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Gaetano Pesce – Cinque tecniche col vetro
L’esposizione rappresenta una prima assoluta, interamente dedicata alla maggior parte delle opere in vetro del noto architetto, scultore e designer italiano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sono oltre 50 i pezzi della produzione vetraria di Gaetano Pesce che verranno
esposti insieme a una selezione di foto alla mostra Cinque Tecniche per il Vetro
a cura di Gabriella Belli, Françoise Guichon e Chiara Squarcina. L’esposizione che
inaugura il 10 maggio 2017 al Museo del Vetro di Murano, rappresenta una prima
assoluta, interamente dedicata alla maggior parte delle opere in vetro del
noto architetto, scultore e designer italiano.
Nel corso della sua lunga carriera Gaetano Pesce ha sperimentato con risultati
straordinari le molteplici possibilità di lavorazione di ogni materiale, con
particolare passione anche per la fabbricazione del vetro. La mostra ripercorre,
tramite un innovativo allestimento ideato dallo stesso artista, le varie tappe
della sperimentazione di Pesce con il vetro che lo ha portato a inventare
perfino una propria tecnica. Tutti gli oggetti sono stati disegnati e realizzati tra il
1988 e il 1992, periodo della collaborazione di Gaetano Pesce con il CIRVA, centro
di sperimentazione del vetro di Marsiglia.
In quei quattro anni Gaetano Pesce ha lavorato al CIRVA una settimana ogni due
mesi mettendo a punto le sue «cinque tecniche per il vetro» chiamate Pastis,
Joliette,Vieux Port, Pâte de Verre, Plage, in cui viene rielaborata la tradizione
in chiave contemporanea. Come spiega la curatrice Guichon “tutte infatti fanno
uso di vetri elaborati precedentemente dall’industria e la loro denominazione ne
sottolinea la natura d’origine: polvere di vetro per Plage, perle di vetro colorato
per Joliette, frammenti di vetro piatto colorato, spesso appuntiti e messi gli
uni accanto agli altri come «barchette» per Vieux-Port, bottiglie per Pastis”.
Della primissima sperimentazione al CIRVA, di cui Guichon era al tempo direttrice,
la curatrice ricorda: “Come si fa sempre, per valutare la realizzazione delle sue
idee Gaetano Pesce procedeva in persona a eseguire i primi test. In camicia, i
polsini perfettamente inamidati, protetto solamente da un grosso guanto di tela
ignifuga, teneva con un braccio una pistola che spruzzava del vetro in fusione su un
supporto posto nella gola rovente di un forno spalancato”.
Non c’è da meravigliarsi che alcune applicazioni industriali, come l’integrazione
delle macchie colorate nella produzione di bicchieri, siano apparse solo dopo
che la tecnica è stata messa a punto da Gaetano Pesce.
A cura di
Gabriella Belli
Françoise Guichon
Chiara Squarcina
Gaetano Pesce
62e, 1988-1992
Collezione CIRVA
—
Gaetano Pesce
Bauta, 1988-1992
Collezione CIRVA
Gaetano Pesce
Deformazioni Veneziane, 1979
Collezione Gaetano Pesce
—
Gaetano Pesce
Mediterraneo, 2005
Collezione Swarovski
—
Gaetano Pesce
Le debut
Collezione CIRVA 88-92
Comunicato stampa e
informazioni generali
L’esposizione, per lo spirito indagatore e la volontà narrativa, volta a testimoniare
un’importante fase creativa dell’architetto e designer, si focalizza in modo
esaustivo su queste tecniche e sul loro linguaggio espressivo, mostrando
come, nel plasmare il vetro, Pesce sappia coniugare al meglio, con risultati
inaspettati e giocosi, la sua eccezionale sensibilità formale con l’intemperanza”
di un materiale straordinario.
«Ho pensato che non fosse necessario, con questo lavoro con il vetro, apportare
letture che si situassero ad altri livelli rispetto a quello dell’innovazione tecnica. -
commenta Gaetano Pesce - Perché? Perché fare ciò significa già affermare un
grande contenuto: bisogna ricercare, bisogna guardare avanti...
..Oggi abbiamo bisogno di investire nel progresso, cosa che abbiamo dimenticato.
Il progresso non è qualcosa di astratto e inutile. È qualcosa di un’utilità immensa.
Ci sono dei creatori che non credono nell’idea del progresso ma lo si vede nel loro
lavoro: è morto».
«Presentare un’esposizione di Gaetano Pesce - scrive il Gabriella Belli - richiede
una grande pazienza (la prima volta che parlai a Pesce di una mostra fu il 1995) e
soprattutto fedeltà ad un’idea dell’arte, del design, dell’architettura che sta “oltre”,
fuori dagli schemi consueti di ciò che si dice essere appunto architettura, arte e
design, fuori dai percorsi commerciali e industriali tout court, fuori dal mercato, e
per certi aspetti, anche fuori dalla consuetudine di dover sempre mostrare bellezza
o funzionalità, che sembrerebbero essere lo scopo principale del nostro lavoro di
museografi. Insomma bisogna essere spinti da un desiderio di volersi mettere in
gioco e di farlo con il proprio pubblico...
Gaetano Pesce apre i cervelli, sollecita la nostra fantasia, spinge ad azioni e
reazioni davanti al suo lavoro che impegnano tutti i nostri sensi e che per lo più
si scontrano con la nostra abitudinaria capacità di giudizio, chiedendo uno sforzo
continuo di aggiornamento dei nostri canoni di valutazione e una diversa, certo
non consueta partecipazione ai suoi progetti e ai suoi lavori. ».
esposti insieme a una selezione di foto alla mostra Cinque Tecniche per il Vetro
a cura di Gabriella Belli, Françoise Guichon e Chiara Squarcina. L’esposizione che
inaugura il 10 maggio 2017 al Museo del Vetro di Murano, rappresenta una prima
assoluta, interamente dedicata alla maggior parte delle opere in vetro del
noto architetto, scultore e designer italiano.
