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François Berthoud – Hyperillustrations
Quattro decadi di moda raccontate con il tratto inconfondibile di François Berthoud, uno dei più emblematici illustratori contemporanei, in una mostra antologica di 140 opere dai primi anni Ottanta fino al 2022 alla Fondazione Sozzani, in collaborazione con Bulgari.
Comunicato stampa
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La Fondazione Sozzani presenta la mostra “Hyperillustrations” di François Berthoud in collaborazione con Bulgari. Quattro decadi di moda raccontate con il tratto inconfondibile di uno dei più emblematici illustratori contemporanei, in un’antologica di più di cento opere dai primi anni Ottanta fino al 2022.
Berthoud suggerisce storie, scrive sceneggiature senza parole.
La sperimentazione fisica e il ready-made estetico sono alla base del suo lavoro grafico che può essere definito “Hyper-illustrations” perché con la sua mediazione François Berthoud porta la moda ai suoi estremi artistici e culturali”, scrive Chris Dercon, Direttore del Grand Palais di Parigi nel suo saggio.
Formato in svizzera alla scuola d’arte di La Chaux-de-Fonds e specializzato alla scuola grafica di Losanna, François Berthoud ha iniziato a lavorare giovanissimo nel fumetto con racconti ironici e fantasie esotiche, con un piccolo gruppo di illustratori italiani vicini all’avanguardia delle arti visive, come Lorenzo Mattotti, Tanino Liberatori, Igort, Stefano Tamburini, che ruotavano intorno a riviste di culto come Linus, Alter Alter e Frigidaire.
Influenzato dalla tecnica della xilografia giapponese, Berthoud utilizza spesso la formula della linoleografia, il “linocut” dove con lastre di linoleum può ottenere stampe quasi a rilievo come nelle finissime incisioni dalle tavole di ciliegio. Con inchiostri tipografici a base oleosa molto densa ottiene quel tratto “bold” che spesso definisce molte delle sue celebri silhouettes e che richiede lunghi tempi di elaborazione. “Nel processo fisico non ci sono scorciatoie, ho bisogno di tempo” – dice Berthoud – ma sono sempre affascinato dal mistero della stampa finale che supera l’immaginazione e non è mai come te l’aspetti.”
Nel 1982 Anna Piaggi, la visionaria direttrice di Vanity, lo chiama per proseguire il lavoro dello storico illustratore americano Antonio Lopez. “François analizza i suoi soggetti a fondo e con un elegante senso di estraniamento li ricostruisce nel suo atelier-laboratorio. Il risultato è una moda a raggi-X.”, scriveva Anna Piaggi nel 1997.
Lavorando per The New Yorker, The New York Times, Visionnaire, Interview, Numéro, Vogue, Berthoud si confronta presto con l’illustrazione di moda d’autore rappresentata da Mats Gustafson, Gladys Perint Palmer e Ruben Toledo e da allora, saranno molte le campagne grafiche disegnate per i grandi della moda come Jean-Paul Gaultier, Yves Saint Laurent, Victor & Rolf, Chanel, Givenchy, Armani, Martin Margiela, Dolce & Gabbana, Hermès, Prada e Capucci. Ma anche la musica e l’opera appartengono all’immaginario di Berthoud, che dal 2012 cura i manifesti delle dodici produzioni annuali dell’Opernhaus di Zurigo.
Realizzata in collaborazione con Bulgari, la mostra “Hyperillustrations” si inserisce nel percorso artistico e culturale che Bulgari dedica alla città di Milano, con una selezione di circa venti opere di François Berthoud tra cui la recente “Storia del Serpente”, appositamente creata per lo spazio Bulgari.
FRANÇOIS BERTHOUD
Nato nel 1961 a Le Locle nella Svizzera francese, François Berthoud è riconosciuto tra i più originali illustratori di moda della sua generazione. Il suo lavoro è caratterizzato da tratti distintivi che uniscono il linguaggio della grafica
e della pittura, un connubio di arte, moda e disegno. Dalla metà degli anni ’80, François Berthoud si è dedicato all’ attività artistica con libri, mostre e progetti speciali. Le sue opere sono in collezioni e istituzioni pubbliche e private internazionali, tra le principali mostre: “Fashion Icons” The Ginza Art Space di Tokyo (1995); “Unified Message” Camerawork Berlino (2002); “Addressing the Century” Hayward Gallery, London, 1999; X-Raying Fashion, Galleria Carla Sozzani, Milano (1998); “Drawing Fashion” al London Design Museum e “Die Kunst der Modeillustration” al Museum für Gestaltung di Zurigo (2011), “Drawing Fashion, Masterpieces of a century”, Museum Kunst und Gewerbe di Amburgo (2014); “Woyzeck”, 48 poster creati per l’Opernhaus di Zurigo, Museum für Gestaltung (2016). Tra le numerose pubblicazioni: “Linocuts” (Seed Hall, 1990); “Facsimile” (Dino Simonett, 2000); “Superilluman” (Hazard Edizioni, 2003); “François Berthoud Studio” (Hatje Kanz, 2011); “The Boudoir Bible”(Rizzoli NY, 2013); “Fashion, Fetish and Fantasies” (Rizzoli New York, 2021-22). Ha vissuto a lungo a New York, Parigi, Zurigo e Milano, dove risiede.
