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Fulvio Tornese – Siamo solo il nostro sguardo
La mostra presenta un nutrito corpo di opere della più recente produzione di Fulvio Tornese, che sin dagli anni Ottanta ha individuato nella disciplina pittorica la sua ideale traduzione formale, attraversando un’estetica che si intreccia con la poetica delle immagini sulla città e trova i suoi riferimenti nei maestri del 900 dell’arte, dell’architettura e della letteratura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fulvio Tornese, artista leccese, è uno degli artisti più interessanti del panorama nazionale
con un lavoro artistico di ricerca sull’uomo contemporaneo. La casa Museo Spazio Tadini,
in collaborazione con la galleria internazionale Monteoliveto, presenta una personale sulla
sua ultima produzione dopo il notevole successo di pubblico e critica ricevuto a luglio 2017
alla mostra al Museo di Arte contemporanea di Matino promossa dal Comune e
patrocinata da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Ordine degli Architetti, Paesaggisti e
Pianificatori della Provincia di Lecce, Puglia Promozione.
La mostra milanese presenta un nutrito corpo di opere della più recente produzione di
Fulvio Tornese, che sin dagli anni Ottanta ha individuato nella disciplina pittorica la sua
ideale traduzione formale, attraversando un’estetica che si intreccia con la poetica delle
immagini sulla città e trova i suoi riferimenti nei maestri del ‘900 dell’arte, dell’architettura e
della letteratura.
Le forme regolari, il segno definito, la declinazione del bianco e le figure antropomorfe in
primo piano, caratterizzano la selezione di opere appartenenti al progetto che Fulvio
Tornese suole chiamare i bianchi. Riuniti in questa personale sotto il titolo “Siamo solo il
nostro sguardo”, i bianchi sembrano invitare all’attenzione verso il sé e verso ciò che lo
circonda, un suggerimento a volgere lo sguardo in un continuo movimento
dall’esterno verso l’interno e viceversa, ad acquisire una costante e disinvolta
predisposizione sulla contemporaneità. In questa narrazione, le scenografie del
mondo in cui siamo abituati a muoverci quotidianamente sembrano
provvisoriamente annullarsi e svelano la forma della loro essenza artificiosa, la
ragione della loro presenza e la natura della loro funzione. Le architetture sbilanciate
mostrano piccole porzioni di strade e piazze in cui si aggira il protagonista incontrastato di
questa serie, l’uomo. La figura antropomorfa senza lineamenti del volto, sembra sospesa
nella tonalità fredda del colore, utile ad annullare la congiunzione tra cielo e terra per farla
emergere come unità irripetibile. Equilibrio superiore e assenza di gravità per una pittura
che si fa corporea e incorporea, come le nuvole che spesso ricorrono nella trama delle sue
tele narranti.
Scrive sul suo lavoro Melina Scalise: “Siamo solo il nostro sguardo” è il titolo dell’ultima serie di
lavori di Fulvio Tornese, eppure, ciò che manca a tutti i suoi personaggi che presenziano scenari, a
volte Chagalliani a volte alla De Chirico, è proprio il volto.
Il volto non è solo l’elemento che dichiara la nostra identità, ma è anche ciò che indica la nostra
volontà, la nostra emozione attraverso il nostro sguardo.
Tornese toglie la volontà allo sguardo per conferirla al corpo. Le posture, le mani, i gesti, danno a
quell’uomo qualunque uno spazio alla propria volontà. I corpi però sono ingessati in abiti che
lasciano poca libertà di movimento e indicano un’appartenenza sociale che li colloca, come
avrebbe detto il pittore e scrittore Emilio Tadini, tra gli “uomini dell’organizzazione” (noto ciclo di
Tadini).
Per lo più in giacca e cravatta, i personaggi che popolano le tele di Tornese sembrano essere
borghesi o individui che rivestono incarichi lavorativi di tipo istituzionale. Queste scelte non sono
certamente un caso e l’analisi di questi elementi configura uno scenario di denuncia e di decadenza
di un epoca. Si potrebbe dire che la cosiddetta “organizzazione sociale”, lascia, per Tornese, l’uomo
“in bianco” tant’è che ne rappresenta solo il simulacro. Bianco è il coloro dominante dei suoi lavori.
L’uomo è dunque solo con il suo apparire senza più l’essere, senza più la possibilità di esprimere la
propria volontà(…)”.
Galleria internazionale Monteoliveto
Monteoliveto Gallery è lieta di collaborare alla realizzazione di questa mostra che
costituisce un nuovo punto di partenza nella ricerca artistica di Fulvio Tornese, che
abbandona le sue originarie immagini di paesaggi urbani e frammenti di città immaginarie
per concentrarsi su una nuova poetica: la poesia urbana dell’uomo fra le nuvole, che non
oscilla più, goffo e sproporzionato, tra le geometrie improbabili di campagna e città, ma
sembra trovare un nuovo equilibrio soffermandosi sull’universo poetico delle proprie
emozioni.
