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François–Marie Banier – Perdre la tête
Ritratti di artisti e scrittori punteggiano i sentieri di questo percorso tratteggiato dalle fotografie di anonimi
Comunicato stampa
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Mercoledì 26 ottobre 2005, l’Accademia di Francia a Roma inaugurerà nelle Gallerie di Villa Medici “Perdre la tête”, una mostra fotografica di François-Marie Banier, da lui concepita e organizzata insieme a Martin d’Orgeval, curatore, e accolta dall’Accademia di Francia a Roma, diretta da Richard Peduzzi.
La mostra
François-Marie Banier esce di casa ogni giorno senza alcuna idea prestabilita, con la macchina fotografica in mano, su due ruote spesso e volentieri, per osservare a cosa siano oggi la vita, la gente, i fratelli e sorelle di gioco, di risate, di solitudine, di speranze. Rapito dalla vita, come dalla ricchezza e la complessità di ogni singola creatura, François-Marie Banier si slancia verso quelle figure, che sono fonte di tante riflessioni, di sogni e di mistero. Che si tratti di operai di strada dalle fattezze di guerrieri mitologici, di passeggiatori, passanti, di coppiette o di creature solitarie, essi portano hanno attraversato storie e difficoltà che noi riusciamo appena a immaginare e cha lasciano nei tratti del viso, nell’andatura, nell’atteggiamento, le tracce di un passato ancora vivo, che ci commuove. Lo strumento della fotografia consacra François-Marie Banier come umile ed estremo depositario dei loro destini.
Come in uno specchio i nostri tratti assumono colori più o meno sbiaditi di una maschera, François-Marie Banier si serve molto spesso del bianco e nero, al fine di rendere il più possibile la verità di ognuno. Anche quando quest’ultima si cela nel gusto dell’artificio, del capriccio o della smorfia, forme anch’esse di una esistenza che egli intende rispettare, anche quando opera come scrittore.
“Perdre la tête“, perdere la testa, perché quando osservo una persona, una scena, l’inizio di un movimento, l’ombra di un gesto, un’incrocio tra volumi, il mio sguardo viene improvvisamente inghiottito e mi abbandono completamente a ciò che vedo, perdo qualsiasi contatto con la realtà, assorbito dalla scena che mi frastorna, mi trasforma, mi trascende, mi invade di piacere, il piacere della vita che cerco di fissare se non addirittura di trattenere per un attimo, prima di tingerlo dei miei sogni.”
Ritratti di artisti e scrittori punteggiano i sentieri di questo percorso tratteggiato dalle fotografie di anonimi.
Raccontano di amicizie e d’incontri, che riflettono i gusti e l’universo artistico di François-Marie Banier. Passati o recenti, ritrovati negli archivi personali, essi ci presentano Claude Lévi-Strauss, Jacqueline Picasso, Federico Fellini, Louise Bourgeois, Ernesto Sabato, Emir Kusturica con la sua famiglia, Pascal Greggory, Michel Tournier, Ray Charles. François-Marie Banier stabilisce con questi personaggi un contatto diretto, senza veli e arzigogoli. Sono i loro sguardi a dialogare con l’obbiettivo, lasciando indovinare l’interrogativo esistenziale e creatore che sta alla base di ogni opera. Messi a nudo e visti da vicino, quei volti diventano gravi, disarmati e disarmanti.
Parallelamente alla mostra, due saranno le linee di selezione che intendono delineare il percorso di François-Marie Banier:
- I suoi ritratti più famosi, che saranno esposti nell’Atelier del Bosco, situato nel giardino di Villa Medici; da Samuel Beckett che passeggia sulla spiaggia di Tangeri a una Silvana Mangano mater dolorosa, da Caroline di Monaco in veste di Nefertiti moderna a Marcello Mastroianni sorpreso in una danza frenetica, l’occhio del fotografo ha saputo cogliere i momenti di solitudine e intimità di queste personalità così misteriose eppure fotografate di continuo. Così ecco Nicole Kidman, Johnny Depp, Sophie Marceau, Faye Dunaway, Isabelle Adjani, Michel Piccoli, Liv Ullmann, Farah Diba, il Principe Carlo, la Regina Elisabetta, Andy Warhol, Vladimir Horowitz, Michelangelo Antonioni, Eric Rohmer sportivo in pieno allenamento, John Huston patriarca e François Mitterrand sovrano.
- Le fotografie manoscritte, facendo eco alla pubblicazione antologica di prossima edizione.
Le pubblicazioni :
Come corollario alla esposizione, la Steidl pubblicherà due volumi:
- Perdre la tête, catalogo delle opere esposte, con i testi critici di Ricahrd Peduzzi, Erri de Luca e Patrice Chéreau. (250 pagine - 170 riproduzioni).
- Photographie écrites, opera antologica che raccoglie un’apia selezione di stampe manoscritte in bianco e nero, dagli anni Ottanta a oggi, diversi ritratti e paesaggi, formati ridotti e gigantografie. Con i testi di Dieter Appelt, artista tedesco, e Denis Canguilhem, storico della fotografia e curatore. (250 pagine - 170 riproduzioni).
Le attività prodotte dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sono sostenute dal Ministère de la Culture et de la Communication e da Air France.
