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Fuoriluogo 10 – Omaggio a Titina Maselli e Gino Marotta
un doppio omaggio a due autori di origine molisana, Titina Maselli, recentemente scomparsa, e Gino Marotta: due protagonisti dell’arte italiana e internazionale che, dagli anni Cinquanta in poi, hanno anticipato molte delle più innovative ricerche attuali
Comunicato stampa
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La rassegna “Fuoriluogo”, organizzata dall’Associazione Limiti Inchiusi e patrocinata dalla Provincia di Campobasso, festeggia la sua decima edizione con la mostra “Il corpo elettrico” curata da Lorenzo Canova (professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università del Molise) in collaborazione con Maria Cristina Bastante, un’esposizione che riunisce diciotto artisti di diverse generazioni e che presenta un doppio omaggio a due autori di origine molisana, Titina Maselli, recentemente scomparsa, e Gino Marotta: due protagonisti dell’arte italiana e internazionale che, dagli anni Cinquanta in poi, hanno anticipato molte delle più innovative ricerche attuali.
Il progetto intende riflettere sulla “rivoluzione” elettrica imposta dalla radio, dalla televisione e dal computer, media che hanno completamente modificato il rapporto dell’uomo con il mondo, trasformando la nostra stessa nozione di tempo, imponendo un tempo “simultaneo” dove gli eventi e la vita quotidiana sembrano essere assorbiti in una sorta di moto concentrico che sembra aver trasformato la stessa visione del nostro corpo, come nella profetica spirale teorizzata da Umberto Boccioni, in cui il corpo umano in movimento si fondeva all’ambiente e al paesaggio circostante per simboleggiare la rivoluzione della nuova era del dinamismo e dell’elettricità.
Il titolo si ispira così ad un verso di Walt Whitman ripreso da Ray Bradbury, e allude al senso della nuova edizione di “Fuori Luogo”, che, per la prima volta, è quasi interamente dedicata al rapporto tra arte e le nuove tecnologie elettroniche, e in particolare digitali, utilizzate nel campo fotografico, dell’animazione e del video, esponendo alcuni artisti attivi a livello nazionale e internazionale. La mostra vuole pertanto ragionare sui cambiamenti indotti dalla straordinaria metamorfosi che l’informatica sta determinando in tutti i campi della creatività umana, e in particolare delle produzioni visive, causando un vero e proprio allargamento dei confini che hanno a lungo delimitato le varie arti e provocando un eccezionale processo rinnovatore, forse soltanto ai suoi inizi, in cui le tecniche e le forme espressive si potranno fondere costruendo nuovi linguaggi e campi di sperimentazione.
Sarà dunque analizzato il lavoro di autori che lavorano su arti e generi definiti per modificare i loro codici costitutivi e i loro elementi strutturali grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali e dalle loro sempre più sofisticate possibilità di intervento e di progettazione. La mostra è divisa in due sedi, Palazzo Chiarulli a Ferrazzano e la Galleria Limiti Inchiusi di Campobasso. Il percorso nel Palazzo Chiarulli di Ferrazzano parte così da Titina Maselli - che con la sua pittura ha precorso le soluzioni dell’arte digitale raccontando nelle sue opere le immagini “di massa” dello sport, e la vita notturna ed “elettrica” della nuova metropoli contemporanea- e dal celebre artista campobassano Gino Marotta, protagonista della Pop italiana, che tra i primi in Europa ha intuito la direzione “tecnologica” della scultura contemporanea e ha sperimentato le possibilità offerte dal laser con i suoi quadri “elettrici” di luce colorata. Le opere di Maselli e Marotta vogliono dunque rappresentare un collegamento simbolico con le opere di video, digitali e di animazione presentate nelle sale del suggestivo edificio storico in un allestimento che presenta altri sedici autori che muovono emblematicamente da Mario Sasso, poliedrico pioniere delle ricerche sul video in Italia e autore di moltissimi lavori per la televisione che hanno anticipato le più attuali ricerche elettroniche. Incontriamo poi autori nati tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta che lavorano su problematiche differenti, a partire dalle opere dell’iracheno Alì Assaf (che vive e lavora a Roma dal 1974) sulla memoria storica e sul destino della sua terra d’origine e sulle grandi migrazioni contemporanee, continuando con il lavoro sul cinema realizzato da artisti come Francesco Carone e Heinrich Gresbeck che prelevano e modificano fotogrammi di film come Frankenstein di James Whale o Shining di Stanley Kubrick, in indagini prossime alle composizioni visionarie di Floria Sigismondi e di Maura Biava e alle immagini dedicate allo star-system da Federico Solmi e da Luigi Grandillo.
