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Gaetano Buttaro – Il fantasma dell’Urobòro
La mostra si inserisce all’interno del “Viaggio all’interno della rappresentazione, dieci mostre a cura di Carmen Lorenzetti”
Comunicato stampa
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Dal testo di presentazione:
… L’uroboro, un serpente che si morde la coda, in Oriente simboleggia la circolarità del tempo, l’eterno ritorno di ciò che rinasce identico a sé stesso dopo la propria morte, seguendo un ordine cosmogonico immobile. In Occidente, dove il simbolo è trasmigrato, per ornare le chiavi di volta dei portali delle cattedrali romaniche, è un cerchio/tempo governato da Dio, ma riportato alla concretezza dell’uomo, pellegrino e lavoratore, sottomesso al succedersi delle stagioni che ne scandiscono la vita. ……
La vita stessa si logora, esautorata dal possesso di sé, diventa un binario parallelo, rispetto alla quale diventiamo stupiti osservatori. Dove siamo noi, espropriati di noi stessi? A latere di cosa procediamo? Siamo forse scorze scavate da ciò che si pensa non abbia peso, dall’immateriale. Siamo fantasmi che si vedono dietro alle immagini, dietro ai ricordi di giornate e di stagioni, di rari contatti con la natura, siamo, sempre più in trasparenza. Siamo leggeri danzatori che naufragano nel tentativo smarrito del recupero di un contatto con il reale come nelle foto simboliche di Gaetano Buttaro.
… L’uroboro, un serpente che si morde la coda, in Oriente simboleggia la circolarità del tempo, l’eterno ritorno di ciò che rinasce identico a sé stesso dopo la propria morte, seguendo un ordine cosmogonico immobile. In Occidente, dove il simbolo è trasmigrato, per ornare le chiavi di volta dei portali delle cattedrali romaniche, è un cerchio/tempo governato da Dio, ma riportato alla concretezza dell’uomo, pellegrino e lavoratore, sottomesso al succedersi delle stagioni che ne scandiscono la vita. ……
La vita stessa si logora, esautorata dal possesso di sé, diventa un binario parallelo, rispetto alla quale diventiamo stupiti osservatori. Dove siamo noi, espropriati di noi stessi? A latere di cosa procediamo? Siamo forse scorze scavate da ciò che si pensa non abbia peso, dall’immateriale. Siamo fantasmi che si vedono dietro alle immagini, dietro ai ricordi di giornate e di stagioni, di rari contatti con la natura, siamo, sempre più in trasparenza. Siamo leggeri danzatori che naufragano nel tentativo smarrito del recupero di un contatto con il reale come nelle foto simboliche di Gaetano Buttaro.
11
aprile 2006
Gaetano Buttaro – Il fantasma dell’Urobòro
Dall'undici aprile al 02 maggio 2006
arte contemporanea
Location
ZANARINI
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Orario di apertura
8-20
Vernissage
11 Aprile 2006, ore 19
Autore
Curatore