Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Franz Ringel / Robert Zeppel Sperl
ArteA Gallery presenta Franz Ringel e Robert Zeppel Sperl, in una bipersonale con opere provenienti dalla storica Galleria del Naviglio dei primi anni ’70. Artisti controversi e di rottura appartenuti al gruppo avanguardista austriaco Wirklichkeiten, presenti oggi in tutti i musei d’Austria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Artea Gallery presenta una mostra che riunisce per la prima volta in Italia due artisti protagonisti della pittura austriaca dagli anni Sessanta a oggi. Franz Ringel (Graz, 1940-2011) e Robert Zeppel-Sperl (Leoben, 1944-Vienna, 2005) hanno fatto parte del gruppo d’avanguardia Wirklichkeiten, che nel 1968 riunì a Vienna in una mostra al Padiglione della Secessione quei pittori formatisi nell’ultimo decennio che muovevano dal rifiuto dell’arte accademica, borghese e tradizionalista e promuovevano tematiche esistenzialiste e libertarie come la sessualità aperta ed esplicita, il riconoscimento delle pulsioni fondamentali e la fondazione di un nuovo ordine sociale basato sulla fratellanza e sulla riscoperta di una spiritualità svincolata dai dogmi religiosi.
Negli anni che vedono in Austria l’affermarsi dell’Azionismo Viennese, Franz Ringel propone una sorta di “azionismo sulla tela”, creando opere tese e drammatiche, dalla figurazione grottesca e spettrale. Sono in mostra un nucleo di importanti opere su tavola sagomata degli anni Settanta, appartenenti a una delle serie più iconiche di Ringel, in cui i colori esplodono in tonalità acide e squillanti accompagnandosi alle sue note figure femminili dall’aspetto vampiresco e fatale, vittime e carnefici insieme, emblemi di una società troppo a lungo anestetizzata e assopita che solo allora si risvegliava dal torpore riprendendosi la scena con il suo carico di traumi e la sua voglia di libertà. Le opere di Ringel si contraddistinguono per quell’insieme di brutalità azionista del gesto e di disegno meticoloso e preciso, che se da una parte echeggia Egon Schiele, dall’altra richiama l’Art Brut e Jean Dubuffet, che fu infatti un grande ammiratore e collezionista della sua opera.
Robert Zeppel-Sperl condivide con il collega e amico l’insofferenza nei confronti della società chiusa e provinciale dell’epoca, ma trova un modo molto diverso di reagirvi. Nei suoi quadri, olii su tela spesso di grandi dimensioni , si affollano ordinatamente elementi primordiali ed archetipi collettivi, miti transculturali che spaziano dai Nibelunghi alle divinità balinesi, queste ultime soprattutto dopo il 1991, quando si costruì uno studio a Bali. Sono opere che spirano un alone di ritualità magica in cui l’artista stesso appare spesso in qualità di gran sacerdote o di “Pantokrator”, magnificamente abbigliato come un dandy-hippy della fine degli anni Sessanta, con la tipica iconografia psichedelica e trasognata . Sono visioni rese con un linguaggio realistico, onirico e a tratti naif, espresse dagli sguardi fissi di idoli e santi, di baccanti e di eroine, fissate nella frontalità totemica dei volti dipinti.
Come scrive Gianluca Ranzi nel testo in catalogo: “…l’avventura artistica di Franz Ringel e di Robert Zeppel-Sperl, è un viaggio intorno all’uomo…, un’esperienza fondamentale di vita che si è declinata tra il trauma dell’esistenza e la speranza nel futuro”.
Negli anni che vedono in Austria l’affermarsi dell’Azionismo Viennese, Franz Ringel propone una sorta di “azionismo sulla tela”, creando opere tese e drammatiche, dalla figurazione grottesca e spettrale. Sono in mostra un nucleo di importanti opere su tavola sagomata degli anni Settanta, appartenenti a una delle serie più iconiche di Ringel, in cui i colori esplodono in tonalità acide e squillanti accompagnandosi alle sue note figure femminili dall’aspetto vampiresco e fatale, vittime e carnefici insieme, emblemi di una società troppo a lungo anestetizzata e assopita che solo allora si risvegliava dal torpore riprendendosi la scena con il suo carico di traumi e la sua voglia di libertà. Le opere di Ringel si contraddistinguono per quell’insieme di brutalità azionista del gesto e di disegno meticoloso e preciso, che se da una parte echeggia Egon Schiele, dall’altra richiama l’Art Brut e Jean Dubuffet, che fu infatti un grande ammiratore e collezionista della sua opera.
Robert Zeppel-Sperl condivide con il collega e amico l’insofferenza nei confronti della società chiusa e provinciale dell’epoca, ma trova un modo molto diverso di reagirvi. Nei suoi quadri, olii su tela spesso di grandi dimensioni , si affollano ordinatamente elementi primordiali ed archetipi collettivi, miti transculturali che spaziano dai Nibelunghi alle divinità balinesi, queste ultime soprattutto dopo il 1991, quando si costruì uno studio a Bali. Sono opere che spirano un alone di ritualità magica in cui l’artista stesso appare spesso in qualità di gran sacerdote o di “Pantokrator”, magnificamente abbigliato come un dandy-hippy della fine degli anni Sessanta, con la tipica iconografia psichedelica e trasognata . Sono visioni rese con un linguaggio realistico, onirico e a tratti naif, espresse dagli sguardi fissi di idoli e santi, di baccanti e di eroine, fissate nella frontalità totemica dei volti dipinti.
Come scrive Gianluca Ranzi nel testo in catalogo: “…l’avventura artistica di Franz Ringel e di Robert Zeppel-Sperl, è un viaggio intorno all’uomo…, un’esperienza fondamentale di vita che si è declinata tra il trauma dell’esistenza e la speranza nel futuro”.
10
giugno 2017
Franz Ringel / Robert Zeppel Sperl
Dal 10 giugno al 15 luglio 2017
arte moderna e contemporanea
Location
ARTEA GALLERY
Milano, Corso Buenos Aires, 52, (Milano)
Milano, Corso Buenos Aires, 52, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 10-19 su appuntamento
Vernissage
10 Giugno 2017, ore 18.00
Autore
Curatore