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Franco Monari – Detriti… e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite
Monari con l’uso di fotografia pittura e oggetti crea paesaggi interiori, con un’atmosfera metafisica, indefinita, immobile, contenente solo l’essenza delle forme e dei colori. Sono paesaggi che l’autore ha visto, nei quali ha vissuto o semplicemente con i quali ha instaurato un intimo legame.
Comunicato stampa
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La SACI Gallery presenta DETRITI - e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite…, una mostra di opere di Franco Monari.
La ricerca artistica di Franco Monari spazia dalla fotografia alla pittura e oggetti.
Le sue opere trattano il passare del tempo e della memoria in maniera personale e biografica.
“Ho in mente un'idea di poesia visiva che spesso il mezzo fotografico non mi permette di raggiungere” – spiega Monari. “Dovrei dipingere, ma la pittura ha dei tempi troppo lunghi. La fotografia è più rapida, ma riporta dettagli inutili. Il mio approccio mi permette di prendere in mano i miei ricordi, modellarne la forma ed i colori, per poi fissarli in una fotografia che altrimenti non riuscirei a ottenere.”
Infatti, anche se sembrano degli object trouve, le composizioni nelle sue foto non sono mai semplicemente documentate in loco, ma ricostruite all'interno dello studio d’artista secondo le sue esigenze personali. Un oggetto quindi perde la connessione con la storia del luogo di cui faceva parte, ma acquisisce una nuova storia, un racconto personale costruito dall'artista tramite il colore e l'utilizzo di diverse tecniche artistiche.
Importante è anche l’iconizzazione dell’oggetto trapiantato e ricostruito, riprodotto nell'immagine fotografica che lo rende iconico, degno di essere rappresentato e ricordato. Anche se gli oggetti rappresentati sono indefiniti, senza un'identità ben chiara e la loro collocazione temporale rimane enigmatica, acquisiscono la capacità di accendere l’immaginazione. Essi diventano la rovina che, citando Auge “sfugge al tempo reale”, quella che riesce a risvegliare nello spettatore “la coscienze della mancanza” e diventa per ciascuno spettatore il proprio simbolo del tempo perduto o del desiderio ancora da costruire.
Paesaggi interiori, con un'atmosfera metafisica, indefinita, immobile, contenente solo l'essenza delle forme e dei colori. Sono paesaggi che l'autore ha visto, nei quali ha vissuto o semplicemente con i quali ha instaurato un intimo legame, ricostruiti, come dalla citazione di Ezechiele nel sottottitolo, seguendo un processo personale, che nella mostra in parte svela mettendo a vista alcune fasi della creazione.
----------------
Franco Monari
DEBRIS - and the cities will be repopulated and the ruins rebuilt ...
SACI Gallery
Via Sant’Antonino 11 – Florence
Opening, Wednesday, March 18th, 6pm
On View: March 18 – April 9, 2020
Opening Hours: Mon – Fri: 9am – 7pm, Sat – Sun: 1pm – 7pm
SACI Gallery is pleased to present DEBRIS - and the cities will be repopulated and the ruins rebuilt ..., an exhibition of works by Franco Monari. Franco Monari's artistic research ranges from photography, to painting and objects. His works deal with topics of the passing of time and memory in a personal and biographical way.
"I have in mind an idea of visual poetry that often the photographic medium does not allow me to reach" - explains Monari. “I should paint, but painting takes too long. Photography is faster, but represents unnecessary details. My approach allows me to rethink my memories, adapt their shape and colors, and then fix them in a photograph, that otherwise I would not be able to obtain. "
In fact, even if they look like object trouve, the compositions in his photos are never simply documented on site, they are reconstructed within the artist's studio according to his personal needs. An object therefore loses its connection with the history of the place it was part of, but acquires a new narrative, a personal story created by the artist through color and the use of different artistic techniques.
Important is also the iconization of the transplanted and reconstructed object, reproduced in the photographic image that makes it iconic, worthy of being viewed and remembered. Even though the objects represented are indefinite, without a clear identity, and their location in time remains enigmatic, they acquire the ability to trigger imagination. They become “the ruin” that quoting Marc Auge "escapes real time", the one that manages to awaken in the viewer "the consciousness of what’s missing" and becomes for each spectator his own symbol of past time or desire still to happen.
Inner landscapes, with a metaphysical, indefinite, immobile atmosphere containing only the essence of shapes and colors. These are landscapes that the artist has seen, in which he has lived or simply with which he has established an intimate bond, reconstructed, as alludes the quote of Ezekiel in the subtitle, following a very personal process which he partly reveals in the exhibition uncovering all the phases of their creation.
