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Gabriella Capodiferrro – La mia terra; un percorso dentro alle proprie origini
Una serie di opere d’Arte (grafica) che formano nell’insieme della sua mostra personale un racconto continuo che ci parla della Sua Terra! Terra aspra e pur generosa: l’Abruzzo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sede di Via Ippolito Nievo 10, presenta la mostra “La mia terra. Un percorso dentro alle proprie origini di Gabriella Capodiferro” presentata in catalogo da Nicola Sene e Maria Gabriella Savoia.
L’Artista Gabriella Capodiferro dedica questa esposizione “ad Enzo Di Martino che mi ha spinto a conoscere una persona speciale e il suo atelier, dove la strada fantastica della grafica sperimentale mi ha aperto nuovi e straordinari orizzonti”.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, si inaugura Sabato 25 novembre alle ore 17.00 alla presenza dell’Artista, e resterà aperta al pubblico fino al prossimo 7 dicembre 2023 con il seguente orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica 3 dicembre 15.30-19.00.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
LA MIA TERRA
Un percorso dentro alle proprie origini di Gabriella Capodiferro
Se è vero (come noi crediamo) che, l’uso delle differenti tecniche porti l’artista verso nuovi linguaggi e attraverso le differenti fasi di realizzazione dell’opera, lo trascini verso delle vere e proprie scoperte, questo si è fatto palese a Gabriella Capodiferro nel frequentare Atelier Aperto. E quando questo accade, non si torna più indietro, bisogna continuare a percorrere quel sentiero che si è aperto davanti a noi proponendo di avviarcisi senza riserve.
Naturalmente alla base della ricerca ci deve essere la curiosità, il desiderio di andare oltre, superando gli schemi della tradizione ma facendone uso e magari integrandola con le novità in continuo fermento in questo ambiente veneziano e internazionale al tempo stesso.
Fin dal primo incontro con Gabriella la questione si era posta, ma avendo a che fare con lastre di zinco e acidi, ancora essa rimaneva dentro al linguaggio dell’acquaforte. Cambiando il supporto, anzi sostituendo del tutto lo zinco con il cartone tutto è diventato un’altra cosa.
Gli attrezzi sono diventati altri, non c’è più la delicatezza dello scalfire la cera in superficie, tanto sarà l’acido ad agire per confermare il segno. In questa nuova situazione, invece, l’artista dovrà agire in prima persona: incidendo, scalfendo, strappando per avere i toni desiderati, anche imprimendo o aggiungendo diverse materie per ottenere i grigi desiderati.
E poi c’è il pennello che si aggiunge agli strumenti e, pennellata su pennellata di lacca o di temperone, acrilico o addirittura di stucco, la matrice si anima di strutture atte ad accogliere l’inchiostro. Ed ecco che ci siamo avvicinati alla pittura, al gesto pittorico, creando un ponte tra l’opera unica e quella moltiplicabile.
Di tutto questo nuovo mondo Gabriella Capodiferro se ne è impossessata, con istintiva sicurezza. L’artista sa dove vuole arrivare, ha ben chiaro il suo obbiettivo e lo persegue con grande tenacia, i suoi cartoni-matrice sono già delle opere d’arte, costruite esattamente per raggiungere l’effetto che l’artista, nella sua lunga professione di pittrice, vuole ottenere.
I colori, su quelle matrici così ben costruite risultano brillanti, decisi: gli ocra/sanguigna si accostano ai verdi delle colline o affondano nel blu/turchese di un raro fondale.
Gabriella ha ritrovato il suo amato Abruzzo e da questa saputa ricerca, sono nate una serie di opere d’Arte che formano nell’insieme della sua mostra personale un racconto continuo che ci parla di questa terra aspra e pur generosa: la Sua Terra!
E come dice l’artista “Io stessa sono la mia terra e la mia terra è me”.
Nicola Sene – Atelier Aperto, Venezia, ottobre 2023
IL BLU DEL PROFONDO MARE E LE LARGHE TERRE D’ABRUZZO
Ho incontrato Gabriella Capodiferro nell’ottobre 2018 quando ordinava la personale dal titolo “Luce Acqua Vento 2 - Incisioni e dipinti” nella Galleria Arianna Sartori, presentata da Enzo Di Martino; in quella occasione ero rimasta colpita dalla sua forte sensibilità cromatica e dalla personale gestualità.
Mi colpivano particolarmente il palese entusiasmo e l’autentica passione che la portavano a percorrere metodiche diverse al fine di rendere autentico l’humus dei suoi paesaggi astratti tanto da farla emergere sul panorama di molti interpreti del bello. E i suoi quadri, particolarmente elaborati, ottenuti con sovrapposizioni, graffi e velature, rendevano evidenti trasparenze inusitate e valori cromatici ottenuti con grande sapienza.
Aveva presentato anche le sue belle incisioni, realizzate seguendo i canoni dell’acquaforte e della puntasecca, praticando anche l’acquatinta, ma, mi diceva che avrebbe voluto approfondire il discorso….
A volte, con altri artisti, queste parole parevano voler giustificare la chiusura di un discorso, una ricerca quasi finita, esaurita o irrisolta… non era, però, il suo caso, infatti, con un carattere e una volitività sorprendente si spostava a Venezia nell’incredibile laboratorio Atelier Aperto di Nicola Sene, per sperimentare e lì avvenne la magia in un incontro risolutore e assolutamente fruttuoso.
Nel 2022 nella galleria di Arianna la nuova esposizione questa volta a due, titolata “Due artiste a confronto tra tradizione e sperimentazione” una mostra di sola grafica, Gabriella Capodiferro unitamente all’artista Nicola Sene, presentavano i propri fogli accompagnate da un testo di Enzo Di Martino.
Gabriella che conosceva perfettamente le tecniche incisorie e sapeva perfettamente stampare, con Nicola, aveva maturato una consapevolezza nuova estrinsecando quello che era il suo sentire attraverso l’incisione, esternando quello che era il dentro di sé attraverso l’uso non solo delle punte e delle cere e degli acidi ma utilizzando anche ciò che aveva sempre considerato materiale non idoneo alla stampa.
Quest’anno per la terza volta, nella Galleria Arianna Sartori, una nuova personale “La mia terra. Un percorso dentro le proprie origini di Gabriella Capodiferro”, presentata da Nicola Sene. La mostra è volutamente e affettuosamente dedicata a Enzo Di Martino, critico d’arte tra i più significativi dell’Arte contemporanea italiana che aveva seguito e apprezzato per anni il lavoro di Gabriella.
Il titolo della mostra ci porta alla mente il blu del profondo mare e le larghe terre d’Abruzzo, ma chiaramente siamo nel mondo dell’astrazione per cui non vedremo il mare, le montagne o le terre d’Abruzzo, piuttosto ne sentiremo l’atmosfera, ne percepiremo la presenza e ne vedremo i colori. Morbide le profondità azzurre-blu del mare, mentre terragne, bruni, e marroni le ruvide montagne. E le opere sono da vedere, da guardare, da osservare attentamente, da ‘toccare’.
Certamente questi fogli hanno deciso e ci dimostrano come l’artista si collochi a pieno diritto nell’ambito pittorico anche quando usi il linguaggio e le metodiche della grafica d’arte.
Ormai, abbandonata l’idea della matrice definitivamente metallica, non più zinco, non più rame oppure non esclusivamente solo questi, l’artista opta per matrici magari più materiche, più plastiche, povere, che si esauriscono come nel caso dell’uso di cartone polionda con la pressione di un unico esemplare, con l’applicazione di gessi dai risultati palpabili ed evidentemente visibili, e/o con l’applicazione di fondini ottenuti da strappi di carte, certamente effetti che conferiscono al foglio straordinari risultati di una tridimensionalità quasi scultorea.
Oggi Gabriella è arrivata a questi risultati, ma certamente la sua curiosità con la creatività che la caratterizza, ci riserverà nuove sicure, positive opere ricche di aspetti artistico-poetici.
Maria Gabriella Savoia - Mantova, 16 ottobre 2023
Gabriella Capodiferro, nata a Chieti, ove vive e lavora, si forma a Venezia sotto la guida di due grandi maestri: Bruno Saetti e Carmelo Zotti.
Ha insegnato disegno e storia dell’arte nei Licei di Stato. Nel 1987 apre il suo Atelier agli appassionati della pittura e fonda l’Associazione culturale artistica del Movimento del Guardare Creativo con l’intento di fornire strumenti di “lettura visiva” sia agli artisti che al pubblico.