Monteoliveto Gallery rappresenta dal 2013 le opere di Fulvio TORNESE che riscontrano
sempre gran successo oltre che in Italia, anche in tutti i saloni ed eventi internazionali in
Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e prossimamente in Canada. Le sue
opere, molto apprezzate dai collezionisti del Nord Europa, fanno oggi parte di collezioni
pubbliche e private a Parigi, Amsterdam, Strasburgo, Losanna, Lussemburgo, Mulhouse e
recentemente Capri.
Le opere di Fulvio Tornese proseguono il loro “volo difficile” e dopo il Palazzo Marchesale
di Matino approdano a Milano, nelle sale della storica Casa Museo Spazio Tadini.
Monteoliveto Gallery è lieta di aprire il proprio programma artistico per l’anno 2018 con
la collaborazione alla realizzazione di questo importante evento di arte contemporanea”.
Biografia
Fulvio Tornese nato a Lecce nel 1956, città in cui vive ed esercita la professione di architetto in una felice
fusione con la sua pratica artistica. Lavora presso l'Università del Salento, dove ha firmato progetti di musei
e biblioteche ed è responsabile degli allestimenti per le grandi mostre d’arte dell’Ateneo. I diversi traguardi
conseguiti nella carriera professionale, si accompagnano a una incessante attività artistica che, sin dagli
anni Ottanta, lo vede tra i protagonisti dello scenario artistico contemporaneo. La sua ricerca pittorica
prosegue in maniera costante sin dagli esordi e i suoi riferimenti formali si rintracciano nella tradizione del
Novecento italiano contaminato dalla Pop Art e dal fumetto. Le sue opere, realizzate con tecniche
tradizionali su supporti quali tela, carta e tavola, vanno dalle monumentali pale d’altare fino ai piccoli formati
su tavola e multistrato di carta. La produzione di multipli viene anche realizzata su tablet touch-screen e
stampata a tiratura limitata. È presente con le sue opere in collezioni pubbliche e private. Tra le mostre più
importanti si annoverano le personali di Barcellona nel 2009; presso l’Italy Point Gallery del Today Art
Museum di Pechino nel 2011; presso l’Ambasciata d’Italia in Kuwait nel 2007. Numerose sono inoltre le
mostre personali in gallerie di Milano, Roma e Firenze. Artista residente di Monteoliveto Gallery ha percorso
i più importanti Saloni d’Arte Internazionali di Francia quali Strasburgo, Nizza, Parigi, Lione, Bordeaux,
Mulhouse, Aix-en- Provence, e d’Europa come Principato di Monaco, Amsterdam, Lussemburgo, Stoccolma ,
Gent., Londra.
www.fulviotornese.com
con un lavoro artistico di ricerca sull’uomo contemporaneo. La casa Museo Spazio Tadini,
in collaborazione con la galleria internazionale Monteoliveto, presenta una personale sulla
sua ultima produzione dopo il notevole successo di pubblico e critica ricevuto a luglio 2017
alla mostra al Museo di Arte contemporanea di Matino promossa dal Comune e
patrocinata da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Ordine degli Architetti, Paesaggisti e
Pianificatori della Provincia di Lecce, Puglia Promozione.
La mostra milanese presenta un nutrito corpo di opere della più recente produzione di
Fulvio Tornese, che sin dagli anni Ottanta ha individuato nella disciplina pittorica la sua
ideale traduzione formale, attraversando un’estetica che si intreccia con la poetica delle
immagini sulla città e trova i suoi riferimenti nei maestri del ‘900 dell’arte, dell’architettura e
della letteratura.
Le forme regolari, il segno definito, la declinazione del bianco e le figure antropomorfe in
primo piano, caratterizzano la selezione di opere appartenenti al progetto che Fulvio
Tornese suole chiamare i bianchi. Riuniti in questa personale sotto il titolo “Siamo solo il
nostro sguardo”, i bianchi sembrano invitare all’attenzione verso il sé e verso ciò che lo
circonda, un suggerimento a volgere lo sguardo in un continuo movimento
dall’esterno verso l’interno e viceversa, ad acquisire una costante e disinvolta
predisposizione sulla contemporaneità. In questa narrazione, le scenografie del
mondo in cui siamo abituati a muoverci quotidianamente sembrano
provvisoriamente annullarsi e svelano la forma della loro essenza artificiosa, la
ragione della loro presenza e la natura della loro funzione. Le architetture sbilanciate
mostrano piccole porzioni di strade e piazze in cui si aggira il protagonista incontrastato di
questa serie, l’uomo. La figura antropomorfa senza lineamenti del volto, sembra sospesa
nella tonalità fredda del colore, utile ad annullare la congiunzione tra cielo e terra per farla
emergere come unità irripetibile. Equilibrio superiore e assenza di gravità per una pittura
che si fa corporea e incorporea, come le nuvole che spesso ricorrono nella trama delle sue
tele narranti.
Scrive sul suo lavoro Melina Scalise: “Siamo solo il nostro sguardo” è il titolo dell’ultima serie di
lavori di Fulvio Tornese, eppure, ciò che manca a tutti i suoi personaggi che presenziano scenari, a
volte Chagalliani a volte alla De Chirico, è proprio il volto.
