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Gabriella Kuruvilla – Come un racconto tra Italia e India
L’oriente e il pop insinuano un senso inafferrabile di nostalgia e di forza nei suoi quadri, che evocano un universo personale e sociale fatto di emozioni e ricordi ma anche di valori forti e di umanità quotidiana.
Comunicato stampa
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Le opere di Gabriella Kuruvilla, pittrice e scrittrice italo-indiana, rimandano all’India e alla pop art: due mondi che risultano rielaborati -e mescolati- in quadri realizzati prevalentemente in sabbia e giornali su tela, in modo che il supporto crei l’effetto grezzo del muro urbano o sia la rappresentazione del vivere quotidiano.
Disegni semplici e stilizzati sono scanditi da tinte pure e intense o vengono virati in un grafico bianco-nero, per raccontare -attraverso un metodo che procede per sottrazione- il mondo contemporaneo, passando dalla dimensione privata a quella pubblica, e intrecciando le storie personali con quelle sociali. Come in un racconto, che ha diversi livelli di lettura.
Di lei Francesca Della Monica ha scritto: “Lo sguardo torna alle tele e comprendo, in un attimo che svanisce fulmineo, il senso della semplicità.
Colori intensi che evocano memorie orientali e disegni che ricalcano il codice espressivo infantile, per raccontare storie di un quotidiano personale che incontra e si confronta con la dimensione del vivere sociale. Strati di colori e materiale si sovrappongono, si mischiano. Ogni strato è una storia che vive autonoma eppure interagisce con i racconti che si spiegano su di essa.
La pluralità dei piani, dal punto di vista compositivo e semantico insieme, è un elemento ricorrente nella intera produzione dell’artista. Una pluridimensionalità ottenuta attraverso sfondi e piani successivi che si sovrappongono, si incidono, si colorano in relazione al senso definitivo che l’opera deve esprimere, eppure conservano l’autonomia del proprio racconto.
I personaggi sono spesso gli oggetti del quotidiano, che abitano lo spazio della tela come soggetti di una dimensione fisica privata del fattore umano ma che ad esso rimanda di continuo.
La determinazione nell’uso della gamma cromatica, la particolare semplicità del disegno, la geometria ipnotizzante sono caratteri fondamentali che vanno letti nel loro insieme, compresi nella sinergia che compongono operando su piani adiacenti, sovrapposti e intersecati”.
Info: City Art Via Dolomiti 11, 20127 Milano;
Opening: 2 Dicembre ore 18,30
Periodo: dal 2 al 17 Dicembre 2016
Aperto: da merc. a sab. dalle 15,30 –19,00
Trasporto: MM1 fermata Turro
info@cityart.it – www.cityart.it – cell. 3357689814
Disegni semplici e stilizzati sono scanditi da tinte pure e intense o vengono virati in un grafico bianco-nero, per raccontare -attraverso un metodo che procede per sottrazione- il mondo contemporaneo, passando dalla dimensione privata a quella pubblica, e intrecciando le storie personali con quelle sociali. Come in un racconto, che ha diversi livelli di lettura.
Di lei Francesca Della Monica ha scritto: “Lo sguardo torna alle tele e comprendo, in un attimo che svanisce fulmineo, il senso della semplicità.
Colori intensi che evocano memorie orientali e disegni che ricalcano il codice espressivo infantile, per raccontare storie di un quotidiano personale che incontra e si confronta con la dimensione del vivere sociale. Strati di colori e materiale si sovrappongono, si mischiano. Ogni strato è una storia che vive autonoma eppure interagisce con i racconti che si spiegano su di essa.
La pluralità dei piani, dal punto di vista compositivo e semantico insieme, è un elemento ricorrente nella intera produzione dell’artista. Una pluridimensionalità ottenuta attraverso sfondi e piani successivi che si sovrappongono, si incidono, si colorano in relazione al senso definitivo che l’opera deve esprimere, eppure conservano l’autonomia del proprio racconto.
I personaggi sono spesso gli oggetti del quotidiano, che abitano lo spazio della tela come soggetti di una dimensione fisica privata del fattore umano ma che ad esso rimanda di continuo.
La determinazione nell’uso della gamma cromatica, la particolare semplicità del disegno, la geometria ipnotizzante sono caratteri fondamentali che vanno letti nel loro insieme, compresi nella sinergia che compongono operando su piani adiacenti, sovrapposti e intersecati”.
Info: City Art Via Dolomiti 11, 20127 Milano;
Opening: 2 Dicembre ore 18,30
Periodo: dal 2 al 17 Dicembre 2016
Aperto: da merc. a sab. dalle 15,30 –19,00
Trasporto: MM1 fermata Turro
info@cityart.it – www.cityart.it – cell. 3357689814
02
dicembre 2016
Gabriella Kuruvilla – Come un racconto tra Italia e India
Dal 02 al 17 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO DOLOMITI
Milano, Via Dolomiti, 11, (Milano)
Milano, Via Dolomiti, 11, (Milano)
Orario di apertura
da merc. a sab. dalle 15,30 –19,00
Vernissage
2 Dicembre 2016, ore 18,30
Autore