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Fuorigioco
Una collettiva di 11 artisti realizzata ed esposta in fabbrica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Arturarte di Massimo Lupoli e l’Azienda SP Systema sono liete di presentare la mostra “FUORIGIOCO”, evento innovativo che invita l’artista ad affidare la propria creazione digitale agli arti meccanici e comandati della macchina perché provvedano alla sua stampa e costruzione.
Attraverso il coinvolgimento di 11 artisti, Fuorigioco cerca di ufficializzare ed estremizzare il rapporto simbiotico uomo-strumento che a decorrere dall’avvento deciso dell’arte digitale ha reso la figura del “maestro” un ruolo da condividere con i dispositivi elettrici del mezzo.
Massimo Antonelli, Filippo Centenari, Stefano Di Maulo, Massimo Festi, Paolo Garau, Alessandro Lo Monaco, Pietro Mancini, Angelo Rossi, Claus Rudolph, Silvano Tessarollo e Sergio Zavattieri consegnano spontaneamente il file preparato e salvato su cd all’industria SP Systema, in attesa di assistere al parto decretato, impostato e contaminato da una fabbrica eccellente e curiosa.
Come scrive Stefano Elena nel testo che accompagna e giustifica la mostra:
“L’arte entra in fabbrica e la fabbrica fa l’arte, a configurare l’esito terminale della digital age che frequentiamo assiduamente da un decennio abbondante a questa parte e che potrebbe condurre a nuove dimensioni tecnoespressive presumibilmente etichettabili come “factorart” o “madeart”, dove ogni lavoro tradotto dal file alla tridimensionalità preveda - magari sul retro del prodotto finito in cui un tempo finiva la firma che autenticava - la dicitura griffata dell’esecutore di pertinenza.
Un parossismo tecnico che non può e non deve stupire, ma piuttosto assecondare le misure sempre più incalcolabili delle nuove spinte inventive che fanno per prime del copywriter e copyright valori d’attendibile attendibilità.”
Grazie all’intraprendenza dimostrata dai mezzi della SP Systema e alla creatività pulsante della Galleria Arturarte, Fuorigioco può associare indissolubilmente l’operato dell’artista alle volontà costitutive e partecipi del veicolo, del tramite che rende il progetto opera esponibile e compiuta, senza dimenticare che, scrive sempre Stefano Elena, “…FUORIGIOCO non include espulsi o estromessi, ma lucidi inventori di archetipi (o “tecnici dell’immagine”, per ricordare un antesignano Argan) che interpretano l’automatismo come elemento interno al nuovo alfabeto dell’arte che tra la A e la Z decide di ipotizzare la presenza di una postazione autonomamente controllata dallo strumento che veicoli e trasmetta la figura.”
La mostra, allestita negli spazi della SP Systema a suggerire un possibile ampliamento delle abituali metrature espositive, sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo-rivista contenente la riproduzione delle opere esposte e i testi critici.
Attraverso il coinvolgimento di 11 artisti, Fuorigioco cerca di ufficializzare ed estremizzare il rapporto simbiotico uomo-strumento che a decorrere dall’avvento deciso dell’arte digitale ha reso la figura del “maestro” un ruolo da condividere con i dispositivi elettrici del mezzo.
Massimo Antonelli, Filippo Centenari, Stefano Di Maulo, Massimo Festi, Paolo Garau, Alessandro Lo Monaco, Pietro Mancini, Angelo Rossi, Claus Rudolph, Silvano Tessarollo e Sergio Zavattieri consegnano spontaneamente il file preparato e salvato su cd all’industria SP Systema, in attesa di assistere al parto decretato, impostato e contaminato da una fabbrica eccellente e curiosa.
Come scrive Stefano Elena nel testo che accompagna e giustifica la mostra:
“L’arte entra in fabbrica e la fabbrica fa l’arte, a configurare l’esito terminale della digital age che frequentiamo assiduamente da un decennio abbondante a questa parte e che potrebbe condurre a nuove dimensioni tecnoespressive presumibilmente etichettabili come “factorart” o “madeart”, dove ogni lavoro tradotto dal file alla tridimensionalità preveda - magari sul retro del prodotto finito in cui un tempo finiva la firma che autenticava - la dicitura griffata dell’esecutore di pertinenza.
Un parossismo tecnico che non può e non deve stupire, ma piuttosto assecondare le misure sempre più incalcolabili delle nuove spinte inventive che fanno per prime del copywriter e copyright valori d’attendibile attendibilità.”
Grazie all’intraprendenza dimostrata dai mezzi della SP Systema e alla creatività pulsante della Galleria Arturarte, Fuorigioco può associare indissolubilmente l’operato dell’artista alle volontà costitutive e partecipi del veicolo, del tramite che rende il progetto opera esponibile e compiuta, senza dimenticare che, scrive sempre Stefano Elena, “…FUORIGIOCO non include espulsi o estromessi, ma lucidi inventori di archetipi (o “tecnici dell’immagine”, per ricordare un antesignano Argan) che interpretano l’automatismo come elemento interno al nuovo alfabeto dell’arte che tra la A e la Z decide di ipotizzare la presenza di una postazione autonomamente controllata dallo strumento che veicoli e trasmetta la figura.”
La mostra, allestita negli spazi della SP Systema a suggerire un possibile ampliamento delle abituali metrature espositive, sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo-rivista contenente la riproduzione delle opere esposte e i testi critici.
25
marzo 2006
Fuorigioco
Dal 25 marzo al 25 aprile 2006
arte contemporanea
Location
SP SYSTEMA
Pomezia, Via Della Maggiona, 3, (Roma)
Pomezia, Via Della Maggiona, 3, (Roma)
Orario di apertura
Sabato e Domenica 11.00 – 19.00
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 17
Autore
Curatore