Questa mostra e il catalogo sono stati realizzati grazie al sostegno di L’OREAL.
La mostra
François-Marie Banier esce di casa ogni giorno senza alcuna idea prestabilita, con la macchina fotografica in mano, su due ruote spesso e volentieri, per osservare a cosa siano oggi la vita, la gente, i fratelli e sorelle di gioco, di risate, di solitudine, di speranze. Rapito dalla vita, come dalla ricchezza e la complessità di ogni singola creatura, François-Marie Banier si slancia verso quelle figure, che sono fonte di tante riflessioni, di sogni e di mistero. Che si tratti di operai di strada dalle fattezze di guerrieri mitologici, di passeggiatori, passanti, di coppiette o di creature solitarie, essi portano hanno attraversato storie e difficoltà che noi riusciamo appena a immaginare e cha lasciano nei tratti del viso, nell’andatura, nell’atteggiamento, le tracce di un passato ancora vivo, che ci commuove. Lo strumento della fotografia consacra François-Marie Banier come umile ed estremo depositario dei loro destini.
Come in uno specchio i nostri tratti assumono colori più o meno sbiaditi di una maschera, François-Marie Banier si serve molto spesso del bianco e nero, al fine di rendere il più possibile la verità di ognuno. Anche quando quest’ultima si cela nel gusto dell’artificio, del capriccio o della smorfia, forme anch’esse di una esistenza che egli intende rispettare, anche quando opera come scrittore.
“Perdre la tête“, perdere la testa, perché quando osservo una persona, una scena, l’inizio di un movimento, l’ombra di un gesto, un’incrocio tra volumi, il mio sguardo viene improvvisamente inghiottito e mi abbandono completamente a ciò che vedo, perdo qualsiasi contatto con la realtà, assorbito dalla scena che mi frastorna, mi trasforma, mi trascende, mi invade di piacere, il piacere della vita che cerco di fissare se non addirittura di trattenere per un attimo, prima di tingerlo dei miei sogni.”
Ritratti di artisti e scrittori punteggiano i sentieri di questo percorso tratteggiato dalle fotografie di anonimi.
Raccontano di amicizie e d’incontri, che riflettono i gusti e l’universo artistico di François-Marie Banier. Passati o recenti, ritrovati negli archivi personali, essi ci presentano Claude Lévi-Strauss, Jacqueline Picasso, Federico Fellini, Louise Bourgeois, Ernesto Sabato, Emir Kusturica con la sua famiglia, Pascal Greggory, Michel Tournier, Ray Charles. François-Marie Banier stabilisce con questi personaggi un contatto diretto, senza veli e arzigogoli. Sono i loro sguardi a dialogare con l’obbiettivo, lasciando indovinare l’interrogativo esistenziale e creatore che sta alla base di ogni opera. Messi a nudo e visti da vicino, quei volti diventano gravi, disarmati e disarmanti.
Parallelamente alla mostra, due saranno le linee di selezione che intendono delineare il percorso di François-Marie Banier:
- I suoi ritratti più famosi, che saranno esposti nell’Atelier del Bosco, situato nel giardino di Villa Medici; da Samuel Beckett che passeggia sulla spiaggia di Tangeri a una Silvana Mangano mater dolorosa, da Caroline di Monaco in veste di Nefertiti moderna a Marcello Mastroianni sorpreso in una danza frenetica, l’occhio del fotografo ha saputo cogliere i momenti di solitudine e intimità di queste personalità così misteriose eppure fotografate di continuo. Così ecco Nicole Kidman, Johnny Depp, Sophie Marceau, Faye Dunaway, Isabelle Adjani, Michel Piccoli, Liv Ullmann, Farah Diba, il Principe Carlo, la Regina Elisabetta, Andy Warhol, Vladimir Horowitz, Michelangelo Antonioni, Eric Rohmer sportivo in pieno allenamento, John Huston patriarca e François Mitterrand sovrano.
- Le fotografie manoscritte, facendo eco alla pubblicazione antologica di prossima edizione.
Le pubblicazioni :
Come corollario alla esposizione, la Steidl pubblicherà due volumi:
- Perdre la tête, catalogo delle opere esposte, con i testi critici di Ricahrd Peduzzi, Erri de Luca e Patrice Chéreau. (250 pagine - 170 riproduzioni).
- Photographie écrites, opera antologica che raccoglie un’apia selezione di stampe manoscritte in bianco e nero, dagli anni Ottanta a oggi, diversi ritratti e paesaggi, formati ridotti e gigantografie. Con i testi di Dieter Appelt, artista tedesco, e Denis Canguilhem, storico della fotografia e curatore. (250 pagine - 170 riproduzioni).
Le attività prodotte dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sono sostenute dal Ministère de la Culture et de la Communication e da Air France.
Questa mostra e il catalogo sono stati realizzati grazie al sostegno di L’OREAL.
26
ottobre 2005
François–Marie Banier – Perdre la tête
Dal 26 ottobre 2005 al 09 gennaio 2006
fotografia
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Biglietti
8 euro (intero) 4,5 euro (ridotto)
Orario di apertura
11-19; chiuso il martedi
Vernissage
26 Ottobre 2005, ore 18,30
Autore
Curatore