Il progetto si sofferma anche sulle grandi questioni dell’ambiente e delle biotecnologie e delle metropoli contemporanee, con le opere di Stefano Cagol, Fausto Colavecchia, Luca Matti, Andrea Melloni e di Silvano Tessarollo, dedicate ad una natura trasformata, manipolata e stravolta dall’umanità e alle ambiguità delle mutazioni urbane. Un’altra sezione del progetto è riservata invece alla memoria personale e collettiva dell’uomo, con le animazioni di Iaia Filiberti, dove l’ironia nasconde una profonda riflessione sulle dinamiche del mondo attuale, di David Fagioli, che rappresenta una classicità emblematicamente divorata dalle fiamme, e di Antonio Riello, con un video dedicato alle tragiche trasformazioni di una città divorata dalla Seconda Guerra Mondiale come Vienna, luogo simbolico degli scontri e dei drammi del Novecento.
Gli spazi della galleria Limiti Inchiusi di Campobasso presentano invece altri quattro grandi quadri di Titina Maselli e un’installazione di Gino Marotta per arricchire l’omaggio ai due maestri aperto dalle opere esposte a Ferrazzano.
Il catalogo bilingue in italiano e in inglese, pubblicato dalle Edizioni Limiti Inchiusi, comprende testi di Paolo Borrelli e Dante Gentile Lorusso dell’Associazione Limiti Inchiusi, di Maria Cristina Bastante, storica dell’arte e critica d’arte, di Flavia Monceri, Professore Associato di Filosofia Politica dell’Università del Molise, di Lorenzo Canova e le biografie degli artisti in mostra.
Il progetto intende riflettere sulla “rivoluzione” elettrica imposta dalla radio, dalla televisione e dal computer, media che hanno completamente modificato il rapporto dell’uomo con il mondo, trasformando la nostra stessa nozione di tempo, imponendo un tempo “simultaneo” dove gli eventi e la vita quotidiana sembrano essere assorbiti in una sorta di moto concentrico che sembra aver trasformato la stessa visione del nostro corpo, come nella profetica spirale teorizzata da Umberto Boccioni, in cui il corpo umano in movimento si fondeva all’ambiente e al paesaggio circostante per simboleggiare la rivoluzione della nuova era del dinamismo e dell’elettricità.
Il titolo si ispira così ad un verso di Walt Whitman ripreso da Ray Bradbury, e allude al senso della nuova edizione di “Fuori Luogo”, che, per la prima volta, è quasi interamente dedicata al rapporto tra arte e le nuove tecnologie elettroniche, e in particolare digitali, utilizzate nel campo fotografico, dell’animazione e del video, esponendo alcuni artisti attivi a livello nazionale e internazionale. La mostra vuole pertanto ragionare sui cambiamenti indotti dalla straordinaria metamorfosi che l’informatica sta determinando in tutti i campi della creatività umana, e in particolare delle produzioni visive, causando un vero e proprio allargamento dei confini che hanno a lungo delimitato le varie arti e provocando un eccezionale processo rinnovatore, forse soltanto ai suoi inizi, in cui le tecniche e le forme espressive si potranno fondere costruendo nuovi linguaggi e campi di sperimentazione.
