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Gabi Dziuba / Christian Philipp Müller – C’era una volta un anello . . .
Corone, spade, anelli a sigillo e uccelli che brillano: ha il sapore di una favola la mostra di gioielli di Gabi Dziuba che insieme a Christian Philipp Müller trasforma lo spazio espositivo della Galleria Civica di Modena in una immaginaria ambientazione per cercatori d’oro. Una ventina di gioielli e un’installazione dal sapore fiabesco raccontano di cappelli a cilindro, stivali e borchie impresse al vin rouge de France.
Comunicato stampa
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C'era una volta un anello . . .
gioielli di GABI DZIUBA
presentati da CHRISTIAN PHILIPP MÜLLER
Palazzo Santa Margherita, Modena, Sale Superiori
1 febbraio - 26 aprile 2009
Corone, spade, anelli a sigillo e uccelli che brillano: ha il sapore di una favola la mostra di gioielli di Gabi Dziuba che insieme a Christian Philipp Müller trasforma lo spazio espositivo della Galleria Civica di Modena in una immaginaria ambientazione per cercatori d'oro. Una ventina di gioielli e un'installazione dal sapore fiabesco raccontano di cappelli a cilindro, stivali e borchie impresse al vin rouge de France.
Inaugurerà domenica 1 febbraio 2009 alle ore 12,00 nelle Sale Superiori di Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, la mostra C'era una volta un anello... Gioielli di Gabi Dziuba presentati da Christian Philipp Müller.
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena , la mostra è curata da Cornelia Lauf.
Gabi Dziuba, artista tedesca che vive e lavora a Monaco, presenta in questa occasione una selezione di pezzi originali in oro, argento e pietre preziose, la metà dei quali realizzati in collaborazione con alcuni dei più importanti artisti della scena contemporanea tedesca fra cui Martin Kippenberger, Heimo Zobernig, Hans-Jörg Mayer e Günther Förg. Mentre non è possibile collocare con precisione Gabi Dziuba in una corrente o movimento specifico, si può comunque affermare che l'artista ha spesso creato gioielli anticipando stili e mode poi confluiti nello street style come nella haute couture del gioiello.
In questo caso propone una piccola ma significativa retrospettiva del suo lavoro e offre un'originale indagine sul confine fra arte e artigianato.
Uno degli obiettivi della mostra è quello di mettere in luce e in discussione i rapporti tra pratiche artistiche diverse; si aprono domande quali: fino a che punto il gioiello è frutto del lavoro artigianale? Come dialogano tra loro l'artista che progetta e quello che realizza?
La Galleria Civica di Modena ripropone una commistione tra autorialità che era già stata protagonista della mostra di Runa Islam "allestita" da Tobias Putrih (gennaio-marzo 2008).
I gioielli esposti in vetrine apposite dialogheranno con l'installazione ideata dall'artista Christian Philipp Müller, autore fra l'altro della grafica del catalogo.
I pezzi selezionati per la mostra ripercorrono, in un certo senso, la storia della produzione artistica di Gabi Dziuba, che ha creato gioielli dal sapore antico ma sempre profondamente umoristico, qualche volta anche ironico: diventano monili preziosi un cappello a cilindro o la chiave di un ipotetico maniero, un boccale da birra, un ciondolo di brillanti con la scritta Scheisse (merda) o l'anello con il pugno chiuso in argento e ametista del 2008.
Come a dire che la fiaba può essere vista come una moneta: testa o croce, una faccia poetica e divertente, l'altra oscura fino a farsi dark e ad accogliere lo spirito punk.
Note Biografiche
Gabi Dziuba, nata a Singen, Germania, nel 1954, attualmente vive e lavora a Monaco.
Dal 1972 al '78 studia alla Fachhochschule für Gestaltung Pforzheim con Reinhold Reiling e tra il '78 e l'83 alla Accademia di Belle Arti di Monaco con Hermann Jünger.
Dziuba ha cominciato a esporre i suoi gioielli dal 1982. Non solo ha collaborato con gli artisti presentati in questa occasione ma anche con molti altri creatori di gioielli tra cui Karl Fritsch e Manfred Bischoff. Un altro aspetto della sua creatività, che per certi versi ha influenzato il suo design, è la musica rock: è stata infatti cantante solista del gruppo Die Schlüssel per molti anni.
I gioielli di Gabi Dziuba sono cambiati nel corso del tempo. Se negli anni Settanta risente dell'influsso del minimalismo - gioielli essenziali, sobri e moderni, di rame placcato oro - e della Body Art (tanto da anticipare alcune soluzioni tipiche della pratica del piercing), negli anni Ottanta i suoi gioielli si fanno esagerati, vistosi, vogliono apparire proprio come la street art insegna. Troviamo infatti l'oro e il platino, i brillanti, le pietre che luccicano, decorazioni eccessive, lavorati con il preciso intento di non passare inosservati.
