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Fuoriclasse. La collettiva
Fuoriclasse è il progetto con cui Daniele Galliano ha dismesso temporaneamente i suoi panni di artista per vestire quelli più inediti di curatore d’eccezione, organizzando insieme ad Associazione Azimut una serie di esposizioni e performance nello spazio della Conserveria al Quadrilatero Romano. In occasione di Contemporary, questa formula innovativa, già diffusa a livello internazionale, si è posta come obbiettivo di andare a scovare tutti quei nomi che vivono più o meno nascosti nel sotto testo della scena dell’arte contemporanea torinese e nazionale.
Comunicato stampa
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Fuoriclasse è il progetto con cui Daniele Galliano ha dismesso temporaneamente i suoi panni di artista per vestire quelli più inediti di curatore d’eccezione, organizzando insieme ad Associazione Azimut una serie di esposizioni e performance nello spazio della Conserveria al Quadrilatero Romano. In occasione di Contemporary, questa formula innovativa, già diffusa a livello internazionale, si è posta come obbiettivo di andare a scovare tutti quei nomi che vivono più o meno nascosti nel sotto testo della scena dell’arte contemporanea torinese e nazionale.
Così come ogni romanzo sulla scuola fare i conti con il Franti di turno per far da contraltare all’omologazione del resto degli studenti, le opere di chi non sta nei ranghi o che semplicemente segue un proprio tracciato personale al di fuori degli schemi, hanno rappresentato in modo istantaneo e nel giro di pochi mesi il primo capitolo di una nuova e luminosa zona di autonomia creativa, completamente autogestista e di alto livello qualitativo.
Da qui il nome Fuoriclasse: perché si tratta di autentici talenti, che per ragioni diverse si tengono fuori dalla classe degli artisti e non si riconoscono in ruoli precostituiti.
In una parola non sono catalogabili. Quindi: fuori classe in ogni senso, tanto per bravura quanto per semplice sregolatezza.
Non a caso il primo a essere stato selezionato è Giorgio Badriotto, artista che ha avuto splendidi esordi negli anni ’80 grazie a lavori leggeri ed estremamente ironici, molto apprezzati dalla critica, ma che poi si è eclissato rispetto ai circuiti ufficiali per portare avanti una propria ricerca personale oltre a essersi dedicato professionalmente al mondo della grafica.
Dopo di lui si sono succeduti in ordine Lara Verena Bellenghi, Leandro Agostini, Donato Sansone, Nicus Lucà, Nina Silla, Alice Belcredi, il collettivo Specchio Patibolare.
L’arte dei “fuori classe” si gioca sempre lì, tra libertà e scandalo, perché riprendendo ancora De Amicis “uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise”.
Così come ogni romanzo sulla scuola fare i conti con il Franti di turno per far da contraltare all’omologazione del resto degli studenti, le opere di chi non sta nei ranghi o che semplicemente segue un proprio tracciato personale al di fuori degli schemi, hanno rappresentato in modo istantaneo e nel giro di pochi mesi il primo capitolo di una nuova e luminosa zona di autonomia creativa, completamente autogestista e di alto livello qualitativo.
Da qui il nome Fuoriclasse: perché si tratta di autentici talenti, che per ragioni diverse si tengono fuori dalla classe degli artisti e non si riconoscono in ruoli precostituiti.
In una parola non sono catalogabili. Quindi: fuori classe in ogni senso, tanto per bravura quanto per semplice sregolatezza.
Non a caso il primo a essere stato selezionato è Giorgio Badriotto, artista che ha avuto splendidi esordi negli anni ’80 grazie a lavori leggeri ed estremamente ironici, molto apprezzati dalla critica, ma che poi si è eclissato rispetto ai circuiti ufficiali per portare avanti una propria ricerca personale oltre a essersi dedicato professionalmente al mondo della grafica.
Dopo di lui si sono succeduti in ordine Lara Verena Bellenghi, Leandro Agostini, Donato Sansone, Nicus Lucà, Nina Silla, Alice Belcredi, il collettivo Specchio Patibolare.
L’arte dei “fuori classe” si gioca sempre lì, tra libertà e scandalo, perché riprendendo ancora De Amicis “uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise”.
03
novembre 2017
Fuoriclasse. La collettiva
Dal 03 al 10 novembre 2017
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
giovane arte
disegno e grafica
arte contemporanea
performance - happening
giovane arte
disegno e grafica
Location
CONSERVERIA PASTIS
Torino, Piazza Emanuele Filiberto, 11, (Torino)
Torino, Piazza Emanuele Filiberto, 11, (Torino)
Orario di apertura
19-01
Vernissage
3 Novembre 2017, 19-01
Autore
Curatore