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Fulvio Juricic
Mostra personale
Comunicato stampa
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Il pittore FULVIO JURIČIĆ è nato a Pola il 18 agosto 1952. Dopo aver frequentato il ginnasio nella città natale, ha preso la licenza di maturità a Rovigno e nel 1973 si è iscritto all'Accademia delle Belle Arti di Zagabria, dove ha studiato pittura con il prof. Miljenko Stančić. Si è diplomato nel 1978 nella classe del prof. Vasilije Jordan. Lo stesso anno è tornato a Pola, città in cui dal 1979 insegna alla Scuola di design e arti applicate. Ha partecipato a diverse colonie e simposi di artisti. Con la sua pittura Fulvio Juričić si è guadagnato numerosi premi e riconoscimenti. Fa parte dell'HDLU (Società croata degli artisti) dell'lstria. Vive e lavora a Pola.
Anche per una certa sua inclinazione pitagorica, per non dire cartesiana, verso le soluzioni nette,
Fulvio JURIČIĆ è un pittore dalle premesse mediterranee e prevalentemente romanze, anche se gli troviamo parenti e antenati pure nel circondario mitteleuropeo.
Del resto Pola è una città proprio al confine di mondi diversi, alla confluenza di diversi strati temporali,
all'incrocio di vie etniche e civili. [...]
Nella vastità dell'informale JURIČIĆ si colloca tra le opzioni consolidate, in parte già troppo sfruttate,
della fase eroica attorno alla metà del XX sec., e i trend neoinformali meno aggressivi o più
mediaticamente autocoscienti del processo del dipingere (tipici del periodo postsessantottesco). Egli
davvero, anche nella scelta dei mezzi sembra oscillare tra una gestualità liricamente astratta e la
saturazione materica di colori stesi in maniera più neutrale, o addirittura tra inquadratura monocromatica e struttura semiologica. Sul piano psicologico, gli interpreti sono divisi sul possibile
significato delle opere di Juricić: il nero predominante viene conteso tra un innegabile pessimismo e una certa assertività della luce che compare ai margini e nelle brecce, o che addirittura si irradia dalla stessa materia come brillante contrasto alla smorta "opacità" della superficie. Allo stesso modo si
potrebbe discutere se i dipinti scuri e tenebrosi significhino la fine di ogni compenetrazione della
forma, la conclusione di qualsiasi azione di discernimento del mondo visibile o se non sia possibile un nuovo inizio dopo la depurazione dell'inquadratura svigorita dalle convenzioni. In
questo senso c'è da chiedersi se i quadri di JURIČIĆ non si trovino forse nell'interspazio fra un tardo
crepuscolo e un'alba ancora difficilmente discernibile della pittura.
Comunque sia, la risolutezza dell'effetto, l'immediatezza dell'impressione ci liberano da dilemmi imposti, e il nostro tragitto mentale e affettivo attraverso le opere realizzate e le coordinate ricettive instaurate confermano la tensione creativa di JURIČIĆ che supera ogni aporia e getta un ponte di concretezza oltre le trappole teoriche artificiosamente collocate.
(Estratto dal testo di Tonko Maroević)
Anche per una certa sua inclinazione pitagorica, per non dire cartesiana, verso le soluzioni nette,
Fulvio JURIČIĆ è un pittore dalle premesse mediterranee e prevalentemente romanze, anche se gli troviamo parenti e antenati pure nel circondario mitteleuropeo.
Del resto Pola è una città proprio al confine di mondi diversi, alla confluenza di diversi strati temporali,
all'incrocio di vie etniche e civili. [...]
Nella vastità dell'informale JURIČIĆ si colloca tra le opzioni consolidate, in parte già troppo sfruttate,
della fase eroica attorno alla metà del XX sec., e i trend neoinformali meno aggressivi o più
mediaticamente autocoscienti del processo del dipingere (tipici del periodo postsessantottesco). Egli
davvero, anche nella scelta dei mezzi sembra oscillare tra una gestualità liricamente astratta e la
saturazione materica di colori stesi in maniera più neutrale, o addirittura tra inquadratura monocromatica e struttura semiologica. Sul piano psicologico, gli interpreti sono divisi sul possibile
significato delle opere di Juricić: il nero predominante viene conteso tra un innegabile pessimismo e una certa assertività della luce che compare ai margini e nelle brecce, o che addirittura si irradia dalla stessa materia come brillante contrasto alla smorta "opacità" della superficie. Allo stesso modo si
potrebbe discutere se i dipinti scuri e tenebrosi significhino la fine di ogni compenetrazione della
forma, la conclusione di qualsiasi azione di discernimento del mondo visibile o se non sia possibile un nuovo inizio dopo la depurazione dell'inquadratura svigorita dalle convenzioni. In
questo senso c'è da chiedersi se i quadri di JURIČIĆ non si trovino forse nell'interspazio fra un tardo
crepuscolo e un'alba ancora difficilmente discernibile della pittura.
Comunque sia, la risolutezza dell'effetto, l'immediatezza dell'impressione ci liberano da dilemmi imposti, e il nostro tragitto mentale e affettivo attraverso le opere realizzate e le coordinate ricettive instaurate confermano la tensione creativa di JURIČIĆ che supera ogni aporia e getta un ponte di concretezza oltre le trappole teoriche artificiosamente collocate.
(Estratto dal testo di Tonko Maroević)
05
novembre 2010
Fulvio Juricic
Dal 05 al 25 novembre 2010
arte contemporanea
Location
CONESTABO ARTGALLERY
Trieste, Via Della Fonderia, 5, (Trieste)
Trieste, Via Della Fonderia, 5, (Trieste)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17 alle 19,30 oppure per appuntamento
Vernissage
5 Novembre 2010, ore 19.30
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