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Franco Vimercati – Fotografie dal 1973 al 2001. Un viaggio verso la purezza dell’immagine
Le rassegna ripercorre il cammino artistico di Vimercati, dalla metà degli anni Settanta alla fine degli anni Novanta: dalle prime immagini con i ritratti di gente delle Langhe, le uniche scattate all’esterno – in mostra una copia d’epoca del catalogo e il ritratto del Vinaio – a quelle dell’acqua Levissima, un importante lavoro di matrice concettuale presentato un’unica volta a Modena nel 1975, alle serie di fotografie con i dettagli del parquet e delle mattonelle, esposte a Como, presso Borgovico33.
Comunicato stampa
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Dal 22 febbraio 2008 apre al pubblico la prima grande retrospettiva dedicata al fotografo Franco Vimercati (Milano, 1940 – 2001), artista schivo, colto e intelligente.
Le rassegna ripercorre il cammino artistico di Vimercati, dalla metà degli anni Settanta alla fine degli anni Novanta: dalle prime immagini con i ritratti di gente delle Langhe, le uniche scattate all’esterno – in mostra una copia d’epoca del catalogo e il ritratto del Vinaio - a quelle dell’acqua Levissima, un importante lavoro di matrice concettuale presentato un’unica volta a Modena nel 1975, alle serie di fotografie con i dettagli del parquet e delle mattonelle, esposte a Como, presso Borgovico33.
Franco Vimercati, dopo una formazione canonica da pittore all’Accademia di Brera, si avvicina con cautela alla fotografia, che impara a conoscere in maniera empirica. Dai primi esperimenti fotografici del 1968, una sequenza di immagini relative allo stesso oggetto, emerge subito l’idea di serialità, che caratterizzerà nel tempo i suoi lavori. Durante i suoi quasi quarant’anni di attività, Vimercati sceglie di rappresentare pochi oggetti appartenenti per lo più alla vita quotidiana, come un ferro da stiro, un barattolo, un bicchiere, una zuppiera, con una predilezione per le bottiglie. Tutti soggetti semplici, che sono, però, all’origine di una riflessione profonda sul senso della visione e della percezione, e soprattutto sul significato del gesto fotografico.
“La sua – dice Angela Madesani, curatrice della mostra – non è una ricerca sulla realtà tramite la macchina fotografica, ma una ricerca sulla fotografia che utilizza elementi presi dalla realtà. Gli oggetti fotografati sono immersi nel silenzio e nell’immobilità, il tempo come presenza dominante si avverte nelle sue immagini, che non a caso sono ottenute con lunghe pose e grandi macchine da studio”.
La rassegna, costituita da opere provenienti da importanti collezioni private italiane, è accompagnata da un catalogo che contiene testi di Angela Madesani, Giuseppe Panza, un’intervista inedita all’artista, apparati biografici e immagini delle opere in mostra (Edizioni Stella di Claudio Nicolodi Editore).Durante il periodo della mostra è previsto un ciclo di incontri di approfondimento su Franco Vimercati.
Parallelamente alla mostra di Como, nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza-FAI di Varese, saranno esposte una selezione di fotografie degli anni Ottanta e Novanta, il cui nucleo centrale proviene dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo, precursore del talento del fotografo milanese
Le rassegna ripercorre il cammino artistico di Vimercati, dalla metà degli anni Settanta alla fine degli anni Novanta: dalle prime immagini con i ritratti di gente delle Langhe, le uniche scattate all’esterno – in mostra una copia d’epoca del catalogo e il ritratto del Vinaio - a quelle dell’acqua Levissima, un importante lavoro di matrice concettuale presentato un’unica volta a Modena nel 1975, alle serie di fotografie con i dettagli del parquet e delle mattonelle, esposte a Como, presso Borgovico33.
Franco Vimercati, dopo una formazione canonica da pittore all’Accademia di Brera, si avvicina con cautela alla fotografia, che impara a conoscere in maniera empirica. Dai primi esperimenti fotografici del 1968, una sequenza di immagini relative allo stesso oggetto, emerge subito l’idea di serialità, che caratterizzerà nel tempo i suoi lavori. Durante i suoi quasi quarant’anni di attività, Vimercati sceglie di rappresentare pochi oggetti appartenenti per lo più alla vita quotidiana, come un ferro da stiro, un barattolo, un bicchiere, una zuppiera, con una predilezione per le bottiglie. Tutti soggetti semplici, che sono, però, all’origine di una riflessione profonda sul senso della visione e della percezione, e soprattutto sul significato del gesto fotografico.
“La sua – dice Angela Madesani, curatrice della mostra – non è una ricerca sulla realtà tramite la macchina fotografica, ma una ricerca sulla fotografia che utilizza elementi presi dalla realtà. Gli oggetti fotografati sono immersi nel silenzio e nell’immobilità, il tempo come presenza dominante si avverte nelle sue immagini, che non a caso sono ottenute con lunghe pose e grandi macchine da studio”.
La rassegna, costituita da opere provenienti da importanti collezioni private italiane, è accompagnata da un catalogo che contiene testi di Angela Madesani, Giuseppe Panza, un’intervista inedita all’artista, apparati biografici e immagini delle opere in mostra (Edizioni Stella di Claudio Nicolodi Editore).Durante il periodo della mostra è previsto un ciclo di incontri di approfondimento su Franco Vimercati.
Parallelamente alla mostra di Como, nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza-FAI di Varese, saranno esposte una selezione di fotografie degli anni Ottanta e Novanta, il cui nucleo centrale proviene dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo, precursore del talento del fotografo milanese
22
febbraio 2008
Franco Vimercati – Fotografie dal 1973 al 2001. Un viaggio verso la purezza dell’immagine
Dal 22 febbraio al 13 aprile 2008
fotografia
Location
BORGOVICO33
Como, Via Borgo Vico, 33, (Como)
Como, Via Borgo Vico, 33, (Como)
Orario di apertura
da giovedì a domenica dalle 15.00 alle 19.00 o su appuntamento.
Vernissage
22 Febbraio 2008, ore 18
Ufficio stampa
ILARIA GIANOLI
Autore
Curatore