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Franco Mineo
Comunicato stampa
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Ambiguità dell?esca
Di Aldo Gerbino
Il percorso ideale, diretto e incisivo- come nell?olio ? Ascendere? ? appare,
oggi, sempre più arricchito di strati dai bordi frastagliati, e, allo stesso
tempo, compressi dal peso delle atmosfere.
Poi, d?improvviso, si mostra appena dissolto da una mano in continua tensione,
riavvolta, nel suo stesso movimento muscolare, da un?ansia operativa, e sollecitata,
di continuo, da inchieste interiori, da personali emotive incombenze, come
se fosse in attesa ( se non suscitatrice) di altre possibili risoluzioni.
La mano, comunque, è quella di Franco Mineo, e l?idea di tale progetto si
nutre di una corsa volta volte alla conquista dell?istituto della pittura
nel senso pieno, e , diremmo, sempre più coinvolgente e per alcuni aspetti
trascinatrice per quella sua connotata accensione coloristica.
A volte tutto questo ci pare quasi ossessivo : ora per quel tentare la via
della materia per la materia, di getto e nell?amplificazione della gestualità,
ora per quel dilacerare icone e memoria, quasi a voler significare, riconvertire,
il tutto verso una possibile dimensione, resa ancor più personale, intima.
Altre volte l?attenzione del pittore al percorso febbrile e interagente (
con nella mente le culture delle post-avanguardie, cosi come il ritorno
figurativo verso stili e letture di un passato prossimo), si accosta a modi
e volontà di riflessione su tutto il visibile.
Allora il digerire la pedana coinvolgente della vita quotidiana, tendere
sempre più a sentire, captare odori, refoli mediterranei, immergersi negli
umori di una marina sembianza dell?esistere, gli fa accogliere, con una insistenza
mordace, il tema del viaggio, e , in particolare, della fluidità in un
democriteo perenne flusso.
Questa disposizione spirituale avvia a riconvertire, su di un piano privato,
la ricerca in avanti di Mineo che definisce con chiarezza maggiore ? pur
in questa fase iniziatica - il suo nuovo bersaglio privilegiato, il ?target?
espressivo più captivo, e riteniamo inoltre colmo di primordiale ironia.
E a questa attualità creativa rivolgiamo il nostro interesse; anche in virtù
di quell?assunto primario che la mostra sembra indicare: libertà dilatata
fino all?inverosimile, caparbietà nel tracciare simboli e segnali liminari.
Sono, così, in analogia, i soggetti ittici ad acquistare potenza liberatoria
davanti ad un amo vuoto, pencolante, senza esca, ma non per questo esso (
come l?esistenza stessa, d?altronde ) ci appare meno ambiguo, meno pericoloso,
e certo non privato di mortale potenzialità. Ciò in parallelo a quelle ?spine?
narrate da Saint Exupéry le quali non privano certo dei pericoli la rosa
fiduciosa dell?avvenire.
Ecco allora che nel materico sovrapporsi dei blu, dei cromi, dei timbri dell?azolo
o degli affocati ?orizonti?, la materia perde un po? del suo connotato informale,
si aggruma in strati, in campiture, raccoglie graffiti, disparate semiologie,
evoca icone paesaggistiche e sguardi orientali.
Diventa, in poco tempo, una pittura di rimandi, pur restando fedele al suo
impegno e afflato naturalistico; ora, in franco il perimetro della tela ha
acquistato, con gioiosa esuberanza, la capacità di accogliere stratificazioni,
collezioni di segnali. Si è aperto, ulteriormente, agli insistenti echi che
approdano, in una continuità temporale, alla sua sensibilità a quel palpito
aperto a vivide solarità, a equoree consistenze.
23
giugno 2005
Franco Mineo
Dal 23 al 30 giugno 2005
arte contemporanea
Location
ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSER
Trapani, Via Prolungamento G. Battista Fardella, 16, (Trapani)
Trapani, Via Prolungamento G. Battista Fardella, 16, (Trapani)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 17 alle ore 20
Vernissage
23 Giugno 2005, ore 18
Sito web
www.francomineo.it
Autore
Curatore