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Frontiere varcate. Il critico Guido Lodovico Luzzato 1922-1940
Curata dalla Fondazione Guido Lodovico Luzzatto di Milano, la mostra intende far conoscere al pubblico il critico d’arte Guido Lodovico Luzzatto (Milano 1903-1990) a ventiquattro anni dalla sua scomparsa e a diciotto dalla nascita della Fondazione a lui intitolata
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nello Spazio Mostre al piano terra, l’esposizione “MUNARI POLITECNICO”, realizzata
in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, è un’importante
occasione per presentare parte del consistente nucleo di opere di Bruno Munari raccolte dai
due collezionisti nel corso della loro attività e conservate presso la Fondazione. L’obiettivo
è quello di raccontare attraverso le opere della collezione la dimensione artistica di Bruno
Munari, aspetto generativo della politecnica figura dell’autore.
Accanto alla mostra, il Focus è dedicato all’opera fotografica , in parte inedita, realizzata da
Ada Ardessi e Atto, autori che hanno collaborato a lungo con Munari .
Negli Archivi del Novecento del Museo è allestita una mostra che rappresenta attraverso
materiali manoscritti e a stampa dell’Archivio Guido Lodovico Luzzatto una sintesi
documentaria del lavoro dello storico e critico d’arte italiano attivo principalmente nella
prima metà del Novecento. Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti,disegni e incisioni che
Luzzatto ricevette in dono dagli artisti, in segno di ringraziamento per i suoi scritti
Le mostre e le attività collaterali del Museo del Novecento sono rese possibili grazie alla
sensibilità degli sponsor: Bank of America Merril Lynch e Finmeccanica.
Curata dalla Fondazione Guido Lodovico Luzzatto di Milano, la mostra intende far
conoscere al pubblico il critico d’arte Guido Lodovico Luzzatto (Milano 1903-1990) a
ventiquattro anni dalla sua scomparsa e a diciotto dalla nascita della Fondazione a lui
intitolata. Antifascista della prima ora, figlio di uno dei dodici professori che nel 1931
rifiutarono il giuramento al regime, dopo la
laurea in storia dell’arte con Paolo D’Ancona
iniziò a collaborare a “La Giustizia”, “La Sera”
e a numerose riviste d’arte, come “Le Arti
Plastiche”, “Il Giornale dell’arte”, “La Casabella”,
“L’Arte” di Adolfo e Lionello Venturi, oltre che
ai giornali della concentrazione antifascista
di Parigi per i quali tenne dal 1929 al 1933 un
costante aggiornamento sui fatti italiani.
I soggiorni degli anni venti a Francoforte,
Berlino e Parigi gli permisero il primato
dell’aggiornamento sulla pittura espressionista
tedesca (Franz Marc, Hermann Lismann,
Oskar Kokoschka) e sull’École de Paris (Kisling, Chagall, Muter) sulla stampa italiana.
Nel 1936 pubblicò la prima monografia italiana su Van Gogh presso l’editore Guanda, che
circolò fra gli artisti del nascente gruppo di “Corrente” influenzandone e rafforzandone gli
orientamenti stilistici.
main sponsor
Il percorso della mostra intende mettere in luce l’originalità della proposta critica di
Luzzatto nel contesto storico coevo. Saranno esposti, infatti, i materiali dell’archivio privato
che fotografano il critico nell’esercizio del suo mestiere: le corrispondenze personali con
Marc Chagall, Oskar Kokoschka, Max Liebermann, Adolfo Wildt, Felice Casorati, Arturo
Nathan, Albin Egger-Lienz, le riproduzioni d’epoca delle loro opere d’arte, i manoscritti, le
monografie e i cataloghi di mostre.
Edizioni molto rare come la collana francese di arte ebraica Le Triangle, cataloghi e libri
introvabili degli editori dell’avanguardia come Cassirer, Walden, Klinhardt & Biermann,
Galerien Tannhauser si alterneranno alle tracce lasciate da Luzzatto nei suoi pellegrinaggi
oltre frontiera, nelle grandi capitali europee: Amsterdam, Berlino e Parigi. Uno spazio
appropriato sarà riservato al pionieristico lavoro su Vincent van Gogh e ai materiali ad
esso connessi.
Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti, disegni e incisioni che Luzzatto ricevette in dono
dagli artisti, in segno di ringraziamento per i suoi scritti (Anselmo Bucci, Siro Penagini,
Dario Viterbo, Adolfo Wildt), oltre al Ritratto di Claudio Treves, il politico socialista
antifascista emigrato a Parigi nel 1926, dipinto nella capitale francese nel 1930 da Mela
Muter, oggi conservato presso il Museo di Milano e di Storia Contemporanea al quale
Luzzatto lo aveva proposto all’inizio degli anni settanta quando, morta la pittrice, rintracciò
il quadro in una galleria privata di Colonia.
Una sezione documentaria riservata alla famiglia di Guido e alla vicenda personale,
infine, sarà complementare all’attività nell’ambito artistico; dimostrando che le matrici
dell’impegno etico e politico erano radicate nella famiglia di provenienza e strettamente
correlate all’idea di avvicinare democraticamente il pubblico all’arte. La sempre più rapida,
catastrofica, trasformazione del clima culturale europeo alla fine degli anni trenta portò
Luzzatto a scrivere una cronaca della campagna razziale, quasi un diario della terribile
precarietà dell’esistenza prima dell’esilio permanente degli anni di guerra.
