Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gabriele Meschi – GAME, Debris
“GAME, Debris” è un percorso del tutto particolare, frutto di un modo di guardare il mondo dando attenzione a cosa la società lascia di sé, in tutti i sensi, e costituisce il racconto di mezzo secolo di storia occidentale, italiana, nostra. L’obiettivo è dare un nuovo senso allo scarto (debris).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“GAME, Debris” è la mostra personale di Gabriele Meschi alla galleria d’arte contemporanea “Olio Su Tavola”, in via del Battistero 38 a Lucca. Inaugura sabato 5 ottobre alle 18,30 (segue drink) e, a ingresso libero, prosegue fino a domenica 3 novembre 2019.
Questo percorso del tutto particolare, frutto di un modo di guardare il mondo dando attenzione a cosa la società lascia di sé, in tutti i sensi, costituisce il racconto di mezzo secolo di storia occidentale, italiana, nostra. L’obiettivo di questa personale è infatti dare un senso allo scarto (debris), all’oggetto rifiutato dalla società, anche mettendolo in relazione con altri oggetti con i quali condivide il destino. All’interno della mostra troverà spazio anche un pallet di plastica (Repulp) realizzato con materie erroneamente conferite nella carta che finiscono nel prodotto di scarto delle cartiere.
“Con questa esposizione si chiude il ciclo di mostre dedicate ad artisti che, ciascuno a modo suo, hanno posto come componente fondamentale delle loro opere il riutilizzo di materiali scartati o abbandonati – spiega il gallerista, Filippo Bacci di Capaci -. GAbriele MEschi rivela un mondo che è ormai tutto costruito, incastrato dall’inquinamento umano che ci circonda e ci obbliga a regole e meccanismi che ci allontanano dall’essere in condizione di pensare, di operare e di scegliere liberamente. La sua attenzione si rivolge a ciò che tutti noi intravediamo nelle nostre passeggiate e nessuno osserva e indaga come invece fa GAME: oggetti di archeologia moderna e futura. Lorenzo Viani con la sua attitudine anticonformista, si era sempre interessato, a differenza della maggioranza dei suoi colleghi, a coloro che stavano ai margini della società, mettendo in luce con le sue opere un’umanità all’epoca ignorata. Se Viani ha cercato di rivalutare e dare dignità agli ‘ultimi’, Meschi vuole dare dignità agli oggetti scartati, gettati da una società che è ‘incastrata’ nella vorticosa e inarrestabile corsa del consumismo. L’argomento è di estrema attualità”.
“Come un rabdomante, seguendo il ritmo circadiano della sua esistenza, l’artista da oltre 50 anni porta avanti la costruzione di una sua personalissima cattedrale della memoria dell’umano – scrive nel testo del catalogo Alessandro Romanini, docente e critico d’arte contemporanea -. Un’inesausta raccolta di oggetti di varia natura, di ‘rifiuti’ caratterizzati da un elevatissimo coefficiente relazionale e metaforicamente legato alla memoria collettiva. L’opera di Meschi è frutto di una triplice sfasatura temporale fra una funzione progettata e applicata, una perdita e connessa defunzionalizzazione e una conclusiva rifunzionalizzazione in ambito estetico. L’artista lucchese dissemina nel percorso espositivo opere che fungono da isotopi radioattivi per stimolare la fruizione soggettiva, la costruzione di una mappa fruitiva individuale. Questo dispositivo creato è funzionale a trasformare il fruitore in co-autore, senza il quale l’opera non completa il suo percorso di senso”.
Gabriele Meschi, nato a Lucca il 17 luglio 1948, si forma nel clima culturale degli anni ’60 con partecipazione a movimenti artistici quali Arte Povera e, poi Concettuale. Dopo l’istituto d’arte si diploma al Corso Sperimentale di Industrial Design di Firenze. Nello stesso tempo, collabora con lo Studio Menichetti di Lucca. In questi anni progetta attivamente per clienti nazionali e internazionali. Negli anni ’70 fonda lo studio Hollywood, poi “trentaquattro”, poi è co-fondatore dello studio aiGranai operando nel campo del Design e del Corporate Image a livello nazionale e internazionale. Dagli anni ‘60 lavora alla sua ricerca artistica, con la partecipazione a mostre sia in Italia che all’estero. Negli ultimi anni riprende e sviluppa il progetto “Ritratti Mitici” continua anche a lavorare al progetto di Raccolta e Catalogazione di oggetti e foto trovati e alla realizzazione di libri d’artista.
L’esposizione, a ingresso libero, è aperta fino al 3 novembre anche la sera. Orario: martedì-sabato 10-12, 17-00, domenica 17-00; lunedì chiuso. Per info: +390583491104, www.oliosutavola.com.
Questo percorso del tutto particolare, frutto di un modo di guardare il mondo dando attenzione a cosa la società lascia di sé, in tutti i sensi, costituisce il racconto di mezzo secolo di storia occidentale, italiana, nostra. L’obiettivo di questa personale è infatti dare un senso allo scarto (debris), all’oggetto rifiutato dalla società, anche mettendolo in relazione con altri oggetti con i quali condivide il destino. All’interno della mostra troverà spazio anche un pallet di plastica (Repulp) realizzato con materie erroneamente conferite nella carta che finiscono nel prodotto di scarto delle cartiere.
“Con questa esposizione si chiude il ciclo di mostre dedicate ad artisti che, ciascuno a modo suo, hanno posto come componente fondamentale delle loro opere il riutilizzo di materiali scartati o abbandonati – spiega il gallerista, Filippo Bacci di Capaci -. GAbriele MEschi rivela un mondo che è ormai tutto costruito, incastrato dall’inquinamento umano che ci circonda e ci obbliga a regole e meccanismi che ci allontanano dall’essere in condizione di pensare, di operare e di scegliere liberamente. La sua attenzione si rivolge a ciò che tutti noi intravediamo nelle nostre passeggiate e nessuno osserva e indaga come invece fa GAME: oggetti di archeologia moderna e futura. Lorenzo Viani con la sua attitudine anticonformista, si era sempre interessato, a differenza della maggioranza dei suoi colleghi, a coloro che stavano ai margini della società, mettendo in luce con le sue opere un’umanità all’epoca ignorata. Se Viani ha cercato di rivalutare e dare dignità agli ‘ultimi’, Meschi vuole dare dignità agli oggetti scartati, gettati da una società che è ‘incastrata’ nella vorticosa e inarrestabile corsa del consumismo. L’argomento è di estrema attualità”.
“Come un rabdomante, seguendo il ritmo circadiano della sua esistenza, l’artista da oltre 50 anni porta avanti la costruzione di una sua personalissima cattedrale della memoria dell’umano – scrive nel testo del catalogo Alessandro Romanini, docente e critico d’arte contemporanea -. Un’inesausta raccolta di oggetti di varia natura, di ‘rifiuti’ caratterizzati da un elevatissimo coefficiente relazionale e metaforicamente legato alla memoria collettiva. L’opera di Meschi è frutto di una triplice sfasatura temporale fra una funzione progettata e applicata, una perdita e connessa defunzionalizzazione e una conclusiva rifunzionalizzazione in ambito estetico. L’artista lucchese dissemina nel percorso espositivo opere che fungono da isotopi radioattivi per stimolare la fruizione soggettiva, la costruzione di una mappa fruitiva individuale. Questo dispositivo creato è funzionale a trasformare il fruitore in co-autore, senza il quale l’opera non completa il suo percorso di senso”.
Gabriele Meschi, nato a Lucca il 17 luglio 1948, si forma nel clima culturale degli anni ’60 con partecipazione a movimenti artistici quali Arte Povera e, poi Concettuale. Dopo l’istituto d’arte si diploma al Corso Sperimentale di Industrial Design di Firenze. Nello stesso tempo, collabora con lo Studio Menichetti di Lucca. In questi anni progetta attivamente per clienti nazionali e internazionali. Negli anni ’70 fonda lo studio Hollywood, poi “trentaquattro”, poi è co-fondatore dello studio aiGranai operando nel campo del Design e del Corporate Image a livello nazionale e internazionale. Dagli anni ‘60 lavora alla sua ricerca artistica, con la partecipazione a mostre sia in Italia che all’estero. Negli ultimi anni riprende e sviluppa il progetto “Ritratti Mitici” continua anche a lavorare al progetto di Raccolta e Catalogazione di oggetti e foto trovati e alla realizzazione di libri d’artista.
L’esposizione, a ingresso libero, è aperta fino al 3 novembre anche la sera. Orario: martedì-sabato 10-12, 17-00, domenica 17-00; lunedì chiuso. Per info: +390583491104, www.oliosutavola.com.
05
ottobre 2019
Gabriele Meschi – GAME, Debris
Dal 05 ottobre al 03 novembre 2019
arte contemporanea
Location
OLIOSUTAVOLA
Lucca, Via Del Battistero, 38, (Lucca)
Lucca, Via Del Battistero, 38, (Lucca)
Orario di apertura
Martedì-sabato 10-12, 17-00, domenica 17-00; lunedì chiuso.
Vernissage
5 Ottobre 2019, h 18,30
Sito web
Ufficio stampa
Anna Benedetto
Autore
Autore testo critico