Sarà dunque analizzato il lavoro di autori che lavorano su arti e generi definiti per modificare i loro codici costitutivi e i loro elementi strutturali grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali e dalle loro sempre più sofisticate possibilità di intervento e di progettazione. La mostra è divisa in due sedi, Palazzo Chiarulli a Ferrazzano e la Galleria Limiti Inchiusi di Campobasso. Il percorso nel Palazzo Chiarulli di Ferrazzano parte così da Titina Maselli - che con la sua pittura ha precorso le soluzioni dell’arte digitale raccontando nelle sue opere le immagini “di massa” dello sport, e la vita notturna ed “elettrica” della nuova metropoli contemporanea- e dal celebre artista campobassano Gino Marotta, protagonista della Pop italiana, che tra i primi in Europa ha intuito la direzione “tecnologica” della scultura contemporanea e ha sperimentato le possibilità offerte dal laser con i suoi quadri “elettrici” di luce colorata. Le opere di Maselli e Marotta vogliono dunque rappresentare un collegamento simbolico con le opere di video, digitali e di animazione presentate nelle sale del suggestivo edificio storico in un allestimento che presenta altri sedici autori che muovono emblematicamente da Mario Sasso, poliedrico pioniere delle ricerche sul video in Italia e autore di moltissimi lavori per la televisione che hanno anticipato le più attuali ricerche elettroniche. Incontriamo poi autori nati tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta che lavorano su problematiche differenti, a partire dalle opere dell’iracheno Alì Assaf (che vive e lavora a Roma dal 1974) sulla memoria storica e sul destino della sua terra d’origine e sulle grandi migrazioni contemporanee, continuando con il lavoro sul cinema realizzato da artisti come Francesco Carone e Heinrich Gresbeck che prelevano e modificano fotogrammi di film come Frankenstein di James Whale o Shining di Stanley Kubrick, in indagini prossime alle composizioni visionarie di Floria Sigismondi e di Maura Biava e alle immagini dedicate allo star-system da Federico Solmi e da Luigi Grandillo.
Il progetto si sofferma anche sulle grandi questioni dell’ambiente e delle biotecnologie e delle metropoli contemporanee, con le opere di Stefano Cagol, Fausto Colavecchia, Luca Matti, Andrea Melloni e di Silvano Tessarollo, dedicate ad una natura trasformata, manipolata e stravolta dall’umanità e alle ambiguità delle mutazioni urbane. Un’altra sezione del progetto è riservata invece alla memoria personale e collettiva dell’uomo, con le animazioni di Iaia Filiberti, dove l’ironia nasconde una profonda riflessione sulle dinamiche del mondo attuale, di David Fagioli, che rappresenta una classicità emblematicamente divorata dalle fiamme, e di Antonio Riello, con un video dedicato alle tragiche trasformazioni di una città divorata dalla Seconda Guerra Mondiale come Vienna, luogo simbolico degli scontri e dei drammi del Novecento.
Gli spazi della galleria Limiti Inchiusi di Campobasso presentano invece altri quattro grandi quadri di Titina Maselli e un’installazione di Gino Marotta per arricchire l’omaggio ai due maestri aperto dalle opere esposte a Ferrazzano.
Il catalogo bilingue in italiano e in inglese, pubblicato dalle Edizioni Limiti Inchiusi, comprende testi di Paolo Borrelli e Dante Gentile Lorusso dell’Associazione Limiti Inchiusi, di Maria Cristina Bastante, storica dell’arte e critica d’arte, di Flavia Monceri, Professore Associato di Filosofia Politica dell’Università del Molise, di Lorenzo Canova e le biografie degli artisti in mostra.
17
settembre 2005
Fuoriluogo 10 – Omaggio a Titina Maselli e Gino Marotta
Dal 17 settembre al 16 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIMITI INCHIUSI
Campobasso, Via Enrico Muricchio, 1, (Campobasso)
Campobasso, Via Enrico Muricchio, 1, (Campobasso)
Orario di apertura
10,30-13 e 17,30-20,30, chiuso lunedì
Vernissage
17 Settembre 2005, ore 18
Autore
Curatore