Fulvio Leoncini affronta con questa mostra la nuova tappa di un percorso iniziato nel 1996/'97 con Pulsionale (“...una sorta di discesa o di immersione visionaria nel segreto laboratorio vitalistico della natura naturans...”), proseguito poi nel 2000/'01 con La Bestia Dentro, dove l'artista
“condensa e radicalizza in termini esistenziali la percezione e la valutazione critica del mondo, ne registra gli attriti e le deflagrazioni, gli scompensi e le contraddizioni, ne interiorizza la controversa fisionomia per rilanciarla esasperata come temperatura espressiva d'una partitura pittorica che a me sembra una sorta di sudario, se non di carnale sindone” (Nicola Micieli, Un corale liturgico di carnale passione, nel Catalogo La Bestia Dentro , Edit. B&V, Pontedera, 2002).


Attraverso le opere presentate ora, Leoncini prende in esame - almeno come spunto iniziale - la ormai quasi totale restrizione e riduzione dell'essere umano, codificato in ogni sua parte fino all'ultima cellula, e identificabile o rintracciabile in qualsiasi luogo si trovi, in qualunque nascondiglio sul pianeta. Individuabile in quanto codificato con un moderno e indolore tatuaggio. Una sorta di codice a barre che nella fattispecie diviene Codice a S barre .