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Gabriele Meroni – Geometrie e astrazioni
Una mostra nata dalla grande passione per l’arte di Gabriele Meroni (Milano, 1945) che, dopo gli studi all’Accademia di Brera, si dedica alla grafica e al design collaborando con importanti aziende.
Dal 2017 riprende l’attività pittorica con grande fervore.
Comunicato stampa
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Una mostra nata dalla grande passione per l’arte di Gabriele Meroni (Milano, 1945) che, dopo gli studi all’Accademia di Brera, si dedica alla grafica e al design collaborando con importanti aziende.
Dal 2017 riprende l’attività pittorica con grande fervore realizzando un ciclo di opere di alta qualità tecnica in cui geometrie e astrazioni si combinano in armoniche composizioni di ipotetici paesaggi dai colori tenui e delicate pennellate si contrappongono a tonalità più accese, che raccontano luoghi e avvenimenti della storia dell’uomo nella sua contemporaneità.
Riportiamo di seguito un estratto dal testo in catalogo, In bilico fra natura e cultura, di Francesco Correggia
“Nella prima metà del novecento la pittura, in particolare quella di paesaggio cominciò ad interiorizzare lo spazio di esposizione - la parete – e a rappresentarlo non più con l’effetto di profondità della prospettiva ma con un piano orizzontale di geometrie e astrazioni all’interno del quadro stesso, un campo cioè di forze opposte, che comunque si sovrapponevano in nuovi equilibri formali. La caratterizzazione simbolica dei piani geometrici prendeva il posto dell’effetto prospettico. La pratica modernista, come l’aveva definita Rosalind E. Krauss, sostanzialmente si svolgeva secondo una struttura a griglia che ha visto numerosi esempi. La griglia non proietta lo spazio di una stanza, di un paesaggio o di un gruppo di figure sulla superficie di un dipinto, quel che proietta è la superficie del dipinto in cui niente cambia di posto.
In questo senso i riferimenti della pittura di Gabriele Meroni sono abbastanza chiari in chiave modernista. Non possiamo fare a meno di riferirci a Mondrian, Malevich e allo stesso Kandinskij con le sue composizioni astratte. Per questi artisti la griglia è una rappresentazione-ripresentazione di tutto ciò che separa l’opera d’arte dal mondo, dallo spazio e dagli altri oggetti. Fa passare per introiezione all’interno dell’opera i limiti del mondo; proietta su sé stessa lo spazio contenuto all’interno della cornice. Tali riferimenti per Meroni non sono solo un fatto formale acquisito ma anche un pretesto per ribadire la predominanza del fatto pittorico sull’elemento geometrico, cioè la supremazia del colore sulla griglia stessa.”
Nella stessa serata di mercoledì 19 giugno si terrà inoltre l’evento Arti in via Ciovasso,
apertura straordinaria fino alle 21 di gallerie, botteghe storiche, showroom,
presenti in una delle vie più autentiche di Brera.
Dal 2017 riprende l’attività pittorica con grande fervore realizzando un ciclo di opere di alta qualità tecnica in cui geometrie e astrazioni si combinano in armoniche composizioni di ipotetici paesaggi dai colori tenui e delicate pennellate si contrappongono a tonalità più accese, che raccontano luoghi e avvenimenti della storia dell’uomo nella sua contemporaneità.
Riportiamo di seguito un estratto dal testo in catalogo, In bilico fra natura e cultura, di Francesco Correggia
“Nella prima metà del novecento la pittura, in particolare quella di paesaggio cominciò ad interiorizzare lo spazio di esposizione - la parete – e a rappresentarlo non più con l’effetto di profondità della prospettiva ma con un piano orizzontale di geometrie e astrazioni all’interno del quadro stesso, un campo cioè di forze opposte, che comunque si sovrapponevano in nuovi equilibri formali. La caratterizzazione simbolica dei piani geometrici prendeva il posto dell’effetto prospettico. La pratica modernista, come l’aveva definita Rosalind E. Krauss, sostanzialmente si svolgeva secondo una struttura a griglia che ha visto numerosi esempi. La griglia non proietta lo spazio di una stanza, di un paesaggio o di un gruppo di figure sulla superficie di un dipinto, quel che proietta è la superficie del dipinto in cui niente cambia di posto.
In questo senso i riferimenti della pittura di Gabriele Meroni sono abbastanza chiari in chiave modernista. Non possiamo fare a meno di riferirci a Mondrian, Malevich e allo stesso Kandinskij con le sue composizioni astratte. Per questi artisti la griglia è una rappresentazione-ripresentazione di tutto ciò che separa l’opera d’arte dal mondo, dallo spazio e dagli altri oggetti. Fa passare per introiezione all’interno dell’opera i limiti del mondo; proietta su sé stessa lo spazio contenuto all’interno della cornice. Tali riferimenti per Meroni non sono solo un fatto formale acquisito ma anche un pretesto per ribadire la predominanza del fatto pittorico sull’elemento geometrico, cioè la supremazia del colore sulla griglia stessa.”
Nella stessa serata di mercoledì 19 giugno si terrà inoltre l’evento Arti in via Ciovasso,
apertura straordinaria fino alle 21 di gallerie, botteghe storiche, showroom,
presenti in una delle vie più autentiche di Brera.
19
giugno 2024
Gabriele Meroni – Geometrie e astrazioni
Dal 19 giugno al 05 luglio 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16 - 19.30
sabato 11 - 13.30 / 16 -19.30 e su appuntamento
Vernissage
19 Giugno 2024, ore 18,30 - 21,00
Sito web
Autore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico