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Fulvio Eccardi – Quetzal
LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare Quetzal, la prima personale italiana di Fulvio Eccardi, a cura di Amanda Vertovese.
Comunicato stampa
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LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare Quetzal, la prima personale italiana di Fulvio Eccardi, a cura di Amanda Vertovese.
Fulvio Eccardi, biologo e fotografo nato in Italia e naturalizzato messicano, ha dedicato gli ultimi 35 anni alla natura, sia attraverso il suo appassionato lavoro di documentazione della biodiversità del Messico che impegnandosi parallelamente sul fronte della ricerca e della divulgazione per la conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali. Nella sua carriera di fotografo ha scattato e archiviato più di 500.000 immagini al servizio della divulgazione scientifica e culturale. Le sue foto sono apparse su innumerevoli pubblicazioni, nazionali e internazionali, di carattere scientifico, antropologico e turistico, tra cui Oasis, Airone, BBC Wildlife, International Wildlife e National Geographic.
Era il 1981 quando, per la prima volta, Fulvio Eccardi si trovava avvolto dalla densa nebbia nel bosco della Riserva della Biosfera El Triunfo, nel lato pacifico della Sierra Madre de Chiapas in Messico. Cercava di fotografare con una Kodachirome 64 ASA il più celebre abitante di questo ecosistema incantato: il quetzal. L’impresa si presentava come una vera sfida: le cloud forest sono infatti luoghi in cui, a causa della fitta vegetazione, filtra pochissima luce e ciò che maggiormente caratterizza questi piccoli uccelli, oltre alla maestosa e lunga coda, sono l’imprevedibilità e la velocità nei movimenti. La sua esperienza di biologo gli aveva insegnato che rendere la magnifica iridescenza del piumaggio del quetzal poteva rivelarsi un’ardua impresa, poiché si correva il rischio che i suoi colori risultassero troppo artificiali. Sono passati 30 anni e l’amore per la foresta di El Triunfo, per la cui conservazione si batte da più di vent’anni, ed il quetzal non è mai tramontato in Fulvio Eccardi che periodicamente, con mezzi sempre più innovativi e sofisticati, cerca di immortalare in modo perfetto e assoluto questo piccolo e sacro abitante della dei boschi avvolti dalle nebbie.
La serie Quetzal presentata da LipanjePuntin artecontemporanea riprende insieme questa passione pluridecennale del fotografo per l’area tropicale di El Triunfo e l’unicità del quetzal (nome scientifico Pharomachrus mocinno). Questo piccolo volatile è un capolavoro della natura per il suo piumaggio caratterizzato da straordinari colori accesi ed iridescenti: la pancia è rossa, il manto è verde cangiante e il becco giallo. Le piume copritrici della coda sono la peculiarità del quetzal poiché hanno una lunghezza che può talvolta superare quella del corpo del volatile, arrivando anche oltre il metro di lunghezza.
Proprio per le sue caratteristiche piume il quetzal fu considerato divino dagli antichi Maya e dagli Aztechi, poiché era associato al mito di Quetzalcoatl, il dio serpente piumato, per l’appunto, con le penne della coda del quetzal. Tali piume si usarono per confezionare elaborati copricapi reali, ornare scudi e scettri delle antiche società mesoamericane, ma poiché uccidere un quetzal era considerato un crimine, l’uccello veniva catturato, gli venivano tolte alcune piume e poi nuovamente liberato.
Quello della cloud forest è considerato l’ecosistema più minacciato a livello mondiale e, nello specifico, quello della Riserva della Biosfera El Triunfo è il più vasto in territorio messicano e possiede una delle maggiori biodiversità nel nord e centroamerica. Per queste ed altre ragioni la conservazione di questa regione è di interesse primario per la comunità internazionale.
“ Fotografare la natura e la fauna selvatica è un lavoro solitario, combinato a una buona dose di gelosia professionale. Come il lavoro del pescatore che si mette in mare alle prime luci del giorno, sperando che nessun altro lo segua per non rivelare il luogo in cui pesca. La ricerca costante e l’infinita pazienza sono virtù fondamentali per entrambe le attività. La fotografia naturalistica è una disciplina che ti spinge a rimanere a lungo sul campo, ma rappresenta anche uno dei migliori strumenti per promuovere la conservazione delle specie e delle aree naturali”
Fulvio Eccardi
Il 10% del ricavo dalla vendita delle fotografie esposte in occasione di questa mostra personale sará donato al Fondo de Conservación El Triunfo, un’associazione fondata nel 2002 che ha come missione quella di conservare le risorse naturali e promuovere lo sviluppo sociale della riserva (http://www.fondoeltriunfo.org/).
Fulvio Eccardi, biologo e fotografo nato in Italia e naturalizzato messicano, ha dedicato gli ultimi 35 anni alla natura, sia attraverso il suo appassionato lavoro di documentazione della biodiversità del Messico che impegnandosi parallelamente sul fronte della ricerca e della divulgazione per la conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali. Nella sua carriera di fotografo ha scattato e archiviato più di 500.000 immagini al servizio della divulgazione scientifica e culturale. Le sue foto sono apparse su innumerevoli pubblicazioni, nazionali e internazionali, di carattere scientifico, antropologico e turistico, tra cui Oasis, Airone, BBC Wildlife, International Wildlife e National Geographic.
Era il 1981 quando, per la prima volta, Fulvio Eccardi si trovava avvolto dalla densa nebbia nel bosco della Riserva della Biosfera El Triunfo, nel lato pacifico della Sierra Madre de Chiapas in Messico. Cercava di fotografare con una Kodachirome 64 ASA il più celebre abitante di questo ecosistema incantato: il quetzal. L’impresa si presentava come una vera sfida: le cloud forest sono infatti luoghi in cui, a causa della fitta vegetazione, filtra pochissima luce e ciò che maggiormente caratterizza questi piccoli uccelli, oltre alla maestosa e lunga coda, sono l’imprevedibilità e la velocità nei movimenti. La sua esperienza di biologo gli aveva insegnato che rendere la magnifica iridescenza del piumaggio del quetzal poteva rivelarsi un’ardua impresa, poiché si correva il rischio che i suoi colori risultassero troppo artificiali. Sono passati 30 anni e l’amore per la foresta di El Triunfo, per la cui conservazione si batte da più di vent’anni, ed il quetzal non è mai tramontato in Fulvio Eccardi che periodicamente, con mezzi sempre più innovativi e sofisticati, cerca di immortalare in modo perfetto e assoluto questo piccolo e sacro abitante della dei boschi avvolti dalle nebbie.
La serie Quetzal presentata da LipanjePuntin artecontemporanea riprende insieme questa passione pluridecennale del fotografo per l’area tropicale di El Triunfo e l’unicità del quetzal (nome scientifico Pharomachrus mocinno). Questo piccolo volatile è un capolavoro della natura per il suo piumaggio caratterizzato da straordinari colori accesi ed iridescenti: la pancia è rossa, il manto è verde cangiante e il becco giallo. Le piume copritrici della coda sono la peculiarità del quetzal poiché hanno una lunghezza che può talvolta superare quella del corpo del volatile, arrivando anche oltre il metro di lunghezza.
Proprio per le sue caratteristiche piume il quetzal fu considerato divino dagli antichi Maya e dagli Aztechi, poiché era associato al mito di Quetzalcoatl, il dio serpente piumato, per l’appunto, con le penne della coda del quetzal. Tali piume si usarono per confezionare elaborati copricapi reali, ornare scudi e scettri delle antiche società mesoamericane, ma poiché uccidere un quetzal era considerato un crimine, l’uccello veniva catturato, gli venivano tolte alcune piume e poi nuovamente liberato.
Quello della cloud forest è considerato l’ecosistema più minacciato a livello mondiale e, nello specifico, quello della Riserva della Biosfera El Triunfo è il più vasto in territorio messicano e possiede una delle maggiori biodiversità nel nord e centroamerica. Per queste ed altre ragioni la conservazione di questa regione è di interesse primario per la comunità internazionale.
“ Fotografare la natura e la fauna selvatica è un lavoro solitario, combinato a una buona dose di gelosia professionale. Come il lavoro del pescatore che si mette in mare alle prime luci del giorno, sperando che nessun altro lo segua per non rivelare il luogo in cui pesca. La ricerca costante e l’infinita pazienza sono virtù fondamentali per entrambe le attività. La fotografia naturalistica è una disciplina che ti spinge a rimanere a lungo sul campo, ma rappresenta anche uno dei migliori strumenti per promuovere la conservazione delle specie e delle aree naturali”
Fulvio Eccardi
Il 10% del ricavo dalla vendita delle fotografie esposte in occasione di questa mostra personale sará donato al Fondo de Conservación El Triunfo, un’associazione fondata nel 2002 che ha come missione quella di conservare le risorse naturali e promuovere lo sviluppo sociale della riserva (http://www.fondoeltriunfo.org/).
06
ottobre 2011
Fulvio Eccardi – Quetzal
Dal 06 ottobre al 25 novembre 2011
fotografia
Location
LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA
Trieste, Via Armando Diaz, 4, (Trieste)
Trieste, Via Armando Diaz, 4, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15.30 - 19.30
Vernissage
6 Ottobre 2011, ore 18.00
Autore
Curatore