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Franco Pagetti – Afghanistan dall’alto
L’Afghanistan visto dal cielo è una continua sorpresa. È dolce, verde, brillante. Poi all’improvviso diventa cattivo, nero, cupo.
Passa dal giallo incandescente dei deserti a una neve affilata di morte.
Comunicato stampa
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L'Afghanistan visto dal cielo è una continua sorpresa. È dolce, verde, brillante. Poi all’improvviso diventa cattivo, nero, cupo.
Passa dal giallo incandescente dei deserti a una neve affilata di morte. Proprio lì, dove le montagne dell’Hindu Kush
sembrano un inno alla creazione e spingono a cercare il divino nell’armonia della natura, da tremila anni eserciti si combattono
seminando i valichi di tombe senza nome e senza tempo. Una ferita della storia, che imprigiona lo sguardo: è un colossale
serpente di pietra, che ti incanta per ottocento chilometri e stringe nelle sue spire fiumi, valli, città, mondi. Da una parte
l’Afghanistan, dall’altra il Pakistan; da una parte Kabul che vuole tornare a sentirsi moderna, dall’altra l’Helmand con il fondamentalismo
talebano. Da secoli attraversare questa barriera significa essere pronti a perdere tutto, entrare in una dimensione
che promette splendore e garantisce pericolo: frecce e pallottole, valanghe e slavine. Franco Pagetti è stato in
Afghanistan quattro volte. Fu l’unico a raccontare gli ultimi mesi della Kabul dei talebani, poi ha ritratto la speranza della
rinascita e il ritorno della guerra senza quartiere. È stato in mezzo alla popolazione e tra i soldati americani, per vivere quello
che fotografava. Alla fine del 2009 ha deciso di cambiare prospettiva e trasformare la sua testimonianza in paesaggio.
Dall’alto, sorvolando su elicotteri e aerei militari vallate e cime di oltre settemila metri, ghiacciai e dune: spazi mai contaminati
dall’uomo o sfregiati dai suoi ordigni. Un viaggio lungo quella frontiera all’ombra dell’Himalaya dove Kipling si fermò per
sentenziare: “East is East, and West is West, and never the twain shall meet”: “L’Oriente è l’Oriente, e l’Occidente è
l’Occidente, e non si incontreranno mai”. Questo da sempre è l’Hindu Kush.
Franco Pagetti, membro della VII Photo Agency, è un fotoreporter dal 1997, con un passato di fotografo di moda per
VOGUE Italia e di chimico all'Università di Milano. Documenta soprattutto situazioni di conflitto, perché sostiene che diano
l'opportunità di osservare le persone in una situazione estrema in cui, al di là del contesto geografico, emergono comportamenti
universali, nel bene e nel male. Fotografa la guerra in Iraq dal 2003, per conto di TIME Magazine, ma ha realizzato
reportage in Afghanistan, Kosovo, Timor East, Kashmir, Palestina, Sierra Leone, South Sudan, tra gli altri, collaborando con
le più importanti testate giornalistiche internazionali.
FotoLeggendo è ospitato con mostre ed eventi, dal 30 settembre al 30 novembre, presso:
Mandeep photography and beyond
Musei Capitolini - Centrale Montemartini
Museo di Roma in Trastevere
Istituto Superiore Antincendi (I.S.A.)
Officine Fotografiche
10b photography
Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (I.S.F.C.I.)
Passa dal giallo incandescente dei deserti a una neve affilata di morte. Proprio lì, dove le montagne dell’Hindu Kush
sembrano un inno alla creazione e spingono a cercare il divino nell’armonia della natura, da tremila anni eserciti si combattono
seminando i valichi di tombe senza nome e senza tempo. Una ferita della storia, che imprigiona lo sguardo: è un colossale
serpente di pietra, che ti incanta per ottocento chilometri e stringe nelle sue spire fiumi, valli, città, mondi. Da una parte
l’Afghanistan, dall’altra il Pakistan; da una parte Kabul che vuole tornare a sentirsi moderna, dall’altra l’Helmand con il fondamentalismo
talebano. Da secoli attraversare questa barriera significa essere pronti a perdere tutto, entrare in una dimensione
che promette splendore e garantisce pericolo: frecce e pallottole, valanghe e slavine. Franco Pagetti è stato in
Afghanistan quattro volte. Fu l’unico a raccontare gli ultimi mesi della Kabul dei talebani, poi ha ritratto la speranza della
rinascita e il ritorno della guerra senza quartiere. È stato in mezzo alla popolazione e tra i soldati americani, per vivere quello
che fotografava. Alla fine del 2009 ha deciso di cambiare prospettiva e trasformare la sua testimonianza in paesaggio.
Dall’alto, sorvolando su elicotteri e aerei militari vallate e cime di oltre settemila metri, ghiacciai e dune: spazi mai contaminati
dall’uomo o sfregiati dai suoi ordigni. Un viaggio lungo quella frontiera all’ombra dell’Himalaya dove Kipling si fermò per
sentenziare: “East is East, and West is West, and never the twain shall meet”: “L’Oriente è l’Oriente, e l’Occidente è
l’Occidente, e non si incontreranno mai”. Questo da sempre è l’Hindu Kush.
Franco Pagetti, membro della VII Photo Agency, è un fotoreporter dal 1997, con un passato di fotografo di moda per
VOGUE Italia e di chimico all'Università di Milano. Documenta soprattutto situazioni di conflitto, perché sostiene che diano
l'opportunità di osservare le persone in una situazione estrema in cui, al di là del contesto geografico, emergono comportamenti
universali, nel bene e nel male. Fotografa la guerra in Iraq dal 2003, per conto di TIME Magazine, ma ha realizzato
reportage in Afghanistan, Kosovo, Timor East, Kashmir, Palestina, Sierra Leone, South Sudan, tra gli altri, collaborando con
le più importanti testate giornalistiche internazionali.
FotoLeggendo è ospitato con mostre ed eventi, dal 30 settembre al 30 novembre, presso:
Mandeep photography and beyond
Musei Capitolini - Centrale Montemartini
Museo di Roma in Trastevere
Istituto Superiore Antincendi (I.S.A.)
Officine Fotografiche
10b photography
Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (I.S.F.C.I.)
01
ottobre 2010
Franco Pagetti – Afghanistan dall’alto
Dal primo al 14 ottobre 2010
fotografia
Location
MUSEO CENTRALE MONTEMARTINI
Roma, Via Ostiense, 106, (Roma)
Roma, Via Ostiense, 106, (Roma)
Biglietti
Intero € 4,50, Ridotto € 3,50
Orario di apertura
Dal 2 al 14 ottobre 2010
Giorni: dal martedì alla domenica
Orari: dalle 9 alle 19
Vernissage
1 Ottobre 2010, ore 18.30
Sito web
www.fotoleggendo.it
Autore
Curatore