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Gabriele Cappelletti, collezionista
L’iniziativa, a cura di Flaminio Gualdoni, presenta al pubblico una selezione dell’ampia raccolta di Gabriele Cappelletti, appassionato d’arte, che già a partire dagli anni Cinquanta inizia a raccogliere le testimonianze più significative delle tendenze artistiche italiane, in particolare milanesi, dal dopoguerra a oggi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano mercoledì 1 dicembre 2004 alle ore 18.30 inaugura la mostra Gabriele Cappelletti, collezionista.
L’iniziativa, a cura di Flaminio Gualdoni, presenta al pubblico una selezione dell’ampia raccolta di Gabriele Cappelletti, appassionato d’arte, che già a partire dagli anni Cinquanta inizia a raccogliere le testimonianze più significative delle tendenze artistiche italiane, in particolare milanesi, dal dopoguerra a oggi.
Sessanta circa le opere esposte. Da Balla a Baselitz, Cassinari, Chighine, Crippa, De Dominicis, Dorazio, Francese, Frangi, Maggis, Morlotti, Novelli, Paladino, Peverelli, Shafik, Sironi. Questi sono solo alcuni degli autori che Cappelletti ha acquisito negli anni. La mostra, infatti, intende offrire uno spaccato del lungo e appassionato itinerario di Gabriele Cappelletti come collezionista: dalla prima stagione improntata alla figurazione e ben rappresentata in questa sede da opere di Cassinari, Francese e Migneco; alla forte affezione per singole personalità come Vernizzi, Labò, Longaretti; agli Spazialisti come Dova, Crippa e Peverelli; alla maturazione del suo personalissimo gusto, identificabile con il clima degli anni Cinquanta tra informale e neofigurazione con dipinti di Chighine, Corpora, Moreni e Ruggeri; alle ultime generazioni con Frangi, Maggis, Papetti e Velasco.
Gabriele Cappelletti dice di sé: “Io sono nato appassionato, più che collezionista. Già a sedici anni, invece di comprarmi vestiti, cravatte, divertimenti, compravo quadri. Andavo al Giamaica o dalle Pirovini, facevo conoscenza con il mondo degli artisti, e compravo acquerelli, disegni, ciò che allora mi potevo permettere”.
La passione è tale da portarlo ad aprire nel 1976 una galleria d’arte a Milano - la prima -, l’Ambrosiana, dalle parti dell’omonima pinacoteca. La seconda, invece, tuttora attiva, è stata inaugurata nel 1998 in via Brera, in quello che è stato lo spazio dell’Apollinaire di Guido Le Noci, considerato uno dei luoghi milanesi storici per l’arte moderna d’avanguardia.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con un testo critico di Flaminio Gualdoni.
Durante la sera dell’inaugurazione il ricavato dalla vendita dei cataloghi viene devoluto all’Opera Cardinal Ferrari, storica mensa milanese.
L’iniziativa, a cura di Flaminio Gualdoni, presenta al pubblico una selezione dell’ampia raccolta di Gabriele Cappelletti, appassionato d’arte, che già a partire dagli anni Cinquanta inizia a raccogliere le testimonianze più significative delle tendenze artistiche italiane, in particolare milanesi, dal dopoguerra a oggi.
Sessanta circa le opere esposte. Da Balla a Baselitz, Cassinari, Chighine, Crippa, De Dominicis, Dorazio, Francese, Frangi, Maggis, Morlotti, Novelli, Paladino, Peverelli, Shafik, Sironi. Questi sono solo alcuni degli autori che Cappelletti ha acquisito negli anni. La mostra, infatti, intende offrire uno spaccato del lungo e appassionato itinerario di Gabriele Cappelletti come collezionista: dalla prima stagione improntata alla figurazione e ben rappresentata in questa sede da opere di Cassinari, Francese e Migneco; alla forte affezione per singole personalità come Vernizzi, Labò, Longaretti; agli Spazialisti come Dova, Crippa e Peverelli; alla maturazione del suo personalissimo gusto, identificabile con il clima degli anni Cinquanta tra informale e neofigurazione con dipinti di Chighine, Corpora, Moreni e Ruggeri; alle ultime generazioni con Frangi, Maggis, Papetti e Velasco.
Gabriele Cappelletti dice di sé: “Io sono nato appassionato, più che collezionista. Già a sedici anni, invece di comprarmi vestiti, cravatte, divertimenti, compravo quadri. Andavo al Giamaica o dalle Pirovini, facevo conoscenza con il mondo degli artisti, e compravo acquerelli, disegni, ciò che allora mi potevo permettere”.
La passione è tale da portarlo ad aprire nel 1976 una galleria d’arte a Milano - la prima -, l’Ambrosiana, dalle parti dell’omonima pinacoteca. La seconda, invece, tuttora attiva, è stata inaugurata nel 1998 in via Brera, in quello che è stato lo spazio dell’Apollinaire di Guido Le Noci, considerato uno dei luoghi milanesi storici per l’arte moderna d’avanguardia.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con un testo critico di Flaminio Gualdoni.
Durante la sera dell’inaugurazione il ricavato dalla vendita dei cataloghi viene devoluto all’Opera Cardinal Ferrari, storica mensa milanese.
01
dicembre 2004
Gabriele Cappelletti, collezionista
Dal primo dicembre 2004 al 03 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA PERMANENTE
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10/13-14.30/18.30; sabato e festivi 10-18.30; lunedì chiuso
Vernissage
1 Dicembre 2004, alle ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore