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FuoriLuogo – OutOfPlace – Meris Angioletti
Meris Angioletti presenta Paradigma indiziario; intervengono Giulia Ceriani e Paola Nicolin. Meris Angioletti propone allo spettatore, più che delle opere compiute, un metodo di indagine
Comunicato stampa
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CONNECTING CULTURES è lieta di invitarla al terzo appuntamento di FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 - “L’altra metà del contemporaneo”, ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e conoscenza attraverso lo sguardo di sette artiste.
MARTEDI’ 15 GIUGNO 2010 – ore 18.30
Meris Angioletti presenta Paradigma indiziario; intervengono Giulia Ceriani e Paola Nicolin
Meris Angioletti propone allo spettatore, più che delle opere compiute, un metodo di indagine: quello che lei chiama Paradigma indiziario è, difatti, il metodo di procedere del detective, come del medico, dello psicanalista o dello storico. I lavori dell'Angioletti ci costringono all'attitudine del cacciatore in cerca della preda disseminando indizi, microstorie, oggetti apparentemente senza significato che – messi in collegamento, in connessione – lentamente ci svelano i loro misteri. Il fascino dei progetti di quest'artista sta proprio nella moltitudine di campi di conoscenza attraverso i quali ci accompagna: dall'indagine storica alle neuroscienze, dalla mnemotecnica al mesmerismo... dimostrandoci quanto sia ancestrale (e quasi preistorica) questa esigenza della mente umana di unire i tasselli, di seguire le tracce della nostra preda, qualunque sia il campo della nostra indagine.
Meris Angioletti, Joyce, frame of video, 2009
Meris Angioletti, Paradigma indiziario
“Sì, sono legata ad un metodologia vicina all’esperimento scientifico, anche se mi interessa mescolarlo a componenti meno analitiche. Mi viene in mente Sergio Lombardo, un artista romano che alla fine degli anni ’70 fondò la rivista “Psicologia del’arte”, che individuò per l’artista due modi di rapportarsi alla psiche: uno è quello di usarla spontaneamente, assumendo il ruolo del paziente, l’altro è quello di osservarla, individuarne i sintomi, descriverla come farebbero lo psicologo o lo scienziato. Questa osservazione mi ha aiutata a chiarire il mio interesse per i meccanismi psichici e il comportamento della mente in determinate circostanze: la sua capacità di creare legami e associazioni, di invertire il tempo, di creare proiezioni, di tradurre informazioni, che cerco poi di ritradurre e organizzare in un progetto, o addirittura di modificare dei risultati di esperimenti. Non penso solo all’effetto placebo, ma anche all’effetto attesa, cioè a come le aspettative dell’osservatore di un esperimento ne modifichino i risultati. Alcune ricerche mediche, infatti, vengono svolte in doppio cieco, cioè in situazioni in cui né l’osservatore né l’osservato sanno quale sia per esempio il farmaco che si sta testando. Credo che anche le opere siano ugualmente soggette a un tipo di interazioni simili.”
2
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia - catalogo dell’omonima mostra curata da Lea Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento, FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza. FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca - pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti - attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010 - alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
8 luglio
Eva Marisaldi
22 settembre
Marzia Migliora
14 ottobre
Susan Hefuna
10 novembre
Letizia Cariello
Appuntamenti passati:
13 aprile - Margherita Morgantin 18 maggio – Fatoumata Kandè Sengor
3
Connecting Cultures è un’agenzia di ricerca non profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna detheridge, critica e teorica delle arti visive. Partiamo da una definizione inclusiva della cultura e da un approccio metodologico fondato sulla ricerca azione. Lavoriamo con artisti, architetti, performers e il pubblico con obiettivi interdisciplinari e interculturali tesi alle seguenti finalità: favorire una consapevolezza collettiva delle risorse e delle potenzialità del locale; offrire opportunità per scambi interculturali; progettare e realizzare nuove ecologie urbane; agire da catalizzatori verso un cambiamento e un futuro sostenibili.
Centro di Documentazione Arti visive
Il Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures è aperta al pubblico, costantemente aggiornato e offre informazioni e servizi a studenti e appassionati d’arte e ai professionisti – dagli architetti, ai progettisti del paesaggio e gli urbanisti. Particolare attenzione è rivolta alla comunicazione e al dialogo con un pubblico eterogeneo grazie al servizio di newsletter mensile, Artsoup. La biblioteca riceve e cataloga documenti provenienti da gallerie e archivi privati degni di nota, promuovendo nuove ricerche e pubblicazioni: è il caso del Fondo Maria Colao, proveniente dall’archivio della galleria e libreria d’arte Primo Piano di Roma.
