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Gaetano Fracassio – Dipinti e sculture
saranno presentati gli ultimi lavori di grande e medio formato selezionati da Enrico Citriniti e Riccardo Zelatore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata sabato 26 maggio, alle ore 18,00, negli spazi della Galleria Vintage, la mostra personale dell’artista Gaetano Fracassio. In galleria saranno presentati gli ultimi lavori di grande e medio formato selezionati da Enrico Citriniti e Riccardo Zelatore, che evidenziano il rapporto dell’artista milanese con l'elemento pittorico e scultoreo. In questa mostra la sua poetica creativa viene indagata nei dipinti attraverso i fremiti del colore che l’artista utilizza per coniugare valore fisico e valore simbolico, spazio visivo e riflessioni conoscitive, dinamiche percettive e percorsi interiori.
Come ha scritto Jacqueline Ceresoli “...lo spazio è il suo tema dominante, analizzato come proiezione di una stanza virtuale, come luogo dell’assenza e dipinto secondo le regole auree della prospettiva del Quattrocento, con tagli di luce obliqui ed orizzontali, fotografici. I suoi dipinti, pennellata sopra pennellata, tracciano spazi che accrescono l’illusione di una profondità enigmatica, silenziosa, quasi mistica, illuminata da scorci di luce vibrante che sembrano dar volume e consistenza all’aria. Per Fracassio, la prospettiva è un linguaggio di enigmi, e non costituisce una difficoltà, al contrario è una possibilità d’indagine di spazialità-altre, una pratica ossessiva che lo sottopone a costanti ripensamenti di messa in scena dello spazio aperto alle molteplici possibilità combinatorie tra luce e colore. Percorrendo metaforicamente le sue stanze dell’assenza, in cui si ascolta il vuoto e si respira l’aria attraverso la luce, riecheggiano le lezioni sulla prospettiva degli antichi maestri del colore: Piero della Francesca e Paolo Uccello, anche Beato Angelico, nella resa di una spazialità già metafisica prima di De Chirico. Il segreto della pittura di Fracassio sta nella capacità di dipingere luoghi sospesi, atemporali, silenti, dosando le tonalità di luce in cui è più facile meditare che parlare, leggere o scrivere”.
Osserva inoltre Alberto Veca come “…nell’immaginario dell’artista si alternano tanto figure di forte evocazione, come la soglia della porta o della finestra, quanto protagonisti più comuni: un punto di sosta come la sedia, uno strumento come la valigia sono arredi corollari del soggetto, parerga, elementi accessori se non fossero assoluti protagonisti di una scena in cui la figura umana è volutamente negata. In seconda istanza, più connesso al fare plastico, è da rilevare un uso ardito dei mezzi con cui la strategia comunicativa è messa in atto: anche in questo frangente occorre una breve nota perché l’artista usa in modo assolutamente devoto alla tradizione, tanto la pittura a olio quanto la scultura in bronzo. L’aspetto interessante è che l’esercizio della tela e del bronzo è eseguito in modo impeccabile, secondo le regole canoniche del produrre artefatti: la novità consiste nel fatto che i due materiali, le due tecniche e le due procedure, sono assolutamente connesse, pur in esiti apparentemente difformi, in un progetto che l’artista considera costituito da queste diversità”.
Riccardo Zelatore
Come ha scritto Jacqueline Ceresoli “...lo spazio è il suo tema dominante, analizzato come proiezione di una stanza virtuale, come luogo dell’assenza e dipinto secondo le regole auree della prospettiva del Quattrocento, con tagli di luce obliqui ed orizzontali, fotografici. I suoi dipinti, pennellata sopra pennellata, tracciano spazi che accrescono l’illusione di una profondità enigmatica, silenziosa, quasi mistica, illuminata da scorci di luce vibrante che sembrano dar volume e consistenza all’aria. Per Fracassio, la prospettiva è un linguaggio di enigmi, e non costituisce una difficoltà, al contrario è una possibilità d’indagine di spazialità-altre, una pratica ossessiva che lo sottopone a costanti ripensamenti di messa in scena dello spazio aperto alle molteplici possibilità combinatorie tra luce e colore. Percorrendo metaforicamente le sue stanze dell’assenza, in cui si ascolta il vuoto e si respira l’aria attraverso la luce, riecheggiano le lezioni sulla prospettiva degli antichi maestri del colore: Piero della Francesca e Paolo Uccello, anche Beato Angelico, nella resa di una spazialità già metafisica prima di De Chirico. Il segreto della pittura di Fracassio sta nella capacità di dipingere luoghi sospesi, atemporali, silenti, dosando le tonalità di luce in cui è più facile meditare che parlare, leggere o scrivere”.
Osserva inoltre Alberto Veca come “…nell’immaginario dell’artista si alternano tanto figure di forte evocazione, come la soglia della porta o della finestra, quanto protagonisti più comuni: un punto di sosta come la sedia, uno strumento come la valigia sono arredi corollari del soggetto, parerga, elementi accessori se non fossero assoluti protagonisti di una scena in cui la figura umana è volutamente negata. In seconda istanza, più connesso al fare plastico, è da rilevare un uso ardito dei mezzi con cui la strategia comunicativa è messa in atto: anche in questo frangente occorre una breve nota perché l’artista usa in modo assolutamente devoto alla tradizione, tanto la pittura a olio quanto la scultura in bronzo. L’aspetto interessante è che l’esercizio della tela e del bronzo è eseguito in modo impeccabile, secondo le regole canoniche del produrre artefatti: la novità consiste nel fatto che i due materiali, le due tecniche e le due procedure, sono assolutamente connesse, pur in esiti apparentemente difformi, in un progetto che l’artista considera costituito da queste diversità”.
Riccardo Zelatore
26
maggio 2007
Gaetano Fracassio – Dipinti e sculture
Dal 26 maggio al 16 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA VINTAGE
Spotorno, Piazza Dante, 10, (Savona)
Spotorno, Piazza Dante, 10, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni, 10:00-12:30; 16:00-19:30
Vernissage
26 Maggio 2007, ore 18
Autore
Curatore