Agli inizi degli anni Novanta invece troviamo forme surreali, gli orecchini diventano secchi o lanterne, l'artista assimila delle forme dall'immaginario rock: ecco ciondoli a forma di chitarra elettrica, di teschio, di cilindro o di spada. La corona sembra essere cara all'artista in questi anni che la elabora in forma di anello con motivi medievali, rinascimentali, provocando un'atmosfera nostalgica.
Non mancano rimandi all'arte pop (come i fiori di Warhol) e decorazioni che si ispirano a lontani richiami celtici. Verso la fine degli anni Novanta i suoi lavori diventano provocatori nella loro decadenza, compaiono fra gli altri denti del giudizio e campanacci per i bovini.
Nonostante la straordinaria eterogeneità dei suoi gioielli, dovuta alla costante ricerca ed evoluzione, non manca il tratto riconoscibile e l'originalità di un'artista matura.
Ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive in Germania, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Australia.
Christian Philipp Müller, nato nel 1957 a Biel in Svizzera, vive e lavora tra Colonia e Brooklyn, New York.
Dopo essersi formato prima in Svizzera, poi in Germania alla Kunstakademie di Düsseldorf, ha presentato la sua prima personale nell'84 alla Galleria F+F di Zurigo.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e ha presentato diverse importanti personali in Europa, Germania, Olanda, Svizzera, Francia, Belgio, Italia, e negli Stati Uniti.
Müller è un artista che si esprime attraverso l'arte, l'ecologia, la cartografia, gli studi urbani e l'etnologia. Considerato fra le figure più rappresentative del XXI secolo nel campo dell'arte contemporanea è in grado di inserire il lavoro di un'artista come Dziuba come parte della sua pratica critica. Fra dozzine di rigorosi progetti elaborati su base critica, Müller ha lavorato con gli allevatori della Hudson Valley per Minetta Brook Foundation e ha creato un'installazione per il lavoro di Hans Poelzig, mappato i cambiamenti territoriali della Sicilia, ed è stato recentemente il punto di forza di un'importante retrospettiva al Kunstmuseum di Basilea. E' fra i maggiori collaboratori per Manifesta 7.
Cornelia Lauf, curatrice e redattrice di libri d'arte indipendente, vive e lavora fra Roma e New York. Insegna presso l'Università IUAV di Venezia. Tedesca di origine si è formata negli Usa e ha un dottorato in storia dell'arte alla Columbia University sull'opera di Joseph Beuys. I suoi lavori scientifici sono stati pubblicati in diversi Paesi e ha lavorato con prestigiose istituzioni internazionali come il Guggenheim Museum, il Getty Research Institute, American Academy a Roma e la Harvard University.
gioielli di GABI DZIUBA
presentati da CHRISTIAN PHILIPP MÜLLER
Palazzo Santa Margherita, Modena, Sale Superiori
1 febbraio - 26 aprile 2009
Corone, spade, anelli a sigillo e uccelli che brillano: ha il sapore di una favola la mostra di gioielli di Gabi Dziuba che insieme a Christian Philipp Müller trasforma lo spazio espositivo della Galleria Civica di Modena in una immaginaria ambientazione per cercatori d'oro. Una ventina di gioielli e un'installazione dal sapore fiabesco raccontano di cappelli a cilindro, stivali e borchie impresse al vin rouge de France.
Inaugurerà domenica 1 febbraio 2009 alle ore 12,00 nelle Sale Superiori di Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, la mostra C'era una volta un anello... Gioielli di Gabi Dziuba presentati da Christian Philipp Müller.
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena , la mostra è curata da Cornelia Lauf.
Gabi Dziuba, artista tedesca che vive e lavora a Monaco, presenta in questa occasione una selezione di pezzi originali in oro, argento e pietre preziose, la metà dei quali realizzati in collaborazione con alcuni dei più importanti artisti della scena contemporanea tedesca fra cui Martin Kippenberger, Heimo Zobernig, Hans-Jörg Mayer e Günther Förg. Mentre non è possibile collocare con precisione Gabi Dziuba in una corrente o movimento specifico, si può comunque affermare che l'artista ha spesso creato gioielli anticipando stili e mode poi confluiti nello street style come nella haute couture del gioiello.
In questo caso propone una piccola ma significativa retrospettiva del suo lavoro e offre un'originale indagine sul confine fra arte e artigianato.
Uno degli obiettivi della mostra è quello di mettere in luce e in discussione i rapporti tra pratiche artistiche diverse; si aprono domande quali: fino a che punto il gioiello è frutto del lavoro artigianale? Come dialogano tra loro l'artista che progetta e quello che realizza?
La Galleria Civica di Modena ripropone una commistione tra autorialità che era già stata protagonista della mostra di Runa Islam "allestita" da Tobias Putrih (gennaio-marzo 2008).
I gioielli esposti in vetrine apposite dialogheranno con l'installazione ideata dall'artista Christian Philipp Müller, autore fra l'altro della grafica del catalogo.