Il volto non è solo l’elemento che dichiara la nostra identità, ma è anche ciò che indica la nostra
volontà, la nostra emozione attraverso il nostro sguardo.
Tornese toglie la volontà allo sguardo per conferirla al corpo. Le posture, le mani, i gesti, danno a
quell’uomo qualunque uno spazio alla propria volontà. I corpi però sono ingessati in abiti che
lasciano poca libertà di movimento e indicano un’appartenenza sociale che li colloca, come
avrebbe detto il pittore e scrittore Emilio Tadini, tra gli “uomini dell’organizzazione” (noto ciclo di
Tadini).
Per lo più in giacca e cravatta, i personaggi che popolano le tele di Tornese sembrano essere
borghesi o individui che rivestono incarichi lavorativi di tipo istituzionale. Queste scelte non sono
certamente un caso e l’analisi di questi elementi configura uno scenario di denuncia e di decadenza
di un epoca. Si potrebbe dire che la cosiddetta “organizzazione sociale”, lascia, per Tornese, l’uomo
“in bianco” tant’è che ne rappresenta solo il simulacro. Bianco è il coloro dominante dei suoi lavori.
L’uomo è dunque solo con il suo apparire senza più l’essere, senza più la possibilità di esprimere la
propria volontà(…)”.
Galleria internazionale Monteoliveto
Monteoliveto Gallery è lieta di collaborare alla realizzazione di questa mostra che
costituisce un nuovo punto di partenza nella ricerca artistica di Fulvio Tornese, che
abbandona le sue originarie immagini di paesaggi urbani e frammenti di città immaginarie
per concentrarsi su una nuova poetica: la poesia urbana dell’uomo fra le nuvole, che non
oscilla più, goffo e sproporzionato, tra le geometrie improbabili di campagna e città, ma
sembra trovare un nuovo equilibrio soffermandosi sull’universo poetico delle proprie
emozioni.
Monteoliveto Gallery rappresenta dal 2013 le opere di Fulvio TORNESE che riscontrano
sempre gran successo oltre che in Italia, anche in tutti i saloni ed eventi internazionali in
Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e prossimamente in Canada. Le sue
opere, molto apprezzate dai collezionisti del Nord Europa, fanno oggi parte di collezioni
pubbliche e private a Parigi, Amsterdam, Strasburgo, Losanna, Lussemburgo, Mulhouse e
recentemente Capri.
Le opere di Fulvio Tornese proseguono il loro “volo difficile” e dopo il Palazzo Marchesale
di Matino approdano a Milano, nelle sale della storica Casa Museo Spazio Tadini.
Monteoliveto Gallery è lieta di aprire il proprio programma artistico per l’anno 2018 con
la collaborazione alla realizzazione di questo importante evento di arte contemporanea”.
Biografia
Fulvio Tornese nato a Lecce nel 1956, città in cui vive ed esercita la professione di architetto in una felice
fusione con la sua pratica artistica. Lavora presso l'Università del Salento, dove ha firmato progetti di musei
e biblioteche ed è responsabile degli allestimenti per le grandi mostre d’arte dell’Ateneo. I diversi traguardi
conseguiti nella carriera professionale, si accompagnano a una incessante attività artistica che, sin dagli
anni Ottanta, lo vede tra i protagonisti dello scenario artistico contemporaneo. La sua ricerca pittorica
prosegue in maniera costante sin dagli esordi e i suoi riferimenti formali si rintracciano nella tradizione del
Novecento italiano contaminato dalla Pop Art e dal fumetto. Le sue opere, realizzate con tecniche
tradizionali su supporti quali tela, carta e tavola, vanno dalle monumentali pale d’altare fino ai piccoli formati
su tavola e multistrato di carta. La produzione di multipli viene anche realizzata su tablet touch-screen e
stampata a tiratura limitata. È presente con le sue opere in collezioni pubbliche e private. Tra le mostre più
importanti si annoverano le personali di Barcellona nel 2009; presso l’Italy Point Gallery del Today Art
Museum di Pechino nel 2011; presso l’Ambasciata d’Italia in Kuwait nel 2007. Numerose sono inoltre le
mostre personali in gallerie di Milano, Roma e Firenze. Artista residente di Monteoliveto Gallery ha percorso
i più importanti Saloni d’Arte Internazionali di Francia quali Strasburgo, Nizza, Parigi, Lione, Bordeaux,
Mulhouse, Aix-en- Provence, e d’Europa come Principato di Monaco, Amsterdam, Lussemburgo, Stoccolma ,
Gent., Londra.
www.fulviotornese.com
17
gennaio 2018
Fulvio Tornese – Siamo solo il nostro sguardo
Dal 17 gennaio al 18 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
SPAZIO TADINI
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Orario di apertura
Dal mercoledì al sabato dalle 15,30 alle 19,30
Domenica dalle 15,00 alle 18,30
Vernissage
17 Gennaio 2018, h 18
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