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Françoise Calcagno / Laetitia Calcagno – La Forza della Memoria
Mostra doppia personale
Comunicato stampa
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Françoise e Laetitia raccontano le loro memorie di bambine, attraverso immagini suggestive, dai contorni sfuggenti. Il passato ha il colore del bianco, che domina incontrastato sulle opere, talvolta anche solo come semplice traccia, irrompe attraverso pennellate scure che non riescono mai a soffocarlo.
Il bianco del passato è tramandato attraverso le pagine ingiallite di vecchie lettere, che raccontano e nascondono allo stesso tempo i ricordi di fanciulla, dalla stoffa, a volte merlettata quasi barocca alle fotografie recuperate da un passato mai troppo lontano.
Una fitta trama di suggestioni mnemoniche è riconoscibile nei tableaux di Françoise. Le sue tele sono luoghi che ospitano frammenti di eventi lontani, che contrastano e nello stesso tempo si arrendono a forti pennellate di colore. È un passato che nonostante tutto, tenta di spingersi oltre gli spazi ordinari, e quasi violentemente si fa scoprire. Ricorrono motivi fanciulleschi che incidono colori pastosi, un animo d’infante che permane.
Laetitia si affida soprattutto a ricordi di immagini estemporanee fissate sulla tela con colpi di colore forti. È un vento invernale che scava profondamente sul quadro e nell’osservatore. Il bianco è modellato dalle sinuose e decise pennellate che fermano il tempo per un istante. Le figure femminili sono bambine con sguardo interrogante e un piglio deciso, una piccola donna che non vuole crescere, imprigionata in un corpetto vezzoso, che profuma di antico.
Quest’esposizione è un mosaico complesso di ricordi, poiché è l’arte stessa che emerge dal nostro inconscio fanciullesco, dal nostro universo di ricordi dimenticati e mai perduti. Il passato sfiora la tela con pennellate leggere, la buca con incisioni decise, rimanendo sempre e comunque il filo conduttore delle opere. Le stagioni della vita si susseguono e si incrociano, tra calde estati e inverni gelidi, creano veri e propri microclimi, microcosmi intorno ai quadri stessi, tanto che lo spettatore non può fare a meno di rimanerne in qualche modo trasportato. Françoise e Laetitia ci trascinano dolcemente tra i colori della loro infanzia, tra i profumi del loro passato.
La fantasia non è altro che memoria.
Sara Todeschini
Il bianco del passato è tramandato attraverso le pagine ingiallite di vecchie lettere, che raccontano e nascondono allo stesso tempo i ricordi di fanciulla, dalla stoffa, a volte merlettata quasi barocca alle fotografie recuperate da un passato mai troppo lontano.
Una fitta trama di suggestioni mnemoniche è riconoscibile nei tableaux di Françoise. Le sue tele sono luoghi che ospitano frammenti di eventi lontani, che contrastano e nello stesso tempo si arrendono a forti pennellate di colore. È un passato che nonostante tutto, tenta di spingersi oltre gli spazi ordinari, e quasi violentemente si fa scoprire. Ricorrono motivi fanciulleschi che incidono colori pastosi, un animo d’infante che permane.
Laetitia si affida soprattutto a ricordi di immagini estemporanee fissate sulla tela con colpi di colore forti. È un vento invernale che scava profondamente sul quadro e nell’osservatore. Il bianco è modellato dalle sinuose e decise pennellate che fermano il tempo per un istante. Le figure femminili sono bambine con sguardo interrogante e un piglio deciso, una piccola donna che non vuole crescere, imprigionata in un corpetto vezzoso, che profuma di antico.
Quest’esposizione è un mosaico complesso di ricordi, poiché è l’arte stessa che emerge dal nostro inconscio fanciullesco, dal nostro universo di ricordi dimenticati e mai perduti. Il passato sfiora la tela con pennellate leggere, la buca con incisioni decise, rimanendo sempre e comunque il filo conduttore delle opere. Le stagioni della vita si susseguono e si incrociano, tra calde estati e inverni gelidi, creano veri e propri microclimi, microcosmi intorno ai quadri stessi, tanto che lo spettatore non può fare a meno di rimanerne in qualche modo trasportato. Françoise e Laetitia ci trascinano dolcemente tra i colori della loro infanzia, tra i profumi del loro passato.
La fantasia non è altro che memoria.
Sara Todeschini
20
febbraio 2010
Françoise Calcagno / Laetitia Calcagno – La Forza della Memoria
Dal 20 febbraio al 05 marzo 2010
arte contemporanea
Location
CALCAGNO ART STUDIO
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 14.00-18.00
giorno di chiusura giovedì
Vernissage
20 Febbraio 2010, Ore 14.00
Autore
Curatore