L’impegno socio culturale e didattico non rallenta la sua personale attività artistica che passa attraverso la sperimentazione di tecniche e di temi, oltre che l’organizzazione di mostre ed eventi. Dagli esordi all’Aquila del 1960 seguono personali e collettive tra le quali si segnalano le più recenti degli anni 2000 - 2018:
“In corso d’opera – itinerari abruzzesi”, 40° Premio Vasto (CH).
“Haesthesis – memoria e presente” a Termoli (CB).
“I labirinti della bellezza, 59° Premio Michetti” a Francavilla al Mare (CH).
“37° Premio Sulmona” (AQ).
“Arte al femminile – Artiste al Castello di Nocciano” (PE).
“Casoli Pinta” ad Atri (TE).
“Arte no caste: creatività senza etichetta”, svoltasi presso L’Aurum - La fabbrica delle idee, Pescara.
Nel 2011 la retrospettiva “Il grembo della Dea Madre” al Museo Archeologico della Civitella a Chieti, con la pubblicazione della monografia, per i cinquanta anni di attività, dal titolo “Icona in rarefazione”.
A Pescara nella storica sede della Fondazione Pescarabruzzo dal titolo “Incontro tra due artiste: Brigitte Brand e Gabriella Capodiferro” a cura di Maria Cristina Ricciardi.
A Venezia, alla Schola dei Battiloro e Tiraoro, la personale dal titolo “Luce Acqua Vento”, curata e presentata da Enzo Di Martino, critico d’arte tra i più significativi dell’Arte contemporanea italiana.
Nell’ottobre 2018 è presente a Mantova nella Galleria Arianna Sartori con una personale di dipinti ed incisioni dal titolo “Luce Acqua Vento 2 - Incisioni e dipinti”, con una preziosa presentazione di Enzo Di Martino.
Da questo momento nasce uno spirito fattivo di collaborazione con Arianna Sartori e la sua Galleria, oltre che reciproca amicizia e stima, che danno vita a nuovi eventi culturali, quale quello del 2020 dal titolo “Gabriella Capodiferro cum discipulis” e quello del 2022 dal titolo “Due artiste a confronto tra tradizione e sperimentazione” una mostra di sola grafica unitamente alla artista veneziana Nicola Sene e presentata in catalogo da Enzo Di Martino.
L’Artista Gabriella Capodiferro dedica questa esposizione “ad Enzo Di Martino che mi ha spinto a conoscere una persona speciale e il suo atelier, dove la strada fantastica della grafica sperimentale mi ha aperto nuovi e straordinari orizzonti”.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, si inaugura Sabato 25 novembre alle ore 17.00 alla presenza dell’Artista, e resterà aperta al pubblico fino al prossimo 7 dicembre 2023 con il seguente orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica 3 dicembre 15.30-19.00.
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
LA MIA TERRA
Un percorso dentro alle proprie origini di Gabriella Capodiferro
Se è vero (come noi crediamo) che, l’uso delle differenti tecniche porti l’artista verso nuovi linguaggi e attraverso le differenti fasi di realizzazione dell’opera, lo trascini verso delle vere e proprie scoperte, questo si è fatto palese a Gabriella Capodiferro nel frequentare Atelier Aperto. E quando questo accade, non si torna più indietro, bisogna continuare a percorrere quel sentiero che si è aperto davanti a noi proponendo di avviarcisi senza riserve.
Naturalmente alla base della ricerca ci deve essere la curiosità, il desiderio di andare oltre, superando gli schemi della tradizione ma facendone uso e magari integrandola con le novità in continuo fermento in questo ambiente veneziano e internazionale al tempo stesso.
Fin dal primo incontro con Gabriella la questione si era posta, ma avendo a che fare con lastre di zinco e acidi, ancora essa rimaneva dentro al linguaggio dell’acquaforte. Cambiando il supporto, anzi sostituendo del tutto lo zinco con il cartone tutto è diventato un’altra cosa.
Gli attrezzi sono diventati altri, non c’è più la delicatezza dello scalfire la cera in superficie, tanto sarà l’acido ad agire per confermare il segno. In questa nuova situazione, invece, l’artista dovrà agire in prima persona: incidendo, scalfendo, strappando per avere i toni desiderati, anche imprimendo o aggiungendo diverse materie per ottenere i grigi desiderati.