Berthoud suggerisce storie, scrive sceneggiature senza parole.
La sperimentazione fisica e il ready-made estetico sono alla base del suo lavoro grafico che può essere definito “Hyper-illustrations” perché con la sua mediazione François Berthoud porta la moda ai suoi estremi artistici e culturali”, scrive Chris Dercon, Direttore del Grand Palais di Parigi nel suo saggio.
Formato in svizzera alla scuola d’arte di La Chaux-de-Fonds e specializzato alla scuola grafica di Losanna, François Berthoud ha iniziato a lavorare giovanissimo nel fumetto con racconti ironici e fantasie esotiche, con un piccolo gruppo di illustratori italiani vicini all’avanguardia delle arti visive, come Lorenzo Mattotti, Tanino Liberatori, Igort, Stefano Tamburini, che ruotavano intorno a riviste di culto come Linus, Alter Alter e Frigidaire.
Influenzato dalla tecnica della xilografia giapponese, Berthoud utilizza spesso la formula della linoleografia, il “linocut” dove con lastre di linoleum può ottenere stampe quasi a rilievo come nelle finissime incisioni dalle tavole di ciliegio. Con inchiostri tipografici a base oleosa molto densa ottiene quel tratto “bold” che spesso definisce molte delle sue celebri silhouettes e che richiede lunghi tempi di elaborazione. “Nel processo fisico non ci sono scorciatoie, ho bisogno di tempo” – dice Berthoud – ma sono sempre affascinato dal mistero della stampa finale che supera l’immaginazione e non è mai come te l’aspetti.”
Nel 1982 Anna Piaggi, la visionaria direttrice di Vanity, lo chiama per proseguire il lavoro dello storico illustratore americano Antonio Lopez. “François analizza i suoi soggetti a fondo e con un elegante senso di estraniamento li ricostruisce nel suo atelier-laboratorio. Il risultato è una moda a raggi-X.”, scriveva Anna Piaggi nel 1997.
Lavorando per The New Yorker, The New York Times, Visionnaire, Interview, Numéro, Vogue, Berthoud si confronta presto con l’illustrazione di moda d’autore rappresentata da Mats Gustafson, Gladys Perint Palmer e Ruben Toledo e da allora, saranno molte le campagne grafiche disegnate per i grandi della moda come Jean-Paul Gaultier, Yves Saint Laurent, Victor & Rolf, Chanel, Givenchy, Armani, Martin Margiela, Dolce & Gabbana, Hermès, Prada e Capucci. Ma anche la musica e l’opera appartengono all’immaginario di Berthoud, che dal 2012 cura i manifesti delle dodici produzioni annuali dell’Opernhaus di Zurigo.
Realizzata in collaborazione con Bulgari, la mostra “Hyperillustrations” si inserisce nel percorso artistico e culturale che Bulgari dedica alla città di Milano, con una selezione di circa venti opere di François Berthoud tra cui la recente “Storia del Serpente”, appositamente creata per lo spazio Bulgari.
FRANÇOIS BERTHOUD
Nato nel 1961 a Le Locle nella Svizzera francese, François Berthoud è riconosciuto tra i più originali illustratori di moda della sua generazione. Il suo lavoro è caratterizzato da tratti distintivi che uniscono il linguaggio della grafica
e della pittura, un connubio di arte, moda e disegno. Dalla metà degli anni ’80, François Berthoud si è dedicato all’ attività artistica con libri, mostre e progetti speciali. Le sue opere sono in collezioni e istituzioni pubbliche e private internazionali, tra le principali mostre: “Fashion Icons” The Ginza Art Space di Tokyo (1995); “Unified Message” Camerawork Berlino (2002); “Addressing the Century” Hayward Gallery, London, 1999; X-Raying Fashion, Galleria Carla Sozzani, Milano (1998); “Drawing Fashion” al London Design Museum e “Die Kunst der Modeillustration” al Museum für Gestaltung di Zurigo (2011), “Drawing Fashion, Masterpieces of a century”, Museum Kunst und Gewerbe di Amburgo (2014); “Woyzeck”, 48 poster creati per l’Opernhaus di Zurigo, Museum für Gestaltung (2016). Tra le numerose pubblicazioni: “Linocuts” (Seed Hall, 1990); “Facsimile” (Dino Simonett, 2000); “Superilluman” (Hazard Edizioni, 2003); “François Berthoud Studio” (Hatje Kanz, 2011); “The Boudoir Bible”(Rizzoli NY, 2013); “Fashion, Fetish and Fantasies” (Rizzoli New York, 2021-22). Ha vissuto a lungo a New York, Parigi, Zurigo e Milano, dove risiede.
15
gennaio 2022
François Berthoud – Hyperillustrations
Dal 15 gennaio al 27 marzo 2022
moda
Location
FONDAZIONE SOZZANI
Milano, Corso Como, 10, (Milano)
Milano, Corso Como, 10, (Milano)
Biglietti
intero € 6; ridotto € 3
Orario di apertura
tutti i giorni, 10.30 - 19.00
Vernissage
15 Gennaio 2022, ore 15.00 - 20.00
Ufficio stampa
Stefania Arcari _ Fondazione Sozzani
Autore
Autore testo critico