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Franco Mulas – Autoritratto
Il MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospiterà l’Autoritratto di Franco Mulas, uno dei protagonisti della pittura figurativa italiana degli ultimi decenni. L’artista percorrerà i momenti più salienti della sua cinquantennale carriera artistica attraverso racconti, testimonianze, video.
Comunicato stampa
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Giovedì 7 novembre 2019 alle ore 18.00, la Sala Cinema del MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospiterà l’Autoritratto di Franco Mulas (nato nel 1938 a Roma, dove vive), uno dei protagonisti della pittura figurativa italiana degli ultimi decenni.
L’artista percorrerà i momenti più salienti della sua cinquantennale carriera artistica attraverso racconti, testimonianze, video e servizi televisivi.
Franco Mulas nasce a Roma nel 1938. Studia Pittura all'Accademia di Francia a Roma e alla Scuola d'Arte Ornamentale. Nel 1967 tiene la sua prima mostra personale a Bari alla Galleria Il Sagittario, presentato da Renzo Vespignani. Le opere di questo primo periodo sono immagini disincantate della vita quotidiana degli italiani colta attraverso la ritualità alienante della autostrade domenicali e dei week-end. Sin dagli esordi, l'attenzione verso la realtà sociale, la pratica della pittura ad olio su tavola, il ruolo fondamentale riconosciuto al colore si individuano come scelte costanti all'interno della sua produzione artistica. Alla serie "Weekend" segue nel 1968 il ciclo "Occidente", dedicato al Maggio francese ed alla contestazione giovanile esplosa in Italia, con opere esposte sia alla Galleria La Nuova Pesa di Roma (1969), con testi critici di Dario Micacchi, Franco Solmi, Giorgio Cortenova sia a Milano alla Galleria Bergamini (1970), presentato da Mario De Micheli. La riflessione sulla violenza che permea la società a tutti i livelli e sull'indifferenza generale con cui questa si compie, diviene l'oggetto di due nuovi cicli di lavoro: le pitture nere degli anni 1971-1972, con un'opera presente alla X Quadriennale d’Arte diRoma (1973), e gli “Itinerari del 1974-75, alla Galleria Ricerche di Torino, presentato da Antonio Del Guercio ed alla rassegna Tra Rivolta e Rivoluzione (Roma 1972), ed Italienische Realisten 1945-1974, (Berlino 1974). Nel 1980 espone alla Galleria Il Ferro di Cavallo di Roma Autoritratto Identikit, un insieme di quattro autoritratti frontali costruiti con la tecnica dell'identikit, riproposta l'anno successivo alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Con l'opera L'Albero rosso di Mondrian, una sequenza di quattro quadri, partecipa alla XXXIX Biennale di Venezia (1980) ed alla mostra Prove di Autori, alla Pinacoteca Comunale di Ravenna (1980). Nel corso degli anni Ottanta, nei lavori che costituiscono il ciclo Fin zioni", si accentua nella sua linea di ricerca l'interesse verso una natura divenuta metafora della condizione stessa del vivere, in cui - citando Renzo Vespignani, che nel 1985 lo presenta nella personale alla Galleria Ca' D'Oro di Roma - il sogno di una causa che tutti dicono perduta, si è trasformato per Mulas nel sogno di una cosa: cioè di una forma capace di raccontare una sconfitta come fosse una vittoria". Il risultato di questa nuova indagine viene esposto alla Galleria Comunale "Paride Pascucci" di Grosseto (1985) ed in una serie di importanti rassegne tra le quali la Biennale Nazionale d'Arte di Milano (1984,1989), la XI Quadriennale Nazionale d'arie di Roma (1986), la mostra Pittura italiana dal dopoguerra ai nostri giorni di San Paolo e Rio de Janeiro (1989). Nel 1989 gli viene conferito il "Premio Presidente della Repubblica" per la Pittura, dell'Accademia Nazionale di san Luca. A Roma, in una importante mostra antologica a Palazzo Braschi (199 1), presentata da Antonio Del Guercio, espone il vasto ciclo di opere "Big Burg" dove si accentua l'idea di un cromatismo ambiguo e antinaturalistico che si accompagna alla riflessione sulla scomposta frammentazione della natura e sull'incalzante artificialità del mondo. Nel 1996 viene invitato da Marco Goldin alla rassegna Figure della Pittura. Arte in Italia 1956-1968, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. Nel 1998 tiene a Palazzo dei Priori di Volterra, presentato da Renato Miceli, una significativa mostra personale intitolata Dipinti 1980-1998. Della fine degli anni Novanta è l'impegno al un nuovo ciclo pittorico "Schegge esposto nel 2005 alla Galleria Forlenza di Teramo, e nel 2006 all’Ex-mà di Cagliari.Scrive Roberto Gramiccia nel testo critico in catalogo per la mostra di Cagliari: (...) Il suo ultimo ciclo, quello delle “Schegge”, è ,forse, per potenza, originalità e spericolatezza il più “giovanile” di una carriera ormai lunga e prestigiosa iniziata verso la fine degli anni '60. Nell'estate 2013 nel prestigioso Museo Carlo Bilotti di Roma espone il ciclo "Spaesaggi", 45 opere che rappresentano l'ultima tappa di una lunga e inquieta ricerca di un artista, fedele testimone del suo tempo. A luglio 2017, nelle sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno espone 80 opere in una esauriente mostra antologica, presentata in catalogo da Lorenzo Canova e Stefano Papetti. Nel settembre 2000 è nominato Accademico dell’Accademia Nazionale di San Luca . L’artista vive e lavora a Roma.
