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Franco Ionda – Guarda il cielo
Con la mostra Guarda il cielo di Franco Ionda Artsinergy inaugura la sua prima Galleria a San Benedetto del Tronto
Comunicato stampa
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Con la mostra Guarda il cielo di Franco Ionda Artsinergy inaugura la sua prima Galleria a San Benedetto del Tronto. Artsinergy è una realtà che si inserisce nel sistema dell’arte contemporanea con una forte progettualità incentrata sulla collaborazione tra diverse gallerie presenti sul territorio italiano, attraverso le quali intende agire la diffusione e la circolazione delle proprie proposte, sia per la promozione di giovani artisti che per la presentazione di artisti affermati.
Prossima apertura luglio 2005 Galleria Artsinergy di Bologna con la mostra personale di Lorenzo Banci.
Sono previste altre due aperture entro l’anno nelle città di Palermo e Pavia.
Franco Ionda.
Stelle decapitate, chiodi, parole, corpi umani sconvolti nella loro esperienza tragica: questi i termini del lessico creativo di Franco Ionda. Immagini di un linguaggio chiaro ed essenziale. La riflessione di Ionda è tutta incentrata sulla condizione umana o meglio, sulla condizione umana collettiva, poeticamente sintetizzata dai versi di Maiakovskij: "Guardate: hanno di nuovo decapitato le stelle e insanguinato il cielo come un mattatoio". Opere che parlano di distruzione e guerra, quelle di Ionda, filtrate e presentate dai media. Scene oggettive e crudeli colpiscono i nostri occhi che, troppo spesso, dobbiamo rendere indifferenti per resistere alla verità. La verità del potere, dell´oppressione, della guerra, della coercizione, dello sfruttamento che l´uomo disumanizzato agisce contro se stesso. Questa la sintassi del confronto. La domanda è: perché?
Ma non confondiamoci, la tragicità del contenuto viene risolta tutta dentro gli specifici strumenti del mezzo artistico: pittura, scultura, installazione. L´opera di Ionda non ha un valore documentaristico, parla il linguaggio dell´arte fatto di forma e colore. Così il triste significato socio-politico, nota diafona di una realtà non-umana, si risolve nella realizzazione formale. Ciò che Ionda ama definire "stelle decapitate", non sono altro che forme simboliche di una condizione storica che porta dentro di sé l´immagine della maceria. E´ l´antica idea paradisiaca della bellezza e della bontà che finisce per spezzare l´unità delle stelle, ciò che emerge è una composizione di forme taglientemente geometriche. Un sogno interrotto. Non resta che ricomporre le forme. I chiodi, strumento di costruzione, stanno lì ad indicare la strada da percorrere: il rifiuto di un pensiero univoco, la speranza nella trasformazione, condizione essenziale per definirsi esseri umani. Se Ionda ha deciso di focalizzare l´attenzione sulla pazzia umana e sulla pulsione di distruzione, è per prenderne le distanze. Quelle immagini sconfortanti, rubate dalle fotografie dei giornali, trasformate e ingrandite fino a mostrarne la "logica" trama, non sono l´unica forma dell´umanità. Guarda il cielo è un invito, una certezza dell´esistenza di un´identità fatta di fantasia. Umano è realtà non cosciente e creatività, pensare ed inventare, fare e costruire, sognare. E, allora, è con questo pensiero che rivolgiamo lo sguardo al cielo dove le stelle risplendono, come quelle di Ionda, di luce argentea.
Prossima apertura luglio 2005 Galleria Artsinergy di Bologna con la mostra personale di Lorenzo Banci.
Sono previste altre due aperture entro l’anno nelle città di Palermo e Pavia.
Franco Ionda.
Stelle decapitate, chiodi, parole, corpi umani sconvolti nella loro esperienza tragica: questi i termini del lessico creativo di Franco Ionda. Immagini di un linguaggio chiaro ed essenziale. La riflessione di Ionda è tutta incentrata sulla condizione umana o meglio, sulla condizione umana collettiva, poeticamente sintetizzata dai versi di Maiakovskij: "Guardate: hanno di nuovo decapitato le stelle e insanguinato il cielo come un mattatoio". Opere che parlano di distruzione e guerra, quelle di Ionda, filtrate e presentate dai media. Scene oggettive e crudeli colpiscono i nostri occhi che, troppo spesso, dobbiamo rendere indifferenti per resistere alla verità. La verità del potere, dell´oppressione, della guerra, della coercizione, dello sfruttamento che l´uomo disumanizzato agisce contro se stesso. Questa la sintassi del confronto. La domanda è: perché?
Ma non confondiamoci, la tragicità del contenuto viene risolta tutta dentro gli specifici strumenti del mezzo artistico: pittura, scultura, installazione. L´opera di Ionda non ha un valore documentaristico, parla il linguaggio dell´arte fatto di forma e colore. Così il triste significato socio-politico, nota diafona di una realtà non-umana, si risolve nella realizzazione formale. Ciò che Ionda ama definire "stelle decapitate", non sono altro che forme simboliche di una condizione storica che porta dentro di sé l´immagine della maceria. E´ l´antica idea paradisiaca della bellezza e della bontà che finisce per spezzare l´unità delle stelle, ciò che emerge è una composizione di forme taglientemente geometriche. Un sogno interrotto. Non resta che ricomporre le forme. I chiodi, strumento di costruzione, stanno lì ad indicare la strada da percorrere: il rifiuto di un pensiero univoco, la speranza nella trasformazione, condizione essenziale per definirsi esseri umani. Se Ionda ha deciso di focalizzare l´attenzione sulla pazzia umana e sulla pulsione di distruzione, è per prenderne le distanze. Quelle immagini sconfortanti, rubate dalle fotografie dei giornali, trasformate e ingrandite fino a mostrarne la "logica" trama, non sono l´unica forma dell´umanità. Guarda il cielo è un invito, una certezza dell´esistenza di un´identità fatta di fantasia. Umano è realtà non cosciente e creatività, pensare ed inventare, fare e costruire, sognare. E, allora, è con questo pensiero che rivolgiamo lo sguardo al cielo dove le stelle risplendono, come quelle di Ionda, di luce argentea.
18
giugno 2005
Franco Ionda – Guarda il cielo
Dal 18 giugno al 09 luglio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTSINERGY
San Benedetto Del Tronto, Via Xx Settembre, 34, (Ascoli Piceno)
San Benedetto Del Tronto, Via Xx Settembre, 34, (Ascoli Piceno)
Vernissage
18 Giugno 2005, ore 18.30
Autore
Curatore