E poi c’è il pennello che si aggiunge agli strumenti e, pennellata su pennellata di lacca o di temperone, acrilico o addirittura di stucco, la matrice si anima di strutture atte ad accogliere l’inchiostro. Ed ecco che ci siamo avvicinati alla pittura, al gesto pittorico, creando un ponte tra l’opera unica e quella moltiplicabile.
Di tutto questo nuovo mondo Gabriella Capodiferro se ne è impossessata, con istintiva sicurezza. L’artista sa dove vuole arrivare, ha ben chiaro il suo obbiettivo e lo persegue con grande tenacia, i suoi cartoni-matrice sono già delle opere d’arte, costruite esattamente per raggiungere l’effetto che l’artista, nella sua lunga professione di pittrice, vuole ottenere.
I colori, su quelle matrici così ben costruite risultano brillanti, decisi: gli ocra/sanguigna si accostano ai verdi delle colline o affondano nel blu/turchese di un raro fondale.
Gabriella ha ritrovato il suo amato Abruzzo e da questa saputa ricerca, sono nate una serie di opere d’Arte che formano nell’insieme della sua mostra personale un racconto continuo che ci parla di questa terra aspra e pur generosa: la Sua Terra!
E come dice l’artista “Io stessa sono la mia terra e la mia terra è me”.
Nicola Sene – Atelier Aperto, Venezia, ottobre 2023
IL BLU DEL PROFONDO MARE E LE LARGHE TERRE D’ABRUZZO
Ho incontrato Gabriella Capodiferro nell’ottobre 2018 quando ordinava la personale dal titolo “Luce Acqua Vento 2 - Incisioni e dipinti” nella Galleria Arianna Sartori, presentata da Enzo Di Martino; in quella occasione ero rimasta colpita dalla sua forte sensibilità cromatica e dalla personale gestualità.
Mi colpivano particolarmente il palese entusiasmo e l’autentica passione che la portavano a percorrere metodiche diverse al fine di rendere autentico l’humus dei suoi paesaggi astratti tanto da farla emergere sul panorama di molti interpreti del bello. E i suoi quadri, particolarmente elaborati, ottenuti con sovrapposizioni, graffi e velature, rendevano evidenti trasparenze inusitate e valori cromatici ottenuti con grande sapienza.
Aveva presentato anche le sue belle incisioni, realizzate seguendo i canoni dell’acquaforte e della puntasecca, praticando anche l’acquatinta, ma, mi diceva che avrebbe voluto approfondire il discorso….
A volte, con altri artisti, queste parole parevano voler giustificare la chiusura di un discorso, una ricerca quasi finita, esaurita o irrisolta… non era, però, il suo caso, infatti, con un carattere e una volitività sorprendente si spostava a Venezia nell’incredibile laboratorio Atelier Aperto di Nicola Sene, per sperimentare e lì avvenne la magia in un incontro risolutore e assolutamente fruttuoso.
Nel 2022 nella galleria di Arianna la nuova esposizione questa volta a due, titolata “Due artiste a confronto tra tradizione e sperimentazione” una mostra di sola grafica, Gabriella Capodiferro unitamente all’artista Nicola Sene, presentavano i propri fogli accompagnate da un testo di Enzo Di Martino.
Gabriella che conosceva perfettamente le tecniche incisorie e sapeva perfettamente stampare, con Nicola, aveva maturato una consapevolezza nuova estrinsecando quello che era il suo sentire attraverso l’incisione, esternando quello che era il dentro di sé attraverso l’uso non solo delle punte e delle cere e degli acidi ma utilizzando anche ciò che aveva sempre considerato materiale non idoneo alla stampa.
Quest’anno per la terza volta, nella Galleria Arianna Sartori, una nuova personale “La mia terra. Un percorso dentro le proprie origini di Gabriella Capodiferro”, presentata da Nicola Sene. La mostra è volutamente e affettuosamente dedicata a Enzo Di Martino, critico d’arte tra i più significativi dell’Arte contemporanea italiana che aveva seguito e apprezzato per anni il lavoro di Gabriella.
Il titolo della mostra ci porta alla mente il blu del profondo mare e le larghe terre d’Abruzzo, ma chiaramente siamo nel mondo dell’astrazione per cui non vedremo il mare, le montagne o le terre d’Abruzzo, piuttosto ne sentiremo l’atmosfera, ne percepiremo la presenza e ne vedremo i colori. Morbide le profondità azzurre-blu del mare, mentre terragne, bruni, e marroni le ruvide montagne. E le opere sono da vedere, da guardare, da osservare attentamente, da ‘toccare’.
