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Franco Marrocco – L’eco del bosco / H₂O / Reperti
Franco Marrocco ritorna presso la Galleria Michela Cattai, con un evento a cura di F. Gualdoni, dedicato al tema dell’acqua. Attraverso una personale visione la pittura dialoga con vetro, bronzo e soprattutto con l’acqua, imprescindibile veicolo e necessaria fonte di vita.
Comunicato stampa
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Ritorna presso la Galleria Michela Cattai, Franco Marrocco con un evento a cura di Flaminio Gualdoni, dedicato al tema dell’acqua, anticipando l’installazione che, presentata il prossimo 11 novembre, completerà il ciclo di lavori esposti alla 58 Biennale di Venezia. Il concetto di questo progetto ci viene presentato attraverso una personale visione in cui la pittura dialoga con vetro, bronzo e, soprattutto con l’acqua, imprescindibile veicolo e necessaria fonte di vita.
Nessuno può farne a meno, neanche l’arte, neppure quella di Marrocco, in cui la ritroviamo protagonista nelle velate stratificazioni di colore delle tele composite e ancora raccolta, pura, distillata, nelle ampolle in vetro, complementi plastici oggettivi che fanno da qualche tempo la loro apparizione nelle pitture di Franco Marrocco. (F. Gualdoni).
Si ricompone così l’eco di una natura restituitaci attraverso suggestioni cromatiche che lasciano indovinare intrighi vegetali, lacerti di foglie, canneti e frammenti di rami che, mediante la fusione in bronzo, assumono talvolta dimensioni plastiche. Il senso del naturale viene però sottoposto ad uno scrutinio concentrato e feroce, a una distillazione che riporta il segno a essere segno, a una tensione che fa crescere il colore, di grado in grado, fino a essere un limpido mood luminoso. In questo contesto l’inserto dell’elemento naturale assunto direttamente riveste un valore, più che di reperto e memoria, di reificazione enfatica del segno, di spinta all’objecthood che espande la natura concreta, appunto, dell’operazione pittorica intera nella costruzione della forma-quadro. Anche l’ampolla trasparente, dunque, non si pone come affermazione plastica, ma come mera accentuazione suggestiva che non pone in discussione la centralità e la crucialità dell’evento pittorico. Pur articolandosi, l’operazione di Marrocco permane come operazione squisitamente pittorica, condotta sempre sul crinale sottile che corre fra pulsazione poetica e delucidazione intellettuale della visione. (F.Gualdoni).
Franco Marrocco nasce a Rocca D’Evandro, CE, il 7 dicembre 1956. Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, di cui è stato Direttore. Tra gli eventi espositivi più recenti si segnalano: Villa Rufolo, Ravello; Reggia di Caserta (2000); Galleria Romberg, Latina (2003); Istituto Italiano di Cultura, Vienna (2009); Museo Diocesano, Milano (2011); Castello di Sartirana (2011);
Piccola Sacrestia del Bramante, Santa Maria delle Grazie, Milano (2013); la partecipazione alla 54ª Biennale di Venezia; alle mostre collettive “Territori del sud” presso lo Spazio Martadero di Cochabamba in Bolivia (2012) e “Call For
Papers” all’Istituto Italiano Cultura di Los Angeles; al 56° e 60° Premio Michetti di Francavilla al Mare, dove nel 2014 espone con una personale; a “The last last supper. Leonardo e l’Ultima Cena nell’arte contemporanea” a Milano e a Villa Burba di Rho; la personale a Palazzo Collicola, Spoleto (2016), a Villa Reale, Monza (2018) e al Museo Abbazia di Montecassino (2019). In corso la partecipazione alla LVIII Biennale di Venezia, dove espone nel padiglione del Bangladesh a Palazzo Zenobio.
Nessuno può farne a meno, neanche l’arte, neppure quella di Marrocco, in cui la ritroviamo protagonista nelle velate stratificazioni di colore delle tele composite e ancora raccolta, pura, distillata, nelle ampolle in vetro, complementi plastici oggettivi che fanno da qualche tempo la loro apparizione nelle pitture di Franco Marrocco. (F. Gualdoni).
Si ricompone così l’eco di una natura restituitaci attraverso suggestioni cromatiche che lasciano indovinare intrighi vegetali, lacerti di foglie, canneti e frammenti di rami che, mediante la fusione in bronzo, assumono talvolta dimensioni plastiche. Il senso del naturale viene però sottoposto ad uno scrutinio concentrato e feroce, a una distillazione che riporta il segno a essere segno, a una tensione che fa crescere il colore, di grado in grado, fino a essere un limpido mood luminoso. In questo contesto l’inserto dell’elemento naturale assunto direttamente riveste un valore, più che di reperto e memoria, di reificazione enfatica del segno, di spinta all’objecthood che espande la natura concreta, appunto, dell’operazione pittorica intera nella costruzione della forma-quadro. Anche l’ampolla trasparente, dunque, non si pone come affermazione plastica, ma come mera accentuazione suggestiva che non pone in discussione la centralità e la crucialità dell’evento pittorico. Pur articolandosi, l’operazione di Marrocco permane come operazione squisitamente pittorica, condotta sempre sul crinale sottile che corre fra pulsazione poetica e delucidazione intellettuale della visione. (F.Gualdoni).
Franco Marrocco nasce a Rocca D’Evandro, CE, il 7 dicembre 1956. Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, di cui è stato Direttore. Tra gli eventi espositivi più recenti si segnalano: Villa Rufolo, Ravello; Reggia di Caserta (2000); Galleria Romberg, Latina (2003); Istituto Italiano di Cultura, Vienna (2009); Museo Diocesano, Milano (2011); Castello di Sartirana (2011);
Piccola Sacrestia del Bramante, Santa Maria delle Grazie, Milano (2013); la partecipazione alla 54ª Biennale di Venezia; alle mostre collettive “Territori del sud” presso lo Spazio Martadero di Cochabamba in Bolivia (2012) e “Call For
Papers” all’Istituto Italiano Cultura di Los Angeles; al 56° e 60° Premio Michetti di Francavilla al Mare, dove nel 2014 espone con una personale; a “The last last supper. Leonardo e l’Ultima Cena nell’arte contemporanea” a Milano e a Villa Burba di Rho; la personale a Palazzo Collicola, Spoleto (2016), a Villa Reale, Monza (2018) e al Museo Abbazia di Montecassino (2019). In corso la partecipazione alla LVIII Biennale di Venezia, dove espone nel padiglione del Bangladesh a Palazzo Zenobio.
26
settembre 2019
Franco Marrocco – L’eco del bosco / H₂O / Reperti
26 settembre 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA CATTAI
Milano, Via Brera, 4, (Milano)
Milano, Via Brera, 4, (Milano)
Orario di apertura
Giovedì ore 17.30 - 20.00
Vernissage
26 Settembre 2019, ore 17.30 - 20.00
Autore
Curatore
Autore testo critico