Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gabbie per Signora
inaugura a Torino negli spazi di Palazzo Bertalazone di San Fermo la personale di Alessandra Zorzi, nota interprete della pittura e del video d’animazione, di formazione architetto, nata a Treviso ma residente da molti anni a Milano, a cura di Martina Corgnati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per la prima volta a Torino, sono proposte opere storiche, come la serie di 15 visionari arazzi (2002-2010) ispirati ad Abramennone, Morgiallo, Spampi e altri abitanti dell’avvolgente Babelopoli, realtà metropolitana a cavallo fra un fumetto per bambini, un film di fantascienza e un incubo notturno. Allestiti tutti insieme, nel salone da ballo del palazzo, gli arazzi compongono una specie di affascinante selva colorata tutta da percorrere e tutta da scoprire.
Accanto ad essi, negli altri ambienti della sede espositiva, le grandi opere degli anni successivi, caotiche e caratterizzate da un eccitato horror vacui che rende difficile discernere le singole figure e persino gli elementi figurativi da quelli astratti, e che costituisce uno dei tratti caratteristici della Zorzi pittrice. Altri lavori introducono direttamente alla sezione dedicata ai numerosi video d’animazione, cui Alessandra Zorzi ha dedicato negli ultimi anni moltissime energie creative. Si tratta di lavori a tema, dedicati a grandi artisti del passato (da Andrea Mantegna a Fortunato Depero), oppure lunghe ed articolate allegorie dell’esistenza, come Il pelo nell’uovo, il cui protagonista (un gatto dal volto umano) visita isole che corrispondono ad altrettanti grandi capitoli della vita.
Infine, in occasione della mostra torinese, sarà esposta per la prima volta una serie di dipinti e disegni dedicati alla donna e alle innumerevoli limitazioni o vere e proprie torture che ogni società maschile ha cercato o saputo imporle. Burka, crinolina, disco labiale, anelli per allungare il collo, piedino cinese, infibulazione e altro, con le relative mutilazioni più o meno permanenti, costituiscono dunque il tema sul quale l’artista si è a lungo interrogata, cercando spiegazioni o almeno denunciando tanto accanimento.
“A mio avviso, la spiegazione non può essere tutta racchiusa nella più ovvia e nota formula del 'mater semper certa', nell'ansia maschile di non essere mai del tutto sicuri di aver trasmesso i propri geni, da cui la volontà di possesso assoluto, ma deve avere anche radici più oscure e profonde. Alcune sono forse individuabili nel mito: ad esempio in Iside, sposa e sorella di Osiride, che aggiusta i guai combinati dagli uomini e rimette insieme un 'marito a pezzi', e per di più, ne perde quella parte di cui un maschio in genere va molto orgoglioso; quindi in Atena-Minerva, considerata dea della guerra ordinata, contrapposta ad Ares che è invece la personificazione della guerra indiscriminata e violenta. Accanto al valore guerriero, Pallade Atena rappresenta la saggezza e la prudenza: protegge gli eroi, le arti, i lavori femminili, le opere di pace, dell'agricoltura e dell'industria e le vengono attribuite molte invenzioni utili all'uomo. Infine, ma ci sarebbe molto altro, possiamo identificare in Eva colei che non si lascia accecare dall'Autorità ma, anzi, la sfida, poiché ritiene più importante accedere alla 'conoscenza del bene e del male'. Ve n'è a sufficienza per intravedere forse un antico matriarcato, i cui residui fossili ancora intimoriscono il potere maschile.” (Alessandra Zorzi).
Oltre ai quindici arazzi, saranno in mostra circa trenta opere su supporto telato (oli e tempere) e altrettanti disegni e acquerelli. Alcuni monitor e una proiezione mostreranno, inoltre, il colorato mondo delle animazioni di Alessandra Zorzi.
Accanto ad essi, negli altri ambienti della sede espositiva, le grandi opere degli anni successivi, caotiche e caratterizzate da un eccitato horror vacui che rende difficile discernere le singole figure e persino gli elementi figurativi da quelli astratti, e che costituisce uno dei tratti caratteristici della Zorzi pittrice. Altri lavori introducono direttamente alla sezione dedicata ai numerosi video d’animazione, cui Alessandra Zorzi ha dedicato negli ultimi anni moltissime energie creative. Si tratta di lavori a tema, dedicati a grandi artisti del passato (da Andrea Mantegna a Fortunato Depero), oppure lunghe ed articolate allegorie dell’esistenza, come Il pelo nell’uovo, il cui protagonista (un gatto dal volto umano) visita isole che corrispondono ad altrettanti grandi capitoli della vita.
Infine, in occasione della mostra torinese, sarà esposta per la prima volta una serie di dipinti e disegni dedicati alla donna e alle innumerevoli limitazioni o vere e proprie torture che ogni società maschile ha cercato o saputo imporle. Burka, crinolina, disco labiale, anelli per allungare il collo, piedino cinese, infibulazione e altro, con le relative mutilazioni più o meno permanenti, costituiscono dunque il tema sul quale l’artista si è a lungo interrogata, cercando spiegazioni o almeno denunciando tanto accanimento.
“A mio avviso, la spiegazione non può essere tutta racchiusa nella più ovvia e nota formula del 'mater semper certa', nell'ansia maschile di non essere mai del tutto sicuri di aver trasmesso i propri geni, da cui la volontà di possesso assoluto, ma deve avere anche radici più oscure e profonde. Alcune sono forse individuabili nel mito: ad esempio in Iside, sposa e sorella di Osiride, che aggiusta i guai combinati dagli uomini e rimette insieme un 'marito a pezzi', e per di più, ne perde quella parte di cui un maschio in genere va molto orgoglioso; quindi in Atena-Minerva, considerata dea della guerra ordinata, contrapposta ad Ares che è invece la personificazione della guerra indiscriminata e violenta. Accanto al valore guerriero, Pallade Atena rappresenta la saggezza e la prudenza: protegge gli eroi, le arti, i lavori femminili, le opere di pace, dell'agricoltura e dell'industria e le vengono attribuite molte invenzioni utili all'uomo. Infine, ma ci sarebbe molto altro, possiamo identificare in Eva colei che non si lascia accecare dall'Autorità ma, anzi, la sfida, poiché ritiene più importante accedere alla 'conoscenza del bene e del male'. Ve n'è a sufficienza per intravedere forse un antico matriarcato, i cui residui fossili ancora intimoriscono il potere maschile.” (Alessandra Zorzi).
Oltre ai quindici arazzi, saranno in mostra circa trenta opere su supporto telato (oli e tempere) e altrettanti disegni e acquerelli. Alcuni monitor e una proiezione mostreranno, inoltre, il colorato mondo delle animazioni di Alessandra Zorzi.
31
maggio 2010
Gabbie per Signora
Dal 31 maggio al 30 giugno 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO BERTALAZONE DI SAN FERMO
Torino, Via San Francesco D'assisi, 14, (Torino)
Torino, Via San Francesco D'assisi, 14, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15 alle 19
Vernissage
31 Maggio 2010, ore 19
Autore
Curatore