Certamente questi fogli hanno deciso e ci dimostrano come l’artista si collochi a pieno diritto nell’ambito pittorico anche quando usi il linguaggio e le metodiche della grafica d’arte.
Ormai, abbandonata l’idea della matrice definitivamente metallica, non più zinco, non più rame oppure non esclusivamente solo questi, l’artista opta per matrici magari più materiche, più plastiche, povere, che si esauriscono come nel caso dell’uso di cartone polionda con la pressione di un unico esemplare, con l’applicazione di gessi dai risultati palpabili ed evidentemente visibili, e/o con l’applicazione di fondini ottenuti da strappi di carte, certamente effetti che conferiscono al foglio straordinari risultati di una tridimensionalità quasi scultorea.
Oggi Gabriella è arrivata a questi risultati, ma certamente la sua curiosità con la creatività che la caratterizza, ci riserverà nuove sicure, positive opere ricche di aspetti artistico-poetici.
Maria Gabriella Savoia - Mantova, 16 ottobre 2023
Gabriella Capodiferro, nata a Chieti, ove vive e lavora, si forma a Venezia sotto la guida di due grandi maestri: Bruno Saetti e Carmelo Zotti.
Ha insegnato disegno e storia dell’arte nei Licei di Stato. Nel 1987 apre il suo Atelier agli appassionati della pittura e fonda l’Associazione culturale artistica del Movimento del Guardare Creativo con l’intento di fornire strumenti di “lettura visiva” sia agli artisti che al pubblico.
L’impegno socio culturale e didattico non rallenta la sua personale attività artistica che passa attraverso la sperimentazione di tecniche e di temi, oltre che l’organizzazione di mostre ed eventi. Dagli esordi all’Aquila del 1960 seguono personali e collettive tra le quali si segnalano le più recenti degli anni 2000 - 2018:
“In corso d’opera – itinerari abruzzesi”, 40° Premio Vasto (CH).
“Haesthesis – memoria e presente” a Termoli (CB).
“I labirinti della bellezza, 59° Premio Michetti” a Francavilla al Mare (CH).
“37° Premio Sulmona” (AQ).
“Arte al femminile – Artiste al Castello di Nocciano” (PE).
“Casoli Pinta” ad Atri (TE).
“Arte no caste: creatività senza etichetta”, svoltasi presso L’Aurum - La fabbrica delle idee, Pescara.
Nel 2011 la retrospettiva “Il grembo della Dea Madre” al Museo Archeologico della Civitella a Chieti, con la pubblicazione della monografia, per i cinquanta anni di attività, dal titolo “Icona in rarefazione”.
A Pescara nella storica sede della Fondazione Pescarabruzzo dal titolo “Incontro tra due artiste: Brigitte Brand e Gabriella Capodiferro” a cura di Maria Cristina Ricciardi.
A Venezia, alla Schola dei Battiloro e Tiraoro, la personale dal titolo “Luce Acqua Vento”, curata e presentata da Enzo Di Martino, critico d’arte tra i più significativi dell’Arte contemporanea italiana.
Nell’ottobre 2018 è presente a Mantova nella Galleria Arianna Sartori con una personale di dipinti ed incisioni dal titolo “Luce Acqua Vento 2 - Incisioni e dipinti”, con una preziosa presentazione di Enzo Di Martino.
Da questo momento nasce uno spirito fattivo di collaborazione con Arianna Sartori e la sua Galleria, oltre che reciproca amicizia e stima, che danno vita a nuovi eventi culturali, quale quello del 2020 dal titolo “Gabriella Capodiferro cum discipulis” e quello del 2022 dal titolo “Due artiste a confronto tra tradizione e sperimentazione” una mostra di sola grafica unitamente alla artista veneziana Nicola Sene e presentata in catalogo da Enzo Di Martino.
25
novembre 2023
Gabriella Capodiferrro – La mia terra; un percorso dentro alle proprie origini
Dal 25 novembre al 07 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica 3 dicembre 15.30-19.00.
Vernissage
25 Novembre 2023, 17.00
Editore
Centro Internazionale della Grafica di Venezia
Autore
Curatore
Autore testo critico