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Gabriele De Stefano – Battesimo Pagano
Il ritorno in Italia di Gabriele De Stefano dopo il Rito di passaggio, il viaggio iniziatico necessario per morire ad un mondo per rinascere ad un altro, segna con questa esposizione, la prima di un ciclo intenso in molte città europee, un momento di arrivo coincidente con uno di partenza
Comunicato stampa
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Il lungo periodo di frequenza costante con gli Indiani Yanomami, tra i bacini dell’Orinoco e del Rio Negro in Brasile, ci restituisce un artista sciamano, manipolatore estatico di una estetica di partecipazione emotiva ad un esempio di primitività pressoché unico al mondo.
Ed a rischio di perdere la propria intima essenza..... ....Non so se il nostro artista sciamano descriva o non piuttosto evochi rituali di una sacralità animistica, ed in qualche caso animalistica, di gruppi tribali, di culture recentemente sedentarie ma ancora intimamente legate ad una primigenia vocazione nomade, dove il ponte tra i vivi e l’al di là è rappresentato da quelle sostanze allucinogene che trasformano eventi naturali ed animali in miti ed il mito in regola di vita o in ausilio essenziale nei momenti decisivi, nelle malattie, nei combattimenti e negli avversi fenomeni meteorologici e naturali. Di questo vasto mondo spirituale De Stefano è testimone ed interprete e la sua pittura ce lo restituisce filtrato dalla sua immaginazione ed arricchito dalla sua sapienza pittorica....
(Massimo Riposati)
....“Gabriele De Stefano è l’ambasciatore della vita tropicale. Esattamente come all’inizio del XX secolo i Picasso, Braque e Matisse sono andati a cercare nuova linfa tra i Dogon in Africa, Gabriele, il pittore meticcio, torna a noi dal Brasile con le bandiere di una nuova libertà ed io sono certo, generoso come io sento che sia, che le farà garrire al vento, a Frascati, in Sicilia e poi ai quattro angoli dell’Europa, gridando la buona novella che contrariamente alle menzogne delle Cassandre della critica, la pittura, la vera e voluttuosa pittura, è tornata per aiutarci a vivere meglio, a respirare più profondamente”....
(Jean-Marie Drot)
Gabriele De Stefano nasce a Reggio Calabria il 7 novembre del 1936. Da giovanissimo ottiene grandi riconoscimenti: espone con Andy Warhol al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1974 e cura scene e costumi per molti spettacoli di Gassman, tra cui “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini. Alla fine degli anni settanta si trasferisce a New York e Los Angeles e di lì in Brasile. Qui inizia il suo percorso interiore tra le comunità degli Indios Yanomami, tra i bacini dell’Orinoco e del Rio Negro, nel Nordeste, tra il Brasile e il Venezuela
Ed a rischio di perdere la propria intima essenza..... ....Non so se il nostro artista sciamano descriva o non piuttosto evochi rituali di una sacralità animistica, ed in qualche caso animalistica, di gruppi tribali, di culture recentemente sedentarie ma ancora intimamente legate ad una primigenia vocazione nomade, dove il ponte tra i vivi e l’al di là è rappresentato da quelle sostanze allucinogene che trasformano eventi naturali ed animali in miti ed il mito in regola di vita o in ausilio essenziale nei momenti decisivi, nelle malattie, nei combattimenti e negli avversi fenomeni meteorologici e naturali. Di questo vasto mondo spirituale De Stefano è testimone ed interprete e la sua pittura ce lo restituisce filtrato dalla sua immaginazione ed arricchito dalla sua sapienza pittorica....
(Massimo Riposati)
....“Gabriele De Stefano è l’ambasciatore della vita tropicale. Esattamente come all’inizio del XX secolo i Picasso, Braque e Matisse sono andati a cercare nuova linfa tra i Dogon in Africa, Gabriele, il pittore meticcio, torna a noi dal Brasile con le bandiere di una nuova libertà ed io sono certo, generoso come io sento che sia, che le farà garrire al vento, a Frascati, in Sicilia e poi ai quattro angoli dell’Europa, gridando la buona novella che contrariamente alle menzogne delle Cassandre della critica, la pittura, la vera e voluttuosa pittura, è tornata per aiutarci a vivere meglio, a respirare più profondamente”....
(Jean-Marie Drot)
Gabriele De Stefano nasce a Reggio Calabria il 7 novembre del 1936. Da giovanissimo ottiene grandi riconoscimenti: espone con Andy Warhol al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1974 e cura scene e costumi per molti spettacoli di Gassman, tra cui “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini. Alla fine degli anni settanta si trasferisce a New York e Los Angeles e di lì in Brasile. Qui inizia il suo percorso interiore tra le comunità degli Indios Yanomami, tra i bacini dell’Orinoco e del Rio Negro, nel Nordeste, tra il Brasile e il Venezuela
10
luglio 2004
Gabriele De Stefano – Battesimo Pagano
Dal 10 luglio al 29 agosto 2004
arte contemporanea
Location
SCUDERIE ALDOBRANDINI
Frascati, Piazza Guglielmo Marconi, 6, (Roma)
Frascati, Piazza Guglielmo Marconi, 6, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì: 10 / 18 sabato e domenica: 10 / 19
Vernissage
10 Luglio 2004, ore 18.30
Curatore