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Franco Marrocco – The Work
Si tratta di lavori di grandi e medie dimensioni attraverso i quali l’artista laziale, da anni residente a Saronno, ripercorre interrogativamente il suo insistente dialogo con la pittura, ribadendo il proprio orientamento verso un dettato dell’astrazione, formulato in termini di un rapporto costantemente segnato da rimandi emotivi
Comunicato stampa
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Sabato 10 maggio alle ore 18:30, presso la Galleria Memoli Arte Contemporanea di Busto Arsizio (VA), sarà inaugurata la personale di Franco Marrocco dal titolo The Work. La mostra si propone con un selezionato numero di opere appartenenti agli ultimi due anni. Si tratta di lavori di grandi e medie dimensioni attraverso i quali l'artista laziale, da anni residente a Saronno, ripercorre interrogativamente il suo insistente dialogo con la pittura, ribadendo il proprio orientamento verso un dettato dell'astrazione, formulato in termini di un rapporto costantemente segnato da rimandi emotivi. L'esposizione approda oggi a Busto, dopo un cammino in itinere che l'ha vista allestita, tra dicembre e febbraio nelle sedi della Memoli di Matera e di Potenza. Momento conclusivo di questo progetto, l' appuntamento odierno riassume e rinnova i precedenti, proponendo una mostra di grande respiro nella quale trovano posto alcuni dipinti di notevole suggestione. Si tratta di opere come Gli occhi conficcati, Stellare notturno entrambe del 2005, Seme, germinazioni, Per regalo datele una stella del 2007 ove l'artista, riannodandosi al fortunato ciclo dei “blu” di qualche anno precedente, proietta in avanti il proprio sguardo puntato sul mondo, cedendo ora ad un maggiore lirismo. È un dato questo prontamente evidenziato da Ada Patrizia Fiorillo, curatrice della mostra. “Un momento, lo si potrebbe dire, di sintesi, - nota infatti la Fiorillo - da cui traspare la capacità che è anche necessità di assorbire alla superficie dell'opera molte delle esperienze fin qui acquisite, persino la memoria. In sostanza è come se l'artista spingesse a puntualizzare alcuni esiti convogliandoli in una maggiore energia, una forza esplosiva e levitante che smuove di una nuova leggerezza queste tele. […] lì - precisa inoltre - dove ci si trovava di fronte ad una densità maggiore del colore, intaccato solo in determinati punti e per determinate apparizioni, lo stesso ha ceduto ad una diluizione che lo ha reso più trasparente e permeabile ad accogliere tracce di schermi, di piani, di ombre. Sono pulsioni della mente che assumono il valore di minimi scarti tonali o di modulazioni cromatiche giocate per accordi come l'immissione del giallo che riscalda, accende la freddezza degli azzurri. Questo processo di alleggerimento della sostanza cromatica resa vibratile dal suo stesso interno la si registra del resto anche quando Marrocco tralascia il blu, recuperando o affrontando altre gamme della tavolozza”.
In questa direzione vanno letti dipinti quali Tracce, verso Oriente, Traiettorie, last minute, e il bellissimo, quasi rothkiano, Aride le labbra-Arsa la gioia dominati dalla presenza di un rosso luminoso fino a tele come La foresta pietrificata,“Brace” del 2006, Nido disegnato del 2007 ove, nel loro darsi di opposti tra chiaro e scuro, riaffiora la memoria di segni che rimandano a forme allertate dalla tensione viva del ricordo.
A corredo della mostra è pubblicato per le Edizioni d'arte Memoli un elegante catalogo documentativo delle opere e degli apparati bio-bibliografici.
Breve nota biografica
Franco Marrocco e' nato il 7 Dicembre 1956. Espone la prima volta nel 1978 con una mostra personale proponendo opere attente al recupero di una pittura di marcatura espressionistica. Mentre nei primi anni 80 il colore diventa intensamente espressivo con un impaginazione dello spazio definito“claustrofobia”. Partecipa al Premio S. Fedele a Milano (1986) e viene invitato alla XI Quadriennale di Roma. Sul finire del decennio abbandonando ogni residuo descrittivo per risolverlo nei termini di una “emotività onirica”, la sua attività espositiva si intensifica come ad esempio alla Chambre de Commerce Italienne pour la France a Parigi (1989) ,cat. M. Bignardi,E. Crispolti,A. Negri. Gli anni Novanta si aprono con una mostra personale allo OCDE, di Parigi (1990) cat. F. Tedeschi, a Perugia presso il Palazzo dei Priori (1991) cat. A. Negri, M. De Stasio, F. Tedeschi. E' invitato alla mostra The Modernity of Lirism, (1991) tenutasi all'Istituto Italiano di Cultura e Gummensons Kontgallery a Stoccolma (Svezia) e Joensouu's Art Museum in Finlandia. Espone alla XII Quadriennale di Roma (1996) e tiene personali come al Palais d' Europe di Strasburgo (1994), cat. C. Cerritelli, G.G. Lemaire ed alla Sala Polivalente del Parlamento Europeo a Bruxelles (1998), cat. G.Accame. Chiude gli anni Novanta con una mostra al Chiostro di Voltorre (Varese), 1999, cat. L. Caramel, E. Di Raddo, D. Ferrari. Mentre il Duemila si apre con una mostra personale alla Reggia di Caserta, cat. M. Bignardi espone a ContemporaneaComo5 ,Como.
E' Docente di Pittura di prima fascia all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
In questa direzione vanno letti dipinti quali Tracce, verso Oriente, Traiettorie, last minute, e il bellissimo, quasi rothkiano, Aride le labbra-Arsa la gioia dominati dalla presenza di un rosso luminoso fino a tele come La foresta pietrificata,“Brace” del 2006, Nido disegnato del 2007 ove, nel loro darsi di opposti tra chiaro e scuro, riaffiora la memoria di segni che rimandano a forme allertate dalla tensione viva del ricordo.
A corredo della mostra è pubblicato per le Edizioni d'arte Memoli un elegante catalogo documentativo delle opere e degli apparati bio-bibliografici.
Breve nota biografica
Franco Marrocco e' nato il 7 Dicembre 1956. Espone la prima volta nel 1978 con una mostra personale proponendo opere attente al recupero di una pittura di marcatura espressionistica. Mentre nei primi anni 80 il colore diventa intensamente espressivo con un impaginazione dello spazio definito“claustrofobia”. Partecipa al Premio S. Fedele a Milano (1986) e viene invitato alla XI Quadriennale di Roma. Sul finire del decennio abbandonando ogni residuo descrittivo per risolverlo nei termini di una “emotività onirica”, la sua attività espositiva si intensifica come ad esempio alla Chambre de Commerce Italienne pour la France a Parigi (1989) ,cat. M. Bignardi,E. Crispolti,A. Negri. Gli anni Novanta si aprono con una mostra personale allo OCDE, di Parigi (1990) cat. F. Tedeschi, a Perugia presso il Palazzo dei Priori (1991) cat. A. Negri, M. De Stasio, F. Tedeschi. E' invitato alla mostra The Modernity of Lirism, (1991) tenutasi all'Istituto Italiano di Cultura e Gummensons Kontgallery a Stoccolma (Svezia) e Joensouu's Art Museum in Finlandia. Espone alla XII Quadriennale di Roma (1996) e tiene personali come al Palais d' Europe di Strasburgo (1994), cat. C. Cerritelli, G.G. Lemaire ed alla Sala Polivalente del Parlamento Europeo a Bruxelles (1998), cat. G.Accame. Chiude gli anni Novanta con una mostra al Chiostro di Voltorre (Varese), 1999, cat. L. Caramel, E. Di Raddo, D. Ferrari. Mentre il Duemila si apre con una mostra personale alla Reggia di Caserta, cat. M. Bignardi espone a ContemporaneaComo5 ,Como.
E' Docente di Pittura di prima fascia all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
10
maggio 2008
Franco Marrocco – The Work
Dal 10 maggio al 28 giugno 2008
arte contemporanea
Location
MEMOLI ARTE CONTEMPORANEA
Busto Arsizio, Via Carlo Cattaneo, 2, (Varese)
Busto Arsizio, Via Carlo Cattaneo, 2, (Varese)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 10-13/ 16-20, domenica e lunedì su appuntamento
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore