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G. Winogrand e Thomas Struth – In between places
La stagione autunnale apre con cinque fotografie in bianco e nero di due autori, Thomas Struth e Garry Winogrand che arrivano a due diverse interpretazioni della Streetphotography, la fotografia di strada.
Comunicato stampa
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Nextdoor prosegue la sua programmazione con l’intento di esporre immagini in grado di creare un dialogo tra loro e trasmettere, di rimando, il messaggio all’osservatore. La stagione autunnale apre con cinque fotografie in bianco e nero di due autori, Thomas Struth e Garry Winogrand che arrivano a due diverse interpretazioni della Streetphotography, la fotografia di strada.
Da una parte c’è Struth e la sua fotografia documentaristica dove la realtà viene rappresentata in maniera diretta e oggettiva grazie alla neutralità dell’autore. Dall’altra c’è Winogrand la cui concezione, pur sempre documentaristica, è però estremamente personale, soggettiva e spontanea con un’attitudine ribelle prettamente anni ‘60. Dall’accostamento di questi due autori emergono dunque due modi diversi di indagare la realtà della metropoli e della strada. Quello che condividono è l’attrazione per luoghi e situazioni in-between, spazi vuoti, pause apparentemente insignificanti, le discontinuità che si manifestano in mezzo alle frenesie del quotidiano che in entrambi portano ad una profonda riflessione sull’essenza delle cose.
Per Garry Winogrand il mondo della strada è un palcoscenico, dove si svolge la rappresentazione delle azioni sociali. L’uso ricorrente del grandangolo gli permette di realizzare immagini complesse e dense di dettagli anche in situazioni ravvicinate e conferisce alle immagini, a causa della distorsione ottica, un senso di vertigine e turbolenza. Il carattere fluttuante dato dagli spazi anonimi che si aprono nelle sue immagini evidenzia la precarietà e l’alienazione dei passanti che appaiono senza relazione tra loro, protagonisti di storie che si incrociano e si scontrano ma restano isolate, finiscono nel vuoto.
Attraverso le sue immagini Winogrand commenta in maniera ironica e sarcastica la vita contemporanea, un mondo che in tutta la sua dinamicità ed esuberanza è in realtà estremamente disarmonico. Questa visione dell’urbanità fa scaturire l’essenza e il carattere delle cose dai vuoti che le circondano, gli spazi in-between.
Thomas Struth che a prima vista sembra ereditare l’estetica della Streetphotography ne congela la spontaneità e il coinvolgimento attraverso il rigore del suo metodo oggettivo e analitico. La sua è un’analisi a distanza non tanto della vita della strada quanto del suo carattere, dell’atmosfera creata dalle strutture architettoniche circostanti. Se l’architettura in Winogrand è una quinta per il teatro delle azioni umane, Thomas Struth le assegna un ruolo da protagonista. La strada diventa streetscape per il suo carattere silenzioso e riflessivo più vicino alla rappresentazione del paesaggio o della natura morta. Il carattere anti-narrativo della composizione e il distacco spettrale esasperano poi la tristezza anonima di questi in-between places: periferie, parcheggi davanti ad edifici insignificanti e senza identità, contesti urbani degradati. L’attenzione persistente di Struth per luoghi marginali e l’assenza della presenza umana crea quell’atmosfera di attesa e di vuoto, quella suspense in-between che è all’origine del fascino ipnotico che esercitano le sue opere. E’ proprio il fascino nascosto delle sue città abbandonate e sottratte al flusso della vita quotidiana che ci permette di sentire finalmente la presenza e l’impatto delle cose.
OPERE IN MOSTRA
1) GARRY WINOGRAND, Untitled, Woman skirt with hearts, 1970
Gelatin silver print, 34x28
2) GARRY WINOGRAND, Untitled, from Women are beautiful, (girl in shot skirt with hearts) 1970
Gelatin silver print
3) THOMAS STRUTH, Via Cardonet, Roma – anni ‘80
4) THOMAS STRUTH, Via Libia_Piazza S.Emerenziana, Roma – anni ‘80
5) THOMAS STRUTH, Vico dei Monti, Napoli – anni ’80
Da una parte c’è Struth e la sua fotografia documentaristica dove la realtà viene rappresentata in maniera diretta e oggettiva grazie alla neutralità dell’autore. Dall’altra c’è Winogrand la cui concezione, pur sempre documentaristica, è però estremamente personale, soggettiva e spontanea con un’attitudine ribelle prettamente anni ‘60. Dall’accostamento di questi due autori emergono dunque due modi diversi di indagare la realtà della metropoli e della strada. Quello che condividono è l’attrazione per luoghi e situazioni in-between, spazi vuoti, pause apparentemente insignificanti, le discontinuità che si manifestano in mezzo alle frenesie del quotidiano che in entrambi portano ad una profonda riflessione sull’essenza delle cose.
Per Garry Winogrand il mondo della strada è un palcoscenico, dove si svolge la rappresentazione delle azioni sociali. L’uso ricorrente del grandangolo gli permette di realizzare immagini complesse e dense di dettagli anche in situazioni ravvicinate e conferisce alle immagini, a causa della distorsione ottica, un senso di vertigine e turbolenza. Il carattere fluttuante dato dagli spazi anonimi che si aprono nelle sue immagini evidenzia la precarietà e l’alienazione dei passanti che appaiono senza relazione tra loro, protagonisti di storie che si incrociano e si scontrano ma restano isolate, finiscono nel vuoto.
Attraverso le sue immagini Winogrand commenta in maniera ironica e sarcastica la vita contemporanea, un mondo che in tutta la sua dinamicità ed esuberanza è in realtà estremamente disarmonico. Questa visione dell’urbanità fa scaturire l’essenza e il carattere delle cose dai vuoti che le circondano, gli spazi in-between.
Thomas Struth che a prima vista sembra ereditare l’estetica della Streetphotography ne congela la spontaneità e il coinvolgimento attraverso il rigore del suo metodo oggettivo e analitico. La sua è un’analisi a distanza non tanto della vita della strada quanto del suo carattere, dell’atmosfera creata dalle strutture architettoniche circostanti. Se l’architettura in Winogrand è una quinta per il teatro delle azioni umane, Thomas Struth le assegna un ruolo da protagonista. La strada diventa streetscape per il suo carattere silenzioso e riflessivo più vicino alla rappresentazione del paesaggio o della natura morta. Il carattere anti-narrativo della composizione e il distacco spettrale esasperano poi la tristezza anonima di questi in-between places: periferie, parcheggi davanti ad edifici insignificanti e senza identità, contesti urbani degradati. L’attenzione persistente di Struth per luoghi marginali e l’assenza della presenza umana crea quell’atmosfera di attesa e di vuoto, quella suspense in-between che è all’origine del fascino ipnotico che esercitano le sue opere. E’ proprio il fascino nascosto delle sue città abbandonate e sottratte al flusso della vita quotidiana che ci permette di sentire finalmente la presenza e l’impatto delle cose.
OPERE IN MOSTRA
1) GARRY WINOGRAND, Untitled, Woman skirt with hearts, 1970
Gelatin silver print, 34x28
2) GARRY WINOGRAND, Untitled, from Women are beautiful, (girl in shot skirt with hearts) 1970
Gelatin silver print
3) THOMAS STRUTH, Via Cardonet, Roma – anni ‘80
4) THOMAS STRUTH, Via Libia_Piazza S.Emerenziana, Roma – anni ‘80
5) THOMAS STRUTH, Vico dei Monti, Napoli – anni ’80
09
ottobre 2004
G. Winogrand e Thomas Struth – In between places
Dal 09 ottobre al 15 novembre 2004
arte contemporanea
Location
NEXTDOOR… ARTGALLERIA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16h alle 19h30; la mattina per appuntamento
Vernissage
9 Ottobre 2004, ore 19.00