L’artista percorrerà i momenti più salienti della sua cinquantennale carriera artistica attraverso racconti, testimonianze, video e servizi televisivi.
Franco Mulas nasce a Roma nel 1938. Studia Pittura all'Accademia di Francia a Roma e alla Scuola d'Arte Ornamentale. Nel 1967 tiene la sua prima mostra personale a Bari alla Galleria Il Sagittario, presentato da Renzo Vespignani. Le opere di questo primo periodo sono immagini disincantate della vita quotidiana degli italiani colta attraverso la ritualità alienante della autostrade domenicali e dei week-end. Sin dagli esordi, l'attenzione verso la realtà sociale, la pratica della pittura ad olio su tavola, il ruolo fondamentale riconosciuto al colore si individuano come scelte costanti all'interno della sua produzione artistica. Alla serie "Weekend" segue nel 1968 il ciclo "Occidente", dedicato al Maggio francese ed alla contestazione giovanile esplosa in Italia, con opere esposte sia alla Galleria La Nuova Pesa di Roma (1969), con testi critici di Dario Micacchi, Franco Solmi, Giorgio Cortenova sia a Milano alla Galleria Bergamini (1970), presentato da Mario De Micheli. La riflessione sulla violenza che permea la società a tutti i livelli e sull'indifferenza generale con cui questa si compie, diviene l'oggetto di due nuovi cicli di lavoro: le pitture nere degli anni 1971-1972, con un'opera presente alla X Quadriennale d’Arte diRoma (1973), e gli “Itinerari del 1974-75, alla Galleria Ricerche di Torino, presentato da Antonio Del Guercio ed alla rassegna Tra Rivolta e Rivoluzione (Roma 1972), ed Italienische Realisten 1945-1974, (Berlino 1974). Nel 1980 espone alla Galleria Il Ferro di Cavallo di Roma Autoritratto Identikit, un insieme di quattro autoritratti frontali costruiti con la tecnica dell'identikit, riproposta l'anno successivo alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Con l'opera L'Albero rosso di Mondrian, una sequenza di quattro quadri, partecipa alla XXXIX Biennale di Venezia (1980) ed alla mostra Prove di Autori, alla Pinacoteca Comunale di Ravenna (1980). Nel corso degli anni Ottanta, nei lavori che costituiscono il ciclo Fin zioni", si accentua nella sua linea di ricerca l'interesse verso una natura divenuta metafora della condizione stessa del vivere, in cui - citando Renzo Vespignani, che nel 1985 lo presenta nella personale alla Galleria Ca' D'Oro di Roma - il sogno di una causa che tutti dicono perduta, si è trasformato per Mulas nel sogno di una cosa: cioè di una forma capace di raccontare una sconfitta come fosse una vittoria". Il risultato di questa nuova indagine viene esposto alla Galleria Comunale "Paride Pascucci" di Grosseto (1985) ed in una serie di importanti rassegne tra le quali la Biennale Nazionale d'Arte di Milano (1984,1989), la XI Quadriennale Nazionale d'arie di Roma (1986), la mostra Pittura italiana dal dopoguerra ai nostri giorni di San Paolo e Rio de Janeiro (1989). Nel 1989 gli viene conferito il "Premio Presidente della Repubblica" per la Pittura, dell'Accademia Nazionale di san Luca. A Roma, in una importante mostra antologica a Palazzo Braschi (199 1), presentata da Antonio Del Guercio, espone il vasto ciclo di opere "Big Burg" dove si accentua l'idea di un cromatismo ambiguo e antinaturalistico che si accompagna alla riflessione sulla scomposta frammentazione della natura e sull'incalzante artificialità del mondo. Nel 1996 viene invitato da Marco Goldin alla rassegna Figure della Pittura. Arte in Italia 1956-1968, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. Nel 1998 tiene a Palazzo dei Priori di Volterra, presentato da Renato Miceli, una significativa mostra personale intitolata Dipinti 1980-1998. Della fine degli anni Novanta è l'impegno al un nuovo ciclo pittorico "Schegge esposto nel 2005 alla Galleria Forlenza di Teramo, e nel 2006 all’Ex-mà di Cagliari.Scrive Roberto Gramiccia nel testo critico in catalogo per la mostra di Cagliari: (...) Il suo ultimo ciclo, quello delle “Schegge”, è ,forse, per potenza, originalità e spericolatezza il più “giovanile” di una carriera ormai lunga e prestigiosa iniziata verso la fine degli anni '60. Nell'estate 2013 nel prestigioso Museo Carlo Bilotti di Roma espone il ciclo "Spaesaggi", 45 opere che rappresentano l'ultima tappa di una lunga e inquieta ricerca di un artista, fedele testimone del suo tempo. A luglio 2017, nelle sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno espone 80 opere in una esauriente mostra antologica, presentata in catalogo da Lorenzo Canova e Stefano Papetti. Nel settembre 2000 è nominato Accademico dell’Accademia Nazionale di San Luca . L’artista vive e lavora a Roma.
07
novembre 2019
Franco Mulas – Autoritratto
07 novembre 2019
incontro - conferenza
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18 alle 20
Vernissage
7 Novembre 2019, ore 18.00
Sito web
Ufficio stampa
Melasecca PressOffice
Autore