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Franco Meneguzzo – Il progetto ceramico
Franco Meneguzzo (Valdagno 1924) è un attore straordinario, da reilluminare, della storia dell’arte, dell’arte applicata, del design del XX secolo
Comunicato stampa
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Il MIAAO di Torino rende omaggio al valore storico dell’opera ceramica di Franco Meneguzzo con la mostra dal titolo “Il progetto ceramico”, che rimarrà aperta al pubblico dal 19 aprile al 27 maggio 2007.
Franco Meneguzzo (Valdagno 1924) è un attore straordinario, da reilluminare, della storia dell’arte, dell’arte applicata, del design del XX secolo. Il Meneguzzo pittore non è profeta in patria, ma in Germania sì: il grande conoscitore tedesco Volker Feierabend gli ha assegnato un posto d’onore nella sua celebre collezione, esposta nel 2005 al MART nella mostra Un secolo di arte italiana. Lo sguardo del collezionista. Opere dalla Fondazione VAF. La stessa VAF Stiftung cura la prossima pubblicazione di un volume dedicato alla sua pittura, che diverrà anche il catalogo di una mostra antologica programmata nel 2007 dai musei di Aschaffenburg e Gelsenkirchen.
Il Meneguzzo ceramista era invece stato già rivalutato in Italia nel 1999 con una mostra e un libro curati proprio dal direttore del MIAAO (Enzo Biffi Gentili, Franco Meneguzzo: l’avventura ceramica 1949-1963, Associazione Jacqueline Vodoz et Bruno Danese, Milano 1999). Al MIAAO Franco Meneguzzo ha donato, oltre a un importante vaso del 1958, un corpus inedito di oltre 50 tempere, realizzate tra il 1950 e il 1955: tutti progetti per ceramiche poi realizzate tra Valdagno, Vicenza e Milano ove si trasferì per dar vita, con Bruno Danese, alla DEM, la manifattura all’origine di Danese, ‘casa editrice’ di oggetti di design simbolo dell’età d’oro del Made in Italy.
La grandissima importanza storica delle tempere entrate a far parte delle collezioni del MIAAO consiste nel loro essere insieme opere ‘autonome’ e disegni ‘funzionali’ alla creazione di vasi, ciotole, piatti, pannelli, tutti da Meneguzzo poi personalmente e artigianalmente realizzati in esemplari unici. Si tratta insomma di un caso, raro nell’ambito delle arti applicate, di pluriennale riflessione teorica, e complessa pratica operativa, compiuta dalla stessa persona, su quel rapporto progetto-oggetto che sembrava riservato al design. Infatti secondo una recente considerazione di Decio Carugati, che riprende una tesi di Klaus Leuschel, il disegno sarebbe patrimonio esclusivo del design industriale perché “nel suo rapporto diretto con il materiale, l’artigiano può attuare eventuali modifiche nei confronti dell’oggetto in lavorazione: nella produzione industriale, invece, tale intervento non è possibile. Si deve partire da un disegno, un bozzetto, uno schizzo, una prefigurazione, in altri termini, si rende necessario qualcuno in grado di ideare, configurare, rappresentare l’articolo da fabbricare, prima che si cominci il lavoro. Questa capacità progettuale è stata, più tardi, definita con il vocabolo design…”. Al contrario Meneguzzo, pur operando diverse variazioni durante la foggiatura e la decorazione dell’oggetto non rinuncia mai a un preliminare disegno di progetto. Tra argilla e carta non si manifesta così una ‘dipendenza’ , una ‘obbedienza’ del momento esecutivo rispetto a quello ideativo, ma una ‘concorrenza’ espressiva (il che rappresenta una attualissima lezione contro la frequente gerarchica ‘supponenza’ dell’artista o del designer verso l’artigiano) .
La mostra al MIAAO è quindi un’ulteriore prova del peso e del rilievo storico del lavoro ceramico di Franco Meneguzzo, dimostrato ieri da Biffi Gentili documentando suoi testi fittili ‘avanguardisti’ iniziati nel 1949 (precedenti quindi più noti esiti come quelli ‘albisolesi’) e confermato oggi da ‘carte’ che sono prove documentali di una prima ‘rivoluzione’ nelle arti applicate a livello internazionale. In mostra, accanto alle carte, saranno esposte ceramiche coeve di Meneguzzo e sei grandi quadri storici, tra i quali spicca il capolavoro della Mantide del 1958, prestato da Paolo Marzotto.