I pezzi selezionati per la mostra ripercorrono, in un certo senso, la storia della produzione artistica di Gabi Dziuba, che ha creato gioielli dal sapore antico ma sempre profondamente umoristico, qualche volta anche ironico: diventano monili preziosi un cappello a cilindro o la chiave di un ipotetico maniero, un boccale da birra, un ciondolo di brillanti con la scritta Scheisse (merda) o l'anello con il pugno chiuso in argento e ametista del 2008.
Come a dire che la fiaba può essere vista come una moneta: testa o croce, una faccia poetica e divertente, l'altra oscura fino a farsi dark e ad accogliere lo spirito punk.
Note Biografiche
Gabi Dziuba, nata a Singen, Germania, nel 1954, attualmente vive e lavora a Monaco.
Dal 1972 al '78 studia alla Fachhochschule für Gestaltung Pforzheim con Reinhold Reiling e tra il '78 e l'83 alla Accademia di Belle Arti di Monaco con Hermann Jünger.
Dziuba ha cominciato a esporre i suoi gioielli dal 1982. Non solo ha collaborato con gli artisti presentati in questa occasione ma anche con molti altri creatori di gioielli tra cui Karl Fritsch e Manfred Bischoff. Un altro aspetto della sua creatività, che per certi versi ha influenzato il suo design, è la musica rock: è stata infatti cantante solista del gruppo Die Schlüssel per molti anni.
I gioielli di Gabi Dziuba sono cambiati nel corso del tempo. Se negli anni Settanta risente dell'influsso del minimalismo - gioielli essenziali, sobri e moderni, di rame placcato oro - e della Body Art (tanto da anticipare alcune soluzioni tipiche della pratica del piercing), negli anni Ottanta i suoi gioielli si fanno esagerati, vistosi, vogliono apparire proprio come la street art insegna. Troviamo infatti l'oro e il platino, i brillanti, le pietre che luccicano, decorazioni eccessive, lavorati con il preciso intento di non passare inosservati.
Agli inizi degli anni Novanta invece troviamo forme surreali, gli orecchini diventano secchi o lanterne, l'artista assimila delle forme dall'immaginario rock: ecco ciondoli a forma di chitarra elettrica, di teschio, di cilindro o di spada. La corona sembra essere cara all'artista in questi anni che la elabora in forma di anello con motivi medievali, rinascimentali, provocando un'atmosfera nostalgica.
Non mancano rimandi all'arte pop (come i fiori di Warhol) e decorazioni che si ispirano a lontani richiami celtici. Verso la fine degli anni Novanta i suoi lavori diventano provocatori nella loro decadenza, compaiono fra gli altri denti del giudizio e campanacci per i bovini.
Nonostante la straordinaria eterogeneità dei suoi gioielli, dovuta alla costante ricerca ed evoluzione, non manca il tratto riconoscibile e l'originalità di un'artista matura.
Ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive in Germania, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Australia.
Christian Philipp Müller, nato nel 1957 a Biel in Svizzera, vive e lavora tra Colonia e Brooklyn, New York.
Dopo essersi formato prima in Svizzera, poi in Germania alla Kunstakademie di Düsseldorf, ha presentato la sua prima personale nell'84 alla Galleria F+F di Zurigo.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e ha presentato diverse importanti personali in Europa, Germania, Olanda, Svizzera, Francia, Belgio, Italia, e negli Stati Uniti.
Müller è un artista che si esprime attraverso l'arte, l'ecologia, la cartografia, gli studi urbani e l'etnologia. Considerato fra le figure più rappresentative del XXI secolo nel campo dell'arte contemporanea è in grado di inserire il lavoro di un'artista come Dziuba come parte della sua pratica critica. Fra dozzine di rigorosi progetti elaborati su base critica, Müller ha lavorato con gli allevatori della Hudson Valley per Minetta Brook Foundation e ha creato un'installazione per il lavoro di Hans Poelzig, mappato i cambiamenti territoriali della Sicilia, ed è stato recentemente il punto di forza di un'importante retrospettiva al Kunstmuseum di Basilea. E' fra i maggiori collaboratori per Manifesta 7.
Cornelia Lauf, curatrice e redattrice di libri d'arte indipendente, vive e lavora fra Roma e New York. Insegna presso l'Università IUAV di Venezia. Tedesca di origine si è formata negli Usa e ha un dottorato in storia dell'arte alla Columbia University sull'opera di Joseph Beuys. I suoi lavori scientifici sono stati pubblicati in diversi Paesi e ha lavorato con prestigiose istituzioni internazionali come il Guggenheim Museum, il Getty Research Institute, American Academy a Roma e la Harvard University.
01
febbraio 2009
Gabi Dziuba / Christian Philipp Müller – C’era una volta un anello . . .
Dal primo febbraio al 26 aprile 2009
design
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10,30-13,00; 15,00-18,00
sabato, domenica e festivi 10,30-18,00
lunedì chiuso lunedì 13 aprile apertura straordinaria 10,30-18,00
Vernissage
1 Febbraio 2009, ore 12
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore