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Franco Girondi – Girondi Cinquanta. The final countdown 1967-2017
Girondi ci conduce in una accuratissima campionatura di carte in cui sono i significanti cromatici a calarsi in strutture segniche, in tracce polisemantiche pulsanti di luce che moltiplicano i messaggi non verbali
Comunicato stampa
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Sabato 11 novembre, a Mantova, alle ore 18,00, sarà inaugurata - presso la Galleria Apollo in corso Umberto – una
nuova mostra progettata da Lorenzo Falcinella. Con le opere di Franco Girondi, lo spazio espositivo sarà dunque la
vetrina perfetta per ammirare una rassegna di estrema qualità. In particolare, la galleria, con tale esposizione,
conclude perfettamente un anno di grandi successi di un autore che, nel 2017, proprio in coincidenza con i suoi
cinquant’anni d’arte e di pittura, ha trovato finalmente importantissimi riconoscimenti sul piano critico. Dalla
mostra antologica alla Casa del Mantegna sino alla partecipazione a Infinity a Sabbioneta, dalla collettiva alla Pall Mall
di Londra per arrivare alla mostra Lumi di Chanukkah nel Palazzo Ducale di Mantova, dalla collettiva alla Sebastian
Art Gallery di Dubrovnik sino alle realizzazioni recenti proposte al Museo Diocesano, dalla partecipazione ad Arte
fiera di Padova per concludere alla Falcinella Fine art, il percorso dell’artista ha trovato tutte le conferme che il suo
talento merita.
Niente di meglio dunque che fare ora il punto su questo anno di beatitudine, in uno spazio che ben si adatta a una
riflessione sul suo mezzo secolo di vita artistica e sulle molteplici iniziative in cantiere per il futuro.
Franco Girondi stavolta, attraverso la sua opera, ci conduce in una accuratissima campionatura di carte in cui sono i
significanti cromatici a calarsi in strutture segniche, in tracce polisemantiche pulsanti di luce che moltiplicano i
messaggi non verbali, un propellente esplosivo, ideale per continuare il dialogo sull’arte con tutto il consorzio civile
mantovano.
Un’eleganza segnica degna di un Dufy, un gesto sicuro, forte e dinamico scatena una energia luminosa e cromatica
che attrae in modo quasi ipnotico il riguardante, per lasciare un’armonica percezione ottica che si fissa nella
memoria. Nelle opere su carta, esposte per l’occasione, Girondi ci porta nel vivo di ricerche caratterizzate da forme-
strutture immobili seppur cangianti e imprevedibili, per lasciare affiorare una residua attenzione per la variabilità
dell’attimo e per il fluire evanescente delle percezioni luminose. Accanto a queste carte, opere più recenti, piccoli
assemblaggi polimaterici, sono espressione dei punti di arrivo più recenti da parte dell’artista, sempre in grado di
riscoprire il senso profondo delle cose in modo vero, autentico, fortemente carico di una interiorità ribollente. Il suo
pensiero cerca infatti di dare forma all’irreale, al tempo, all’esistenza di molteplici realtà, alle possibilità combinatorie
(e canzonatorie) della materia. Oro, vetro, fuoco, specchi, ottoni, pietre, tessuti, perle, cocci, provette, microscopi,
fili, teschi e cocci aguzzi di bottiglia diventano strumenti espressivi, mescolandosi agli elementi più disparati ed
incongrui, capaci di offrire, comunque, soluzioni di grande raffinatezza.
Così, se la vecchia pittura rimugina, forse trasecolando, nel confronto con soluzioni che fanno sempre meno ricorso
al segno lasciato dal colore, è proprio dall’interazione di opere polimateriche e dagli assemblages di oggetti di uso
quotidiano che emerge, comunque, la visione di un nuovo e prezioso universo poetico, di una sensibilità quanto
mai attiva e rinnovata.
La serata, dopo l’inaugurazione, proseguirà con parole, pensieri e dolci delizie di un rinfresco luculliano presso il
centro estetico Beauty 75 (sempre in corso Umberto I ma al n° 75).
Non è pleonastico infine rammentare che la rassegna si avvale di un prezioso catalogo edito dalla casa editrice il
Rio con testi di Gianfranco Ferlisi.
La mostra resterà aperta sino al 10 dicembre 2017.
FRANCO GIRONDI è nato nel 1946. I primi esperimenti di pittura risalgono al 1963 e furono
incentivati da un amico di famiglia: il gallerista milanese Silvano Falchi della Galleria Blu. Nei decenni
successivi l’arte di Girondi tocca materiali e tecniche diverse – collage, assemblaggi e sovrapposizioni di
stoffe, legni, carte, sabbia, pizzi antichi, sete – attraverso un processo di purificazione della materia.
Negli anni 2000 la ricerca formale di Girondi si è concentrata sul dato pittorico, indagando forme e
colori quali voci proprie della trascendenza che l’artista deve recepire mettendosi in ascolto, in dialogo
con le proprie opere. Negli ultimi anni, è tornato a realizzare anche collage polimaterici, spesso con
rimandi a città del mondo.
Franco Girondi ha esposto in numerose rassegne personali e collettive in Italia e all’estero. Tra tutte si
ricorda la mostra antologica Girondi 1967-1997 allestita nel Palazzo Ducale di Mantova.
nuova mostra progettata da Lorenzo Falcinella. Con le opere di Franco Girondi, lo spazio espositivo sarà dunque la
vetrina perfetta per ammirare una rassegna di estrema qualità. In particolare, la galleria, con tale esposizione,
conclude perfettamente un anno di grandi successi di un autore che, nel 2017, proprio in coincidenza con i suoi
cinquant’anni d’arte e di pittura, ha trovato finalmente importantissimi riconoscimenti sul piano critico. Dalla
mostra antologica alla Casa del Mantegna sino alla partecipazione a Infinity a Sabbioneta, dalla collettiva alla Pall Mall
di Londra per arrivare alla mostra Lumi di Chanukkah nel Palazzo Ducale di Mantova, dalla collettiva alla Sebastian
Art Gallery di Dubrovnik sino alle realizzazioni recenti proposte al Museo Diocesano, dalla partecipazione ad Arte
fiera di Padova per concludere alla Falcinella Fine art, il percorso dell’artista ha trovato tutte le conferme che il suo
talento merita.
Niente di meglio dunque che fare ora il punto su questo anno di beatitudine, in uno spazio che ben si adatta a una
riflessione sul suo mezzo secolo di vita artistica e sulle molteplici iniziative in cantiere per il futuro.
Franco Girondi stavolta, attraverso la sua opera, ci conduce in una accuratissima campionatura di carte in cui sono i
significanti cromatici a calarsi in strutture segniche, in tracce polisemantiche pulsanti di luce che moltiplicano i
messaggi non verbali, un propellente esplosivo, ideale per continuare il dialogo sull’arte con tutto il consorzio civile
mantovano.
Un’eleganza segnica degna di un Dufy, un gesto sicuro, forte e dinamico scatena una energia luminosa e cromatica
che attrae in modo quasi ipnotico il riguardante, per lasciare un’armonica percezione ottica che si fissa nella
memoria. Nelle opere su carta, esposte per l’occasione, Girondi ci porta nel vivo di ricerche caratterizzate da forme-
strutture immobili seppur cangianti e imprevedibili, per lasciare affiorare una residua attenzione per la variabilità
dell’attimo e per il fluire evanescente delle percezioni luminose. Accanto a queste carte, opere più recenti, piccoli
assemblaggi polimaterici, sono espressione dei punti di arrivo più recenti da parte dell’artista, sempre in grado di
riscoprire il senso profondo delle cose in modo vero, autentico, fortemente carico di una interiorità ribollente. Il suo
pensiero cerca infatti di dare forma all’irreale, al tempo, all’esistenza di molteplici realtà, alle possibilità combinatorie
(e canzonatorie) della materia. Oro, vetro, fuoco, specchi, ottoni, pietre, tessuti, perle, cocci, provette, microscopi,
fili, teschi e cocci aguzzi di bottiglia diventano strumenti espressivi, mescolandosi agli elementi più disparati ed
incongrui, capaci di offrire, comunque, soluzioni di grande raffinatezza.
Così, se la vecchia pittura rimugina, forse trasecolando, nel confronto con soluzioni che fanno sempre meno ricorso
al segno lasciato dal colore, è proprio dall’interazione di opere polimateriche e dagli assemblages di oggetti di uso
quotidiano che emerge, comunque, la visione di un nuovo e prezioso universo poetico, di una sensibilità quanto
mai attiva e rinnovata.
La serata, dopo l’inaugurazione, proseguirà con parole, pensieri e dolci delizie di un rinfresco luculliano presso il
centro estetico Beauty 75 (sempre in corso Umberto I ma al n° 75).
Non è pleonastico infine rammentare che la rassegna si avvale di un prezioso catalogo edito dalla casa editrice il
Rio con testi di Gianfranco Ferlisi.
La mostra resterà aperta sino al 10 dicembre 2017.
FRANCO GIRONDI è nato nel 1946. I primi esperimenti di pittura risalgono al 1963 e furono
incentivati da un amico di famiglia: il gallerista milanese Silvano Falchi della Galleria Blu. Nei decenni
successivi l’arte di Girondi tocca materiali e tecniche diverse – collage, assemblaggi e sovrapposizioni di
stoffe, legni, carte, sabbia, pizzi antichi, sete – attraverso un processo di purificazione della materia.
Negli anni 2000 la ricerca formale di Girondi si è concentrata sul dato pittorico, indagando forme e
colori quali voci proprie della trascendenza che l’artista deve recepire mettendosi in ascolto, in dialogo
con le proprie opere. Negli ultimi anni, è tornato a realizzare anche collage polimaterici, spesso con
rimandi a città del mondo.
Franco Girondi ha esposto in numerose rassegne personali e collettive in Italia e all’estero. Tra tutte si
ricorda la mostra antologica Girondi 1967-1997 allestita nel Palazzo Ducale di Mantova.
11
novembre 2017
Franco Girondi – Girondi Cinquanta. The final countdown 1967-2017
Dall'undici novembre al 10 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA APOLLO
Mantova, Corso Umberto I, 52, (Mantova)
Mantova, Corso Umberto I, 52, (Mantova)
Vernissage
11 Novembre 2017, ore 18
Autore
Curatore