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Fuori come fiori
Dal 27 novembre 2024 al 21 febbraio 2025, la Galleria Fumagalli ospita Fuori come fiori la prima mostra personale a Milano di Luca Boffi (Milano, 1991).
Artista e contadino di stanza a Campogalliano nella Pianura Padana modenese, Luca Boffi studia la percezione visiva, le trasformazioni del paesaggi
Comunicato stampa
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Dal 27 novembre 2024 al 21 febbraio 2025, la Galleria Fumagalli ospita Fuori come fiori la prima mostra personale a Milano di Luca Boffi (Milano, 1991).
Artista e contadino di stanza a Campogalliano nella Pianura Padana modenese, Luca Boffi studia la percezione visiva, le trasformazioni del paesaggio, i processi di transizione e reciprocità tra gli esseri viventi, tra il naturale e l’artificiale. La pratica artistica di Luca Boffi si sviluppa a partire dallo studio scientifico della griglia come dispositivo ottico attraverso il quale misurare, ordinare, reinventare l’ambiente.
Fuori come fiori è una serie di opere materiche e metaforiche, tattili, olfattive oltre che visive. Sono prati da calpestare a piedi nudi, paesaggi da intravedere nelle fotografie su tessuto sovrapposte ai materiali. Allestite a ricordare la linea della pianura, le opere raccontano due intorni quotidiani: quello dei vari elementi raccolti, esibiti in dettagli prossimi ai sensi, e quello delle apparenze più lontane: l’orizzonte, i casali che vi poggiano, gli acquedotti, le macchine agricole, gli alberi.
«Fuori ho raccolto. Ho raccolto il limo del fiume Secchia dopo l’alluvione; i bianchi fiori di carota selvatica, a forma di sole; il pungente cardo campestre quasi soffiato dal vento; le bacche rosse di viburno, poi scure come quelle del sambuco di fine estate; il panico Glauco (Pabi, in dialetto modenese), presenza indesiderata nei campi. Come fiori ancora ho raccolto granoturco, legno di pioppo, merda di vacca, lunghe foglie di mais, edera, terra rossa e argillosa della pianura che si fa collina. Il miglio bianco ho raccolto, pasto preferito degli uccelli intorno a casa, e il truciolo dei cavalli, e il carbone. Li ho composti, mischiati, fissati su pannelli di una medesima dimensione, perché la ripetizione geometrica dei quadri riprendesse le geometrie dei terreni ripartiti allo stesso modo» racconta Luca Boffi.
Le immagini del movimento quotidiano dell’artista sono anche restituite dal film in mostra Pioppo Ciao realizzato con Francesco Tosini: un diario di appunti visivi scaturito dal più ampio progetto Caro Campo che racconta l’esperienza umana, artistica e ambientale vissuta dall’artista da dicembre 2019 ad aprile 2021 a Campogalliano (Modena) in simbiosi con un campo di duecentonovanta pioppi sino al loro taglio.
La mostra si completa con le immagini dell’installazione ambientale Monochrome RGB appositamente concepita e realizzata per la manifestazione Forever Is Now presso le Piramidi di Giza (24 ottobre – 16 novembre 2024) in partnership con la Galleria Fumagalli: l’opera si profila come l’incontro tra la griglia e
il paesaggio desertico di Giza e la sequenza dei colori apre lo sguardo dalle Piramidi al vuoto del panorama.
Luca Boffi (noto anche come Alberonero) si laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano nel 2013. Intraprende un percorso artistico in cui pittura, scultura, installazione ambientale, arte performativa e video sono le pratiche adottate con l’obiettivo di partecipare in chiave architettonica e poetica alla narrazione e alla valorizzazione di un paesaggio e delle sue memorie, attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità che lo abitano e all’ascolto sensibile delle istanze dei luoghi.
Nel 2022 è vincitore dell’Italian Council – XI edizione con il progetto editoriale Caro Campo. Diario di lavoro. Nel 2023 vince “L’Italia è un desiderio. Open call sul paesaggio contemporaneo” e nel 2024 il PAC – Piano Arte Contemporanea con il progetto Eridano, il Po presentato da Fondazione Un Paese.
Nel 2024 è invitato a partecipare alla quarta edizione della manifestazione internazionale Forever Is Now a Giza in Egitto per cui realizza un’opera site-specific in dialogo con le Piramidi.
Luca Boffi ha esposto e collaborato con istituzioni in Italia e nel mondo quali: ISA - Universidad de las Artes, Havana; Arte Sella, Borgo Valsugana; MAMbo, Bologna; Centrale Fies, Dro; Design Hunter, Città del Messico; MUFOCO, Cinisello Balsamo; Università di Balamand in Libano; Univesitat Politècnica de València, Valencia; La Galleria Nazionale d’Arte Modena e Contemporanea, Roma; La Triennale di Milano; Domaine de Boisbuchet, Lessac; Fabrica, Treviso; Santa Paula Art Museum in California; Palazzo Fabroni, Pistoia; Plateforme, Parigi; Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna; Fondazione del Monte, Bologna; Fabric Art Festival, Fall River US; Noa Noa Art Residency, Bali; Museo Espacio Caballero, Buenos Aires; Art Basel, Miami.
Ha lavorato in diverse capitali europee e in Arabia Saudita, Argentina, Azzorre, Cuba, Egitto, Estonia, Indonesia, Libano, Messico, USA.