MARTEDI’ 15 GIUGNO 2010 – ore 18.30
Meris Angioletti presenta Paradigma indiziario; intervengono Giulia Ceriani e Paola Nicolin
Meris Angioletti propone allo spettatore, più che delle opere compiute, un metodo di indagine: quello che lei chiama Paradigma indiziario è, difatti, il metodo di procedere del detective, come del medico, dello psicanalista o dello storico. I lavori dell'Angioletti ci costringono all'attitudine del cacciatore in cerca della preda disseminando indizi, microstorie, oggetti apparentemente senza significato che – messi in collegamento, in connessione – lentamente ci svelano i loro misteri. Il fascino dei progetti di quest'artista sta proprio nella moltitudine di campi di conoscenza attraverso i quali ci accompagna: dall'indagine storica alle neuroscienze, dalla mnemotecnica al mesmerismo... dimostrandoci quanto sia ancestrale (e quasi preistorica) questa esigenza della mente umana di unire i tasselli, di seguire le tracce della nostra preda, qualunque sia il campo della nostra indagine.
Meris Angioletti, Joyce, frame of video, 2009
Meris Angioletti, Paradigma indiziario
“Sì, sono legata ad un metodologia vicina all’esperimento scientifico, anche se mi interessa mescolarlo a componenti meno analitiche. Mi viene in mente Sergio Lombardo, un artista romano che alla fine degli anni ’70 fondò la rivista “Psicologia del’arte”, che individuò per l’artista due modi di rapportarsi alla psiche: uno è quello di usarla spontaneamente, assumendo il ruolo del paziente, l’altro è quello di osservarla, individuarne i sintomi, descriverla come farebbero lo psicologo o lo scienziato. Questa osservazione mi ha aiutata a chiarire il mio interesse per i meccanismi psichici e il comportamento della mente in determinate circostanze: la sua capacità di creare legami e associazioni, di invertire il tempo, di creare proiezioni, di tradurre informazioni, che cerco poi di ritradurre e organizzare in un progetto, o addirittura di modificare dei risultati di esperimenti. Non penso solo all’effetto placebo, ma anche all’effetto attesa, cioè a come le aspettative dell’osservatore di un esperimento ne modifichino i risultati. Alcune ricerche mediche, infatti, vengono svolte in doppio cieco, cioè in situazioni in cui né l’osservatore né l’osservato sanno quale sia per esempio il farmaco che si sta testando. Credo che anche le opere siano ugualmente soggette a un tipo di interazioni simili.”
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FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia - catalogo dell’omonima mostra curata da Lea Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento, FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza. FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca - pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti - attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010 - alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
8 luglio
Eva Marisaldi
22 settembre
Marzia Migliora
14 ottobre
Susan Hefuna
10 novembre
Letizia Cariello
Appuntamenti passati:
13 aprile - Margherita Morgantin 18 maggio – Fatoumata Kandè Sengor
3
Connecting Cultures è un’agenzia di ricerca non profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna detheridge, critica e teorica delle arti visive. Partiamo da una definizione inclusiva della cultura e da un approccio metodologico fondato sulla ricerca azione. Lavoriamo con artisti, architetti, performers e il pubblico con obiettivi interdisciplinari e interculturali tesi alle seguenti finalità: favorire una consapevolezza collettiva delle risorse e delle potenzialità del locale; offrire opportunità per scambi interculturali; progettare e realizzare nuove ecologie urbane; agire da catalizzatori verso un cambiamento e un futuro sostenibili.
Centro di Documentazione Arti visive
Il Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures è aperta al pubblico, costantemente aggiornato e offre informazioni e servizi a studenti e appassionati d’arte e ai professionisti – dagli architetti, ai progettisti del paesaggio e gli urbanisti. Particolare attenzione è rivolta alla comunicazione e al dialogo con un pubblico eterogeneo grazie al servizio di newsletter mensile, Artsoup. La biblioteca riceve e cataloga documenti provenienti da gallerie e archivi privati degni di nota, promuovendo nuove ricerche e pubblicazioni: è il caso del Fondo Maria Colao, proveniente dall’archivio della galleria e libreria d’arte Primo Piano di Roma.
15
giugno 2010
FuoriLuogo – OutOfPlace – Meris Angioletti
15 giugno 2010
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE CONNECTING CULTURES
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Vernissage
15 Giugno 2010, ore 18.30
Autore