La ricerca artistica di Franco Monari spazia dalla fotografia alla pittura e oggetti.
Le sue opere trattano il passare del tempo e della memoria in maniera personale e biografica.
“Ho in mente un'idea di poesia visiva che spesso il mezzo fotografico non mi permette di raggiungere” – spiega Monari. “Dovrei dipingere, ma la pittura ha dei tempi troppo lunghi. La fotografia è più rapida, ma riporta dettagli inutili. Il mio approccio mi permette di prendere in mano i miei ricordi, modellarne la forma ed i colori, per poi fissarli in una fotografia che altrimenti non riuscirei a ottenere.”
Infatti, anche se sembrano degli object trouve, le composizioni nelle sue foto non sono mai semplicemente documentate in loco, ma ricostruite all'interno dello studio d’artista secondo le sue esigenze personali. Un oggetto quindi perde la connessione con la storia del luogo di cui faceva parte, ma acquisisce una nuova storia, un racconto personale costruito dall'artista tramite il colore e l'utilizzo di diverse tecniche artistiche.
Importante è anche l’iconizzazione dell’oggetto trapiantato e ricostruito, riprodotto nell'immagine fotografica che lo rende iconico, degno di essere rappresentato e ricordato. Anche se gli oggetti rappresentati sono indefiniti, senza un'identità ben chiara e la loro collocazione temporale rimane enigmatica, acquisiscono la capacità di accendere l’immaginazione. Essi diventano la rovina che, citando Auge “sfugge al tempo reale”, quella che riesce a risvegliare nello spettatore “la coscienze della mancanza” e diventa per ciascuno spettatore il proprio simbolo del tempo perduto o del desiderio ancora da costruire.
Paesaggi interiori, con un'atmosfera metafisica, indefinita, immobile, contenente solo l'essenza delle forme e dei colori. Sono paesaggi che l'autore ha visto, nei quali ha vissuto o semplicemente con i quali ha instaurato un intimo legame, ricostruiti, come dalla citazione di Ezechiele nel sottottitolo, seguendo un processo personale, che nella mostra in parte svela mettendo a vista alcune fasi della creazione.
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Franco Monari
DEBRIS - and the cities will be repopulated and the ruins rebuilt ...
SACI Gallery
Via Sant’Antonino 11 – Florence
Opening, Wednesday, March 18th, 6pm
On View: March 18 – April 9, 2020
Opening Hours: Mon – Fri: 9am – 7pm, Sat – Sun: 1pm – 7pm
SACI Gallery is pleased to present DEBRIS - and the cities will be repopulated and the ruins rebuilt ..., an exhibition of works by Franco Monari. Franco Monari's artistic research ranges from photography, to painting and objects. His works deal with topics of the passing of time and memory in a personal and biographical way.
"I have in mind an idea of visual poetry that often the photographic medium does not allow me to reach" - explains Monari. “I should paint, but painting takes too long. Photography is faster, but represents unnecessary details. My approach allows me to rethink my memories, adapt their shape and colors, and then fix them in a photograph, that otherwise I would not be able to obtain. "
In fact, even if they look like object trouve, the compositions in his photos are never simply documented on site, they are reconstructed within the artist's studio according to his personal needs. An object therefore loses its connection with the history of the place it was part of, but acquires a new narrative, a personal story created by the artist through color and the use of different artistic techniques.
Important is also the iconization of the transplanted and reconstructed object, reproduced in the photographic image that makes it iconic, worthy of being viewed and remembered. Even though the objects represented are indefinite, without a clear identity, and their location in time remains enigmatic, they acquire the ability to trigger imagination. They become “the ruin” that quoting Marc Auge "escapes real time", the one that manages to awaken in the viewer "the consciousness of what’s missing" and becomes for each spectator his own symbol of past time or desire still to happen.
Inner landscapes, with a metaphysical, indefinite, immobile atmosphere containing only the essence of shapes and colors. These are landscapes that the artist has seen, in which he has lived or simply with which he has established an intimate bond, reconstructed, as alludes the quote of Ezekiel in the subtitle, following a very personal process which he partly reveals in the exhibition uncovering all the phases of their creation.
18
marzo 2020
Franco Monari – Detriti… e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite
Dal 18 marzo al 09 aprile 2020
arte contemporanea
Location
SACI GALLERY – PALAZZO DEI CARTELLONI
Firenze, Via Sant'Antonino, 11, (Firenze)
Firenze, Via Sant'Antonino, 11, (Firenze)
Orario di apertura
lun-ven: 9-19, sab-dom: 13-19
Vernissage
18 Marzo 2020, ore 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione