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Franz Borghese – I racconti della follia e altre cose
Sono storie di ordinaria follia quelle che Franz Borghese racconta nel nuovo appuntamento con il pubblico milanese, piccoli affreschi quotidiani tratteggiati con perizia e sottile ironia: dal megalomane che si crede Napoleone alla signora che si fa strizzare dentro un busto.
Comunicato stampa
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Nuovi e classici personaggi del suo repertorio fisiognomico, ognuno con le proprie fissazioni e rassicuranti abitudini, questa volta anche a testa in giù (Sottosopra, cm 40x45), in omaggio a quel mondo alla rovescia che ormai del Carnevale fa la normalità.
L’intera mostra, che comprende una quarantina di dipinti su faesite, ruota intorno a una grande opera corale, La Nave dei Folli, tema con cui Borghese torna a confrontarsi dopo una decina di anni. È un soggetto a lui caro, affrontato per la prima volta nel 1974, che rivela l’interesse e la vicinanza alla tradizione artistica nordeuropea, in particolare fiamminga. Come scrive Franco Ragazzi nell’introduzione alla mostra, “È in altri artisti che si ritrovano le ragioni profonde di Borghese e sono quelli che lui stesso elegge a propri mentori, modelli, motivi di riflessione e di rivisitazione, consolazione della propria pittura e delle proprie ansie esistenziali: da Pieter Bruegel (si vedano i Ciechi del 1972 e le successive versioni) a William Hogart de La carriera di un libertino (1987-89) fino a Hieronymus Bosch, dal Concerto nell’uovo (1978 e 2003) alla Nave dei folli. I temi fiamminghi sembrano i prediletti dall’artista romano.”
Sulla nave di Borghese si ritrovano alcuni personaggi boschiani, come il fratacchione, la suora, lo sbandieratore del vessillo dei "lunatici", il vomitatore e il nuotatore, ma anche le principali icone del mondo figurale di Borghese: dal generale con la sciabola sguainata sulla passerella verso l’abisso alla coppia di coniugi che scrutano l’orizzonte con il cannocchiale rovesciato e ancora cani, pesci e volatili meccanici come automi; personaggi sordi e ciechi e altri in equilibrio precario. Nel cielo ronzano i biplani del Barone rosso e nell’acqua galleggiano i relitti di un recente naufragio: un giradischi, la cornice di un quadro, un giocatore di pallone. Una congrega di folli adattata ai tempi e alle circostanze, con differenze sostanziali dalla nave di Bosch. Una per tutte, la nave di Borghese è collegata alla terraferma da una passerella e così ci rammenta, come sottolinea Franco Ragazzi, “che in fondo siamo tutti su quella barca, tutti diversi ma tutti imbarcati in questo strambo viaggio che potrà portarci verso il paradiso dei pazzi oppure verso l’inferno dei folli… I personaggi di Borghese sono partecipi di una umanità che fa della follia la propria quotidianità, dove il folle è stereotipo della sregolatezza e dell’insensatezza della condizione umana, protagonista di un viaggio insulso alla volta del nulla. Uomini e donne su una imbarcazione che può essere letta da ciascuno con la simbologia più confacente ai propri umori, timori e sensibilità: barca degli Apostoli o spedizione degli Argonauti, esplorazione dell’ignoto o più rassicurante gita festaiola…”.
La monografia della mostra, con testo critico di Franco Ragazzi, è allegata alla rivista Arte (maggio 2004).
L’intera mostra, che comprende una quarantina di dipinti su faesite, ruota intorno a una grande opera corale, La Nave dei Folli, tema con cui Borghese torna a confrontarsi dopo una decina di anni. È un soggetto a lui caro, affrontato per la prima volta nel 1974, che rivela l’interesse e la vicinanza alla tradizione artistica nordeuropea, in particolare fiamminga. Come scrive Franco Ragazzi nell’introduzione alla mostra, “È in altri artisti che si ritrovano le ragioni profonde di Borghese e sono quelli che lui stesso elegge a propri mentori, modelli, motivi di riflessione e di rivisitazione, consolazione della propria pittura e delle proprie ansie esistenziali: da Pieter Bruegel (si vedano i Ciechi del 1972 e le successive versioni) a William Hogart de La carriera di un libertino (1987-89) fino a Hieronymus Bosch, dal Concerto nell’uovo (1978 e 2003) alla Nave dei folli. I temi fiamminghi sembrano i prediletti dall’artista romano.”
Sulla nave di Borghese si ritrovano alcuni personaggi boschiani, come il fratacchione, la suora, lo sbandieratore del vessillo dei "lunatici", il vomitatore e il nuotatore, ma anche le principali icone del mondo figurale di Borghese: dal generale con la sciabola sguainata sulla passerella verso l’abisso alla coppia di coniugi che scrutano l’orizzonte con il cannocchiale rovesciato e ancora cani, pesci e volatili meccanici come automi; personaggi sordi e ciechi e altri in equilibrio precario. Nel cielo ronzano i biplani del Barone rosso e nell’acqua galleggiano i relitti di un recente naufragio: un giradischi, la cornice di un quadro, un giocatore di pallone. Una congrega di folli adattata ai tempi e alle circostanze, con differenze sostanziali dalla nave di Bosch. Una per tutte, la nave di Borghese è collegata alla terraferma da una passerella e così ci rammenta, come sottolinea Franco Ragazzi, “che in fondo siamo tutti su quella barca, tutti diversi ma tutti imbarcati in questo strambo viaggio che potrà portarci verso il paradiso dei pazzi oppure verso l’inferno dei folli… I personaggi di Borghese sono partecipi di una umanità che fa della follia la propria quotidianità, dove il folle è stereotipo della sregolatezza e dell’insensatezza della condizione umana, protagonista di un viaggio insulso alla volta del nulla. Uomini e donne su una imbarcazione che può essere letta da ciascuno con la simbologia più confacente ai propri umori, timori e sensibilità: barca degli Apostoli o spedizione degli Argonauti, esplorazione dell’ignoto o più rassicurante gita festaiola…”.
La monografia della mostra, con testo critico di Franco Ragazzi, è allegata alla rivista Arte (maggio 2004).
20
maggio 2004
Franz Borghese – I racconti della follia e altre cose
Dal 20 maggio al 10 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTESANTERASMO
Milano, Via Sansovino, 5, (Milano)
Milano, Via Sansovino, 5, (Milano)
Orario di apertura
10.00-13.00 / 15.30-19.00
dal lunedì pomeriggio al sabato
Vernissage
20 Maggio 2004, ore 18.00