Dal 2024 è rappresentato dalla Galleria Fumagalli.
Artista e contadino di stanza a Campogalliano nella Pianura Padana modenese, Luca Boffi studia la percezione visiva, le trasformazioni del paesaggio, i processi di transizione e reciprocità tra gli esseri viventi, tra il naturale e l’artificiale. La pratica artistica di Luca Boffi si sviluppa a partire dallo studio scientifico della griglia come dispositivo ottico attraverso il quale misurare, ordinare, reinventare l’ambiente.
Fuori come fiori è una serie di opere materiche e metaforiche, tattili, olfattive oltre che visive. Sono prati da calpestare a piedi nudi, paesaggi da intravedere nelle fotografie su tessuto sovrapposte ai materiali. Allestite a ricordare la linea della pianura, le opere raccontano due intorni quotidiani: quello dei vari elementi raccolti, esibiti in dettagli prossimi ai sensi, e quello delle apparenze più lontane: l’orizzonte, i casali che vi poggiano, gli acquedotti, le macchine agricole, gli alberi.
«Fuori ho raccolto. Ho raccolto il limo del fiume Secchia dopo l’alluvione; i bianchi fiori di carota selvatica, a forma di sole; il pungente cardo campestre quasi soffiato dal vento; le bacche rosse di viburno, poi scure come quelle del sambuco di fine estate; il panico Glauco (Pabi, in dialetto modenese), presenza indesiderata nei campi. Come fiori ancora ho raccolto granoturco, legno di pioppo, merda di vacca, lunghe foglie di mais, edera, terra rossa e argillosa della pianura che si fa collina. Il miglio bianco ho raccolto, pasto preferito degli uccelli intorno a casa, e il truciolo dei cavalli, e il carbone. Li ho composti, mischiati, fissati su pannelli di una medesima dimensione, perché la ripetizione geometrica dei quadri riprendesse le geometrie dei terreni ripartiti allo stesso modo» racconta Luca Boffi.
Le immagini del movimento quotidiano dell’artista sono anche restituite dal film in mostra Pioppo Ciao realizzato con Francesco Tosini: un diario di appunti visivi scaturito dal più ampio progetto Caro Campo che racconta l’esperienza umana, artistica e ambientale vissuta dall’artista da dicembre 2019 ad aprile 2021 a Campogalliano (Modena) in simbiosi con un campo di duecentonovanta pioppi sino al loro taglio.
La mostra si completa con le immagini dell’installazione ambientale Monochrome RGB appositamente concepita e realizzata per la manifestazione Forever Is Now presso le Piramidi di Giza (24 ottobre – 16 novembre 2024) in partnership con la Galleria Fumagalli: l’opera si profila come l’incontro tra la griglia e
il paesaggio desertico di Giza e la sequenza dei colori apre lo sguardo dalle Piramidi al vuoto del panorama.
Luca Boffi (noto anche come Alberonero) si laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano nel 2013. Intraprende un percorso artistico in cui pittura, scultura, installazione ambientale, arte performativa e video sono le pratiche adottate con l’obiettivo di partecipare in chiave architettonica e poetica alla narrazione e alla valorizzazione di un paesaggio e delle sue memorie, attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità che lo abitano e all’ascolto sensibile delle istanze dei luoghi.
Nel 2022 è vincitore dell’Italian Council – XI edizione con il progetto editoriale Caro Campo. Diario di lavoro. Nel 2023 vince “L’Italia è un desiderio. Open call sul paesaggio contemporaneo” e nel 2024 il PAC – Piano Arte Contemporanea con il progetto Eridano, il Po presentato da Fondazione Un Paese.
Nel 2024 è invitato a partecipare alla quarta edizione della manifestazione internazionale Forever Is Now a Giza in Egitto per cui realizza un’opera site-specific in dialogo con le Piramidi.
Luca Boffi ha esposto e collaborato con istituzioni in Italia e nel mondo quali: ISA - Universidad de las Artes, Havana; Arte Sella, Borgo Valsugana; MAMbo, Bologna; Centrale Fies, Dro; Design Hunter, Città del Messico; MUFOCO, Cinisello Balsamo; Università di Balamand in Libano; Univesitat Politècnica de València, Valencia; La Galleria Nazionale d’Arte Modena e Contemporanea, Roma; La Triennale di Milano; Domaine de Boisbuchet, Lessac; Fabrica, Treviso; Santa Paula Art Museum in California; Palazzo Fabroni, Pistoia; Plateforme, Parigi; Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna; Fondazione del Monte, Bologna; Fabric Art Festival, Fall River US; Noa Noa Art Residency, Bali; Museo Espacio Caballero, Buenos Aires; Art Basel, Miami.
Ha lavorato in diverse capitali europee e in Arabia Saudita, Argentina, Azzorre, Cuba, Egitto, Estonia, Indonesia, Libano, Messico, USA.
Dal 2024 è rappresentato dalla Galleria Fumagalli.
27
novembre 2024
Fuori come fiori
Dal 27 novembre 2024 al 21 febbraio 2025
arte contemporanea
Location
GALLERIA FUMAGALLI
Milano, Via Bonaventura Cavalieri, 6, (Milano)
Milano, Via Bonaventura Cavalieri, 6, (Milano)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 19
Vernissage
27 Novembre 2024, 18-21
Sito web
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