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Fuori Uso 2004
L’edizione 2004 di Fuori Uso è dedicata al racconto. Storytelling analizza un nuovo bisogno di narrazione presente nella giovane arte italiana attuale, evidenziando contesti, scenari e stili con i quali oggi non pochi artisti affrontano le forme del racconto ponendole al centro della propria poetica.
Comunicato stampa
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Se gli anni 90 avevano dovuto affrontare il
progressivo svuotamento ideologico, e dunque la perdita di idee guida,
dedicandosi (non rifugiandosi o ripiegandosi) a storie mimetizzate, talvolta
quasi indistinguibili, con l¹estetica ricorrente nei generi narrativi, per
esempio lo snapshot fotografico, il cambiamento del presente si evidenzia
fin dalla profonda diversità dello scenario. Dove prima la metropoli e la
sua periferia rappresentavano la location ideale, il territorio prescelto
per ogni genere di drammaturgia sulla scia caotica delle nuove megalopoli,
ora, nell¹arte italiana, si manifesta un interesse per luoghi più appartati
in cui lo spazio pro capite è decisamente maggiore, i ritmi di vita meno
alienanti e nevrotici e, di conseguenza, la natura torna a interpretare un
ruolo più significativo nei rapporti con le persone. Ne consegue un deciso
cambio di marcia dal punto di vista stilistico: negli anni ¹90 gli artisti
che utilizzavano video e cinema optavano per un linguaggio sporco e
contaminato, segnato dai rapporti con l¹estetica del clip musicale in cui si
alternava il mosso della camera a mano con ritocchi ³techno² in fase di
postproduzione. L¹attuale decentramento, l¹interesse per realtà altre, la
perdita di spettacolarità, hanno portato a uno stile molto più pulito fin
dall¹eleganza e dalla cura messa nei movimenti di macchina, a una maggiore
attenzione ai dialoghi e alla consequenzialità narrativa, a un lavoro
accurato sui personaggi e sui loro caratteri.
Brevi film, video, fotografia sono gli strumenti più adatti a questa
ritrovata ³ansia narrativa², ma neppure la pittura, che utilizza uno stile
piano, antivirtuosistico, privo dei tipici trionfalismi del mezzo, ne viene
risparmiata. Attraverso il lavoro di diciannove artisti italiani dell¹ultima
generazione le stanze del Ferrotel si animano di microracconti assai
particolari e suggestivi.
progressivo svuotamento ideologico, e dunque la perdita di idee guida,
dedicandosi (non rifugiandosi o ripiegandosi) a storie mimetizzate, talvolta
quasi indistinguibili, con l¹estetica ricorrente nei generi narrativi, per
esempio lo snapshot fotografico, il cambiamento del presente si evidenzia
fin dalla profonda diversità dello scenario. Dove prima la metropoli e la
sua periferia rappresentavano la location ideale, il territorio prescelto
per ogni genere di drammaturgia sulla scia caotica delle nuove megalopoli,
ora, nell¹arte italiana, si manifesta un interesse per luoghi più appartati
in cui lo spazio pro capite è decisamente maggiore, i ritmi di vita meno
alienanti e nevrotici e, di conseguenza, la natura torna a interpretare un
ruolo più significativo nei rapporti con le persone. Ne consegue un deciso
cambio di marcia dal punto di vista stilistico: negli anni ¹90 gli artisti
che utilizzavano video e cinema optavano per un linguaggio sporco e
contaminato, segnato dai rapporti con l¹estetica del clip musicale in cui si
alternava il mosso della camera a mano con ritocchi ³techno² in fase di
postproduzione. L¹attuale decentramento, l¹interesse per realtà altre, la
perdita di spettacolarità, hanno portato a uno stile molto più pulito fin
dall¹eleganza e dalla cura messa nei movimenti di macchina, a una maggiore
attenzione ai dialoghi e alla consequenzialità narrativa, a un lavoro
accurato sui personaggi e sui loro caratteri.
Brevi film, video, fotografia sono gli strumenti più adatti a questa
ritrovata ³ansia narrativa², ma neppure la pittura, che utilizza uno stile
piano, antivirtuosistico, privo dei tipici trionfalismi del mezzo, ne viene
risparmiata. Attraverso il lavoro di diciannove artisti italiani dell¹ultima
generazione le stanze del Ferrotel si animano di microracconti assai
particolari e suggestivi.
26
giugno 2004
Fuori Uso 2004
Dal 26 giugno al 31 luglio 2004
arte contemporanea
Location
FERROTEL
Pescara, Corso Vittorio Emanuele II, 255, (Pescara)
Pescara, Corso Vittorio Emanuele II, 255, (Pescara)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, a partire dalle ore 17.00
Vernissage
26 Giugno 2004, ore 18.30
Sito web
www.fuoriuso.it
Curatore