Completa la mostra un video che documenta la storia di Luzzatto attraverso le immagini
della casa dove il critico abitò per tutta la vita.
in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, è un’importante
occasione per presentare parte del consistente nucleo di opere di Bruno Munari raccolte dai
due collezionisti nel corso della loro attività e conservate presso la Fondazione. L’obiettivo
è quello di raccontare attraverso le opere della collezione la dimensione artistica di Bruno
Munari, aspetto generativo della politecnica figura dell’autore.
Accanto alla mostra, il Focus è dedicato all’opera fotografica , in parte inedita, realizzata da
Ada Ardessi e Atto, autori che hanno collaborato a lungo con Munari .
Negli Archivi del Novecento del Museo è allestita una mostra che rappresenta attraverso
materiali manoscritti e a stampa dell’Archivio Guido Lodovico Luzzatto una sintesi
documentaria del lavoro dello storico e critico d’arte italiano attivo principalmente nella
prima metà del Novecento. Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti,disegni e incisioni che
Luzzatto ricevette in dono dagli artisti, in segno di ringraziamento per i suoi scritti
Le mostre e le attività collaterali del Museo del Novecento sono rese possibili grazie alla
sensibilità degli sponsor: Bank of America Merril Lynch e Finmeccanica.
Curata dalla Fondazione Guido Lodovico Luzzatto di Milano, la mostra intende far
conoscere al pubblico il critico d’arte Guido Lodovico Luzzatto (Milano 1903-1990) a
ventiquattro anni dalla sua scomparsa e a diciotto dalla nascita della Fondazione a lui
intitolata. Antifascista della prima ora, figlio di uno dei dodici professori che nel 1931
rifiutarono il giuramento al regime, dopo la
laurea in storia dell’arte con Paolo D’Ancona
iniziò a collaborare a “La Giustizia”, “La Sera”
e a numerose riviste d’arte, come “Le Arti
Plastiche”, “Il Giornale dell’arte”, “La Casabella”,
“L’Arte” di Adolfo e Lionello Venturi, oltre che
ai giornali della concentrazione antifascista
di Parigi per i quali tenne dal 1929 al 1933 un
costante aggiornamento sui fatti italiani.
I soggiorni degli anni venti a Francoforte,
Berlino e Parigi gli permisero il primato
dell’aggiornamento sulla pittura espressionista
tedesca (Franz Marc, Hermann Lismann,
Oskar Kokoschka) e sull’École de Paris (Kisling, Chagall, Muter) sulla stampa italiana.
Nel 1936 pubblicò la prima monografia italiana su Van Gogh presso l’editore Guanda, che
circolò fra gli artisti del nascente gruppo di “Corrente” influenzandone e rafforzandone gli
orientamenti stilistici.
main sponsor
Il percorso della mostra intende mettere in luce l’originalità della proposta critica di
Luzzatto nel contesto storico coevo. Saranno esposti, infatti, i materiali dell’archivio privato
che fotografano il critico nell’esercizio del suo mestiere: le corrispondenze personali con
Marc Chagall, Oskar Kokoschka, Max Liebermann, Adolfo Wildt, Felice Casorati, Arturo
Nathan, Albin Egger-Lienz, le riproduzioni d’epoca delle loro opere d’arte, i manoscritti, le
monografie e i cataloghi di mostre.
Edizioni molto rare come la collana francese di arte ebraica Le Triangle, cataloghi e libri
introvabili degli editori dell’avanguardia come Cassirer, Walden, Klinhardt & Biermann,
Galerien Tannhauser si alterneranno alle tracce lasciate da Luzzatto nei suoi pellegrinaggi
oltre frontiera, nelle grandi capitali europee: Amsterdam, Berlino e Parigi. Uno spazio
appropriato sarà riservato al pionieristico lavoro su Vincent van Gogh e ai materiali ad
esso connessi.
Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti, disegni e incisioni che Luzzatto ricevette in dono
dagli artisti, in segno di ringraziamento per i suoi scritti (Anselmo Bucci, Siro Penagini,
Dario Viterbo, Adolfo Wildt), oltre al Ritratto di Claudio Treves, il politico socialista
antifascista emigrato a Parigi nel 1926, dipinto nella capitale francese nel 1930 da Mela
Muter, oggi conservato presso il Museo di Milano e di Storia Contemporanea al quale
Luzzatto lo aveva proposto all’inizio degli anni settanta quando, morta la pittrice, rintracciò
il quadro in una galleria privata di Colonia.
Una sezione documentaria riservata alla famiglia di Guido e alla vicenda personale,
infine, sarà complementare all’attività nell’ambito artistico; dimostrando che le matrici
dell’impegno etico e politico erano radicate nella famiglia di provenienza e strettamente
correlate all’idea di avvicinare democraticamente il pubblico all’arte. La sempre più rapida,
catastrofica, trasformazione del clima culturale europeo alla fine degli anni trenta portò
Luzzatto a scrivere una cronaca della campagna razziale, quasi un diario della terribile
precarietà dell’esistenza prima dell’esilio permanente degli anni di guerra.
Completa la mostra un video che documenta la storia di Luzzatto attraverso le immagini
della casa dove il critico abitò per tutta la vita.
05
aprile 2014
Frontiere varcate. Il critico Guido Lodovico Luzzato 1922-1940
Dal 05 aprile al 07 settembre 2014
Location
MUSEO DEL NOVECENTO
Milano, Piazza Del Duomo, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, (Milano)
Biglietti
intero 5 euro, ridotto 3 euro
Orario di apertura
lunedì 14.30 – 19.30 - martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 - giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Curatore