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Frutti proibiti?
artisti emergenti di varie tendenze pittoriche si confrontano sul tema dell’eros considerato nei suoi risvolti di “frutto proibito”
Comunicato stampa
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Al giorno d’oggi si può parlare ancora di “frutti proibiti”? Quale può essere la dimensione del “proibito” che un artista può rappresentare in modo credibile?
Fin quando esisterà un comune senso del pudore, una morale, la voglia di trasgredire continuerà a sollecitare la nostra immaginazione fornendo stimoli all’arte stessa che di tali fantasie vive e si alimenta.
Il “proibito” oggi si configura come un territorio in cui, più di ieri, è più facile cadere (oltre i confini di un serio discorso artistico) da due versanti opposti: buttandola per così dire nel pornografico (l’immagine tout court dell’oggetto) oppure nella sua negazione, cioè in qualcosa che “proibito” non lo è più perché troppo fuori moda per suscitarci scabrose emozioni. Ma è anche vero che questi due versanti non sono così lontani, considerando che la stessa pubblicità ha talmente sfruttato questo tema da assuefarci-annoiarci ad ogni caratterizzazione sessuale, anche la più esplicita.
Su questo non facile tema, si sono misurati attingendo alle risorse della loro perizia tecnica, con risultati interessanti, quattro artisti emergenti: Gabriella Calandra, Alessandra Cameroni, Simone Ermanno Galimberti, Elena Rudatis e Scegle (Egle Scerelli).
Simone Ermanno Galimberti si caratterizza per una sapiente rappresentazione di corpi e nature morte ove traspare una sottile inquietudine effetto di tensioni fra idealità e pulsioni vitali; ed è forse uno dei suoi dipinti (un’anonima Eva che fissa una mela) quello che illustra più chiaramente il tema. Il percorso di Elena Rudatis è invece di natura sperimentale, basato com’è sull’impasto di materiali antichi e modernissimi che agiscono sulle forme trasformandole energicamente. Il linguaggio artistico di Scegle si colloca in un ambito tra l’astratto e il figurativo dove costante è la ricerca continua di un senso mistico all’interno di complesse ed ermetiche figurazioni dal sapore allegorico. Gabriella Calandra sviluppa la tematica del “proibito” lungo i binari consolidati della figurazione tradizionale con particolare attenzione alle forme classiche. Alessandra Cameroni insinua nei risvolti di figure e atmosfere cariche di eros un interessante gioco di dinamismi cromatici che si impongono per la loro incisività. ( Paolo Avanzi ).
Fin quando esisterà un comune senso del pudore, una morale, la voglia di trasgredire continuerà a sollecitare la nostra immaginazione fornendo stimoli all’arte stessa che di tali fantasie vive e si alimenta.
Il “proibito” oggi si configura come un territorio in cui, più di ieri, è più facile cadere (oltre i confini di un serio discorso artistico) da due versanti opposti: buttandola per così dire nel pornografico (l’immagine tout court dell’oggetto) oppure nella sua negazione, cioè in qualcosa che “proibito” non lo è più perché troppo fuori moda per suscitarci scabrose emozioni. Ma è anche vero che questi due versanti non sono così lontani, considerando che la stessa pubblicità ha talmente sfruttato questo tema da assuefarci-annoiarci ad ogni caratterizzazione sessuale, anche la più esplicita.
Su questo non facile tema, si sono misurati attingendo alle risorse della loro perizia tecnica, con risultati interessanti, quattro artisti emergenti: Gabriella Calandra, Alessandra Cameroni, Simone Ermanno Galimberti, Elena Rudatis e Scegle (Egle Scerelli).
Simone Ermanno Galimberti si caratterizza per una sapiente rappresentazione di corpi e nature morte ove traspare una sottile inquietudine effetto di tensioni fra idealità e pulsioni vitali; ed è forse uno dei suoi dipinti (un’anonima Eva che fissa una mela) quello che illustra più chiaramente il tema. Il percorso di Elena Rudatis è invece di natura sperimentale, basato com’è sull’impasto di materiali antichi e modernissimi che agiscono sulle forme trasformandole energicamente. Il linguaggio artistico di Scegle si colloca in un ambito tra l’astratto e il figurativo dove costante è la ricerca continua di un senso mistico all’interno di complesse ed ermetiche figurazioni dal sapore allegorico. Gabriella Calandra sviluppa la tematica del “proibito” lungo i binari consolidati della figurazione tradizionale con particolare attenzione alle forme classiche. Alessandra Cameroni insinua nei risvolti di figure e atmosfere cariche di eros un interessante gioco di dinamismi cromatici che si impongono per la loro incisività. ( Paolo Avanzi ).
18
maggio 2006
Frutti proibiti?
Dal 18 al 28 maggio 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE SASSETTI CULTURA
Milano, Via Volturno, 35, (Milano)
Milano, Via Volturno, 35, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni (festivi inclusi) dalle ore 15.30 alle ore 18.30
Vernissage
18 Maggio 2006, ore 18,30
Autore
Curatore