Franco Meneguzzo (Valdagno 1924) è un attore straordinario, da reilluminare, della storia dell’arte, dell’arte applicata, del design del XX secolo. Il Meneguzzo pittore non è profeta in patria, ma in Germania sì: il grande conoscitore tedesco Volker Feierabend gli ha assegnato un posto d’onore nella sua celebre collezione, esposta nel 2005 al MART nella mostra Un secolo di arte italiana. Lo sguardo del collezionista. Opere dalla Fondazione VAF. La stessa VAF Stiftung cura la prossima pubblicazione di un volume dedicato alla sua pittura, che diverrà anche il catalogo di una mostra antologica programmata nel 2007 dai musei di Aschaffenburg e Gelsenkirchen.
Il Meneguzzo ceramista era invece stato già rivalutato in Italia nel 1999 con una mostra e un libro curati proprio dal direttore del MIAAO (Enzo Biffi Gentili, Franco Meneguzzo: l’avventura ceramica 1949-1963, Associazione Jacqueline Vodoz et Bruno Danese, Milano 1999). Al MIAAO Franco Meneguzzo ha donato, oltre a un importante vaso del 1958, un corpus inedito di oltre 50 tempere, realizzate tra il 1950 e il 1955: tutti progetti per ceramiche poi realizzate tra Valdagno, Vicenza e Milano ove si trasferì per dar vita, con Bruno Danese, alla DEM, la manifattura all’origine di Danese, ‘casa editrice’ di oggetti di design simbolo dell’età d’oro del Made in Italy.
La grandissima importanza storica delle tempere entrate a far parte delle collezioni del MIAAO consiste nel loro essere insieme opere ‘autonome’ e disegni ‘funzionali’ alla creazione di vasi, ciotole, piatti, pannelli, tutti da Meneguzzo poi personalmente e artigianalmente realizzati in esemplari unici. Si tratta insomma di un caso, raro nell’ambito delle arti applicate, di pluriennale riflessione teorica, e complessa pratica operativa, compiuta dalla stessa persona, su quel rapporto progetto-oggetto che sembrava riservato al design. Infatti secondo una recente considerazione di Decio Carugati, che riprende una tesi di Klaus Leuschel, il disegno sarebbe patrimonio esclusivo del design industriale perché “nel suo rapporto diretto con il materiale, l’artigiano può attuare eventuali modifiche nei confronti dell’oggetto in lavorazione: nella produzione industriale, invece, tale intervento non è possibile. Si deve partire da un disegno, un bozzetto, uno schizzo, una prefigurazione, in altri termini, si rende necessario qualcuno in grado di ideare, configurare, rappresentare l’articolo da fabbricare, prima che si cominci il lavoro. Questa capacità progettuale è stata, più tardi, definita con il vocabolo design…”. Al contrario Meneguzzo, pur operando diverse variazioni durante la foggiatura e la decorazione dell’oggetto non rinuncia mai a un preliminare disegno di progetto. Tra argilla e carta non si manifesta così una ‘dipendenza’ , una ‘obbedienza’ del momento esecutivo rispetto a quello ideativo, ma una ‘concorrenza’ espressiva (il che rappresenta una attualissima lezione contro la frequente gerarchica ‘supponenza’ dell’artista o del designer verso l’artigiano) .
La mostra al MIAAO è quindi un’ulteriore prova del peso e del rilievo storico del lavoro ceramico di Franco Meneguzzo, dimostrato ieri da Biffi Gentili documentando suoi testi fittili ‘avanguardisti’ iniziati nel 1949 (precedenti quindi più noti esiti come quelli ‘albisolesi’) e confermato oggi da ‘carte’ che sono prove documentali di una prima ‘rivoluzione’ nelle arti applicate a livello internazionale. In mostra, accanto alle carte, saranno esposte ceramiche coeve di Meneguzzo e sei grandi quadri storici, tra i quali spicca il capolavoro della Mantide del 1958, prestato da Paolo Marzotto.
19
aprile 2007
Franco Meneguzzo – Il progetto ceramico
Dal 19 aprile al 27 maggio 2007
design
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arte contemporanea
arti decorative e industriali
Location
MIAAO – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE ARTI APPLICATE OGGI
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16.00-19.30 | sabato e domenica 11.00-19.00
Vernissage
19 Aprile 2007, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Autore