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Fulvio Ambrosio
Una gran parte delle foto esposte consiste in ritratti di persone, di tutte le età e di differenti classi e tipologie sociali; altre raffigurano il mondo della natura, altre ancora l’architettura contemporanea
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fulvio Ambrosio
Il desiderio di realizzare una mostra fotografica aperta all'intera cittadinanza nasce dall'idea che la città non sia solo un crocevia di sconosciuti, ma che essa sia soprattutto un luogo da vivere intensamente da parte dei cittadini, con partecipazione attiva e realizzazione di iniziative che non per forza facciano parte di un programma stabilito dall'istituzione politica, ma che siano ugualmente valide per la formazione di idee e di una coscienza critica nata dalla discussione tra pari, dalla volontà del confronto, dalla necessità di una aggregazione che sia fertile e produttiva, che rispecchi la nostra voglia di fare e di conoscere, di ideare e di essere promotori di cultura.
Esporre fotografie a Largo Baracche è anche un modo per venire in contatto con altri cittadini che condividono la passione per l'immagine, è un modo per venire allo scoperto, per dire la propria con un mezzo di comunicazione complesso, con la speranza che questo evento sarà seguito da tante iniziative simili, mosse dagli stessi intenti.
Questa mostra è il risultato della mia ricerca nel mondo dell'immagine, che è iniziata sette anni fa ed è spaziata attraverso il cinema, la pittura, il disegno e naturalmente la fotografia.
Risultato di questa ricerca è stata la costruzione di un personale sguardo sul mondo, legato stilisticamente a più correnti e a più autori della fotografia contemporanea, tra i quali emergono Paolo Pellegrin, Alex Majoli, Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Edward Weston, James Nachtwey.
I soggetti trattati sono vari: una gran parte delle foto esposte consiste in ritratti di persone, di tutte le età e di differenti classi e tipologie sociali; altre raffigurano il mondo della natura, altre ancora l'architettura contemporanea.
Ci sono estratti da fotoreportage realizzati all'estero ed in Italia:
la Bosnia nel dopoguerra, tra la città di Mostar ed un orfanotrofio di campagna;
Berlino e la sua architettura moderna, tra fantasmi del comunismo ed un sguardo verso il futuro;
lo Sziget festival di Budapest, tra concerti, balli ed abuso di alcool e sostanze psicotrope varie;
il mondo della musica e i giovani tra Napoli e dintorni, al Conservatorio di S. Pietro a Majella, in scuole di danza e discotche.
Le immagini prodotte sono frutto di elaborazioni digitali, poi stampate su carta fotografica professionale da laboratorio, o da stampanti ink-jet ad alta fedeltà cromatica. Le carte utilizzate sono di vari tipi (glossy, matt, lux, baritata, politenata) e variano da soggetto a soggetto. Tutte le stampe sono affisse su cartoncino Canson di media grammatura, senza cloro, e di colore nero.
I supporti di partenza sono sia analogici sia digitali: le foto analogiche sono realizzate su pellicole 35mm Fujichrome per il colore e su Ilford per il bianco e nero poi scandite ad alta definizione, le macchine fotografiche utilizzate sono Canon manuali e Canon Eos elettroniche; Gli scatti digitali sono invece prodotte con il sistema Olympus 4/3.
Ad introduzione del percorso ci sarà una spiegazione scritta del mio lavoro, dei metodi utilizzati e delle idee di fondo.
Fulvio Ambrosio
Il desiderio di realizzare una mostra fotografica aperta all'intera cittadinanza nasce dall'idea che la città non sia solo un crocevia di sconosciuti, ma che essa sia soprattutto un luogo da vivere intensamente da parte dei cittadini, con partecipazione attiva e realizzazione di iniziative che non per forza facciano parte di un programma stabilito dall'istituzione politica, ma che siano ugualmente valide per la formazione di idee e di una coscienza critica nata dalla discussione tra pari, dalla volontà del confronto, dalla necessità di una aggregazione che sia fertile e produttiva, che rispecchi la nostra voglia di fare e di conoscere, di ideare e di essere promotori di cultura.
Esporre fotografie a Largo Baracche è anche un modo per venire in contatto con altri cittadini che condividono la passione per l'immagine, è un modo per venire allo scoperto, per dire la propria con un mezzo di comunicazione complesso, con la speranza che questo evento sarà seguito da tante iniziative simili, mosse dagli stessi intenti.
Questa mostra è il risultato della mia ricerca nel mondo dell'immagine, che è iniziata sette anni fa ed è spaziata attraverso il cinema, la pittura, il disegno e naturalmente la fotografia.
Risultato di questa ricerca è stata la costruzione di un personale sguardo sul mondo, legato stilisticamente a più correnti e a più autori della fotografia contemporanea, tra i quali emergono Paolo Pellegrin, Alex Majoli, Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Edward Weston, James Nachtwey.
I soggetti trattati sono vari: una gran parte delle foto esposte consiste in ritratti di persone, di tutte le età e di differenti classi e tipologie sociali; altre raffigurano il mondo della natura, altre ancora l'architettura contemporanea.
Ci sono estratti da fotoreportage realizzati all'estero ed in Italia:
la Bosnia nel dopoguerra, tra la città di Mostar ed un orfanotrofio di campagna;
Berlino e la sua architettura moderna, tra fantasmi del comunismo ed un sguardo verso il futuro;
lo Sziget festival di Budapest, tra concerti, balli ed abuso di alcool e sostanze psicotrope varie;
il mondo della musica e i giovani tra Napoli e dintorni, al Conservatorio di S. Pietro a Majella, in scuole di danza e discotche.
Le immagini prodotte sono frutto di elaborazioni digitali, poi stampate su carta fotografica professionale da laboratorio, o da stampanti ink-jet ad alta fedeltà cromatica. Le carte utilizzate sono di vari tipi (glossy, matt, lux, baritata, politenata) e variano da soggetto a soggetto. Tutte le stampe sono affisse su cartoncino Canson di media grammatura, senza cloro, e di colore nero.
I supporti di partenza sono sia analogici sia digitali: le foto analogiche sono realizzate su pellicole 35mm Fujichrome per il colore e su Ilford per il bianco e nero poi scandite ad alta definizione, le macchine fotografiche utilizzate sono Canon manuali e Canon Eos elettroniche; Gli scatti digitali sono invece prodotte con il sistema Olympus 4/3.
Ad introduzione del percorso ci sarà una spiegazione scritta del mio lavoro, dei metodi utilizzati e delle idee di fondo.
Fulvio Ambrosio
14
dicembre 2007
Fulvio Ambrosio
Dal 14 dicembre 2007 al 14 gennaio 2008
fotografia
Location
SABU
Napoli, Piazza Baracche, (Napoli)
Napoli, Piazza Baracche, (Napoli)
Autore