Nel corso della sua lunga carriera Gaetano Pesce ha sperimentato con risultati
straordinari le molteplici possibilità di lavorazione di ogni materiale, con
particolare passione anche per la fabbricazione del vetro. La mostra ripercorre,
tramite un innovativo allestimento ideato dallo stesso artista, le varie tappe
della sperimentazione di Pesce con il vetro che lo ha portato a inventare
perfino una propria tecnica. Tutti gli oggetti sono stati disegnati e realizzati tra il
1988 e il 1992, periodo della collaborazione di Gaetano Pesce con il CIRVA, centro
di sperimentazione del vetro di Marsiglia.
In quei quattro anni Gaetano Pesce ha lavorato al CIRVA una settimana ogni due
mesi mettendo a punto le sue «cinque tecniche per il vetro» chiamate Pastis,
Joliette,Vieux Port, Pâte de Verre, Plage, in cui viene rielaborata la tradizione
in chiave contemporanea. Come spiega la curatrice Guichon “tutte infatti fanno
uso di vetri elaborati precedentemente dall’industria e la loro denominazione ne
sottolinea la natura d’origine: polvere di vetro per Plage, perle di vetro colorato
per Joliette, frammenti di vetro piatto colorato, spesso appuntiti e messi gli
uni accanto agli altri come «barchette» per Vieux-Port, bottiglie per Pastis”.
Della primissima sperimentazione al CIRVA, di cui Guichon era al tempo direttrice,
la curatrice ricorda: “Come si fa sempre, per valutare la realizzazione delle sue
idee Gaetano Pesce procedeva in persona a eseguire i primi test. In camicia, i
polsini perfettamente inamidati, protetto solamente da un grosso guanto di tela
ignifuga, teneva con un braccio una pistola che spruzzava del vetro in fusione su un
supporto posto nella gola rovente di un forno spalancato”.
Non c’è da meravigliarsi che alcune applicazioni industriali, come l’integrazione
delle macchie colorate nella produzione di bicchieri, siano apparse solo dopo
che la tecnica è stata messa a punto da Gaetano Pesce.
A cura di
Gabriella Belli
Françoise Guichon
Chiara Squarcina
Gaetano Pesce
62e, 1988-1992
Collezione CIRVA
—
Gaetano Pesce
Bauta, 1988-1992
Collezione CIRVA
Gaetano Pesce
Deformazioni Veneziane, 1979
Collezione Gaetano Pesce
—
Gaetano Pesce
Mediterraneo, 2005
Collezione Swarovski
—
Gaetano Pesce
Le debut
Collezione CIRVA 88-92
Comunicato stampa e
informazioni generali
L’esposizione, per lo spirito indagatore e la volontà narrativa, volta a testimoniare
un’importante fase creativa dell’architetto e designer, si focalizza in modo
esaustivo su queste tecniche e sul loro linguaggio espressivo, mostrando
come, nel plasmare il vetro, Pesce sappia coniugare al meglio, con risultati
inaspettati e giocosi, la sua eccezionale sensibilità formale con l’intemperanza”
di un materiale straordinario.
«Ho pensato che non fosse necessario, con questo lavoro con il vetro, apportare
letture che si situassero ad altri livelli rispetto a quello dell’innovazione tecnica. -
commenta Gaetano Pesce - Perché? Perché fare ciò significa già affermare un
grande contenuto: bisogna ricercare, bisogna guardare avanti...
..Oggi abbiamo bisogno di investire nel progresso, cosa che abbiamo dimenticato.
Il progresso non è qualcosa di astratto e inutile. È qualcosa di un’utilità immensa.
Ci sono dei creatori che non credono nell’idea del progresso ma lo si vede nel loro
lavoro: è morto».
«Presentare un’esposizione di Gaetano Pesce - scrive il Gabriella Belli - richiede
una grande pazienza (la prima volta che parlai a Pesce di una mostra fu il 1995) e
soprattutto fedeltà ad un’idea dell’arte, del design, dell’architettura che sta “oltre”,
fuori dagli schemi consueti di ciò che si dice essere appunto architettura, arte e
design, fuori dai percorsi commerciali e industriali tout court, fuori dal mercato, e
per certi aspetti, anche fuori dalla consuetudine di dover sempre mostrare bellezza
o funzionalità, che sembrerebbero essere lo scopo principale del nostro lavoro di
museografi. Insomma bisogna essere spinti da un desiderio di volersi mettere in
gioco e di farlo con il proprio pubblico...
Gaetano Pesce apre i cervelli, sollecita la nostra fantasia, spinge ad azioni e
reazioni davanti al suo lavoro che impegnano tutti i nostri sensi e che per lo più
si scontrano con la nostra abitudinaria capacità di giudizio, chiedendo uno sforzo
continuo di aggiornamento dei nostri canoni di valutazione e una diversa, certo
non consueta partecipazione ai suoi progetti e ai suoi lavori. ».
10
maggio 2017
Gaetano Pesce – Cinque tecniche col vetro
Dal 10 maggio al 17 settembre 2017
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEO DEL VETRO DI MURANO
Venezia, Fondamenta Giustinian, 8, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Giustinian, 8, (Venezia)
Biglietti
Intero: € 12
Ridotto: € 9,50
Offerta Scuola: € 4,00 a persona
Orario di apertura
tutti i giorni 10 – 18
la biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
10 Maggio 2017, ore 18
Autore
Curatore