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Fulvio Michelazzi – Muri a Milano
Il fulcro che orienta la ricerca di Michelazzi è l’attenzione materica al corpo silenzioso dei muri, alla loro sostanza varia, sfuggente e incontrovertibile, un’attenzione vissuta con una tensione che, mentre svela un pullulare di vita laddove si potrebbe comodamente giurare che vi sia un lago d’inerzia, fa spuntare negli occhi di chi guarda inattesi polpastrelli
Comunicato stampa
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... nel ciclo di opere dedicate da Fulvio Michelazzi ai muri di Milano. Egli utilizza la fotografia, tecnica il cui significato
etimologico, com’è noto, è letteralmente “scrittura di luce”, ma, in questo caso, si potrebbe dire che è quasi esclusivamente l’apoteosi dell’azione della luce a fare l’immagine, come del resto è stato vero fin qui per tutte le esperienze visive di Michelazzi. Del resto la luce è il mezzo che l’autore conosce meglio, poiché lo maneggia e lo gestisce con grande efficacia espressiva ogni sera a teatro. È il sapiente utilizzo delle diverse fonti di luce, più o meno radenti e vicine, più o meno violente e crude, a fare esplodere il potenziale materico e cromatico dei particolari di pareti esterne che egli sceglie come soggetto della propria inquadratura... Il fulcro che orienta la ricerca di Michelazzi è l’attenzione materica al corpo silenzioso dei muri, alla loro sostanza varia, sfuggente e incontrovertibile, un’attenzione vissuta con una tensione che, mentre svela un pullulare di vita laddove si potrebbe comodamente giurare che vi sia un lago d’inerzia, fa spuntare negli occhi di chi guarda inattesi polpastrelli.
Da “ I muri hanno qualcosa di irresistibile” di Elisabetta Longari
etimologico, com’è noto, è letteralmente “scrittura di luce”, ma, in questo caso, si potrebbe dire che è quasi esclusivamente l’apoteosi dell’azione della luce a fare l’immagine, come del resto è stato vero fin qui per tutte le esperienze visive di Michelazzi. Del resto la luce è il mezzo che l’autore conosce meglio, poiché lo maneggia e lo gestisce con grande efficacia espressiva ogni sera a teatro. È il sapiente utilizzo delle diverse fonti di luce, più o meno radenti e vicine, più o meno violente e crude, a fare esplodere il potenziale materico e cromatico dei particolari di pareti esterne che egli sceglie come soggetto della propria inquadratura... Il fulcro che orienta la ricerca di Michelazzi è l’attenzione materica al corpo silenzioso dei muri, alla loro sostanza varia, sfuggente e incontrovertibile, un’attenzione vissuta con una tensione che, mentre svela un pullulare di vita laddove si potrebbe comodamente giurare che vi sia un lago d’inerzia, fa spuntare negli occhi di chi guarda inattesi polpastrelli.
Da “ I muri hanno qualcosa di irresistibile” di Elisabetta Longari
04
maggio 2015
Fulvio Michelazzi – Muri a Milano
Dal 04 al 16 maggio 2015
fotografia
Location
BIBLIOTECA COMUNALE CENTRALE – PALAZZO SORMANI
Milano, Via Francesco Sforza, 7, (Milano)
Milano, Via Francesco Sforza, 7, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì-Sabato 9.00-19.20
Vernissage
4 Maggio 2015, h 18
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