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Gaia Cambiaggi – Invernaderos
La mostra Invernaderos, curata da Emilia Giorgi, presenta una delle ricerche fotografiche più riuscite di Gaia Cambiaggi (Genova, 1977) che indaga le trasformazioni del sistema di produzione agroalimentare nel mondo, con particolare attenzione all’agricoltura in serra.
Comunicato stampa
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La mostra Invernaderos, curata da Emilia Giorgi, presenta una delle ricerche fotografiche più riuscite di Gaia Cambiaggi (Genova, 1977) che indaga le trasformazioni del sistema di produzione agroalimentare nel mondo, con particolare attenzione all’agricoltura in serra. Il progetto, che negli spazi di Studio Gibel a Palermo sarà presentato per la prima volta in una mostra monografica dedicata, prende avvio nel 2013 per intercettare temi di natura geopolitica legati al territorio, all’economia comunitaria e al flusso di lavoratori coinvolti.
Il progetto analizza come le strutture architettoniche utilizzate si relazionino al paesaggio urbano e rurale, influenzandone profondamente la morfologia.
Le serre rappresentano un’architettura ripetitiva e monotona che lascia un’impronta profonda sulla topografia del luogo, la loro presenza in territori specifici è determinata da fattori climatici e condizioni geopolitiche. Cambiaggi che è cresciuta in Liguria, una regione nota per la coltivazione dei fiori, dà a questa tematica un respiro per ora europeo e presto mondiale. In Liguria, le serre, che punteggiano il territorio in maniera estesa, diventano una forma di urbanizzazione agricola, in aperto conflitto con il paesaggio circostante. Da questi luoghi, fortemente compromessi dall’industria dei fiori, ora in declino economico, prende avvio la ricerca fotografica dell’autrice genovese, secondo un progetto in costante crescita. Nel tempo, la ricerca dall'Italia si estende all’Olanda che mantiene la più alta concentrazione di serre nel mondo, per poi arrivare ad analizzare il caso della provincia di Almeria in Spagna, estremo per il rapporto tra paesaggio e industria agricola in vivaio. Qui Cambiaggi documenta quell’area di circa 200 km2 drammaticamente invasa da serre con coperture in polietilene nota come El mar de plástico, dove la produzione di ortaggi è garantita a costi contenuti, anche grazie all’utilizzo di lavoratori provenienti da Africa ed Europa dell’Est che vivono in strutture costruite tra le serre. Dalla Spagna la ricerca torna in Italia, in occasione della campagna fotografica The Third Island, curata da Antonio Ottomanelli e condotta con altri 10 autori, concentrandosi sul territorio calabrese, un paesaggio trasformato e abbandonato, una terra in cui le speranze di impresa e di crescita sembrano totalmente perse.
Il percorso tracciato dall’indagine fotografica della Cambiaggi ci consente di viaggiare attraverso territori estremamente diversi, seguendo una mappatura in progress che diviene strumento per evidenziare le peculiarità paesaggistiche, economiche e politiche dei luoghi incontrati. “ll lavoro sulle serre” come scrive Federico Nicolao, “nasce per provare a narrare una situazione che ha i tratti dello straordinario e del quotidiano ma che in realtà permette al mezzo fotografico di individuare non poche analogie con la condizione dell'uomo: dal confort alla prigionia, dalla cura allo sfruttamento, dalla valorizzazione all'abbandono, dall'uso al libero sviluppo, dall'isolamento alla vita in comunità.”
Nella mostra, le foto stampate in grande formato si snodano all’interno di un appartamento di un palazzo quattrocentesco nel centro di Palermo, che ospita lo Studio Gibel, il collettivo interdisciplinare fondato da Oli Bonzanico, Delfino Sisto Legnani, Dario Nepoti, Francesco Venezia. Le immagini costruiscono un dialogo con un luogo singolare, nel suo vissuto quotidiano, invitando il visitatore a percorrere lo spazio e a costruire una propria narrazione, a partire dal paesaggio.
Bio
Gaia Cambiaggi nasce nel 1977 a Genova, dove vive e lavora. Artista e fotografa, il suo lavoro riguarda principalmente l'architettura, la città e i paesaggi antropizzati osservati in relazione alle comunità che li abitano. Tra le mostre più recenti in Italia, The Third Island, La Triennale di Milano e Verso il Mediterraneo. Sezioni del paesaggio da Salerno a Reggio Calabria, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, in collaborazione con MAXXI. All’estero il suo lavoro è stato esposto alla Shenzhen-Hong Kong Biennale of Architecture and Urbanism e a Experimenta (Lisbon Design Biennial). Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste, libri, giornali ed editoriali d'arte tra cui The New York Times, The Guardian, Domus, Abitare, Monocle, Rolling Stone, Icon Design, Tank, Citizen K e molti altri.
Il progetto analizza come le strutture architettoniche utilizzate si relazionino al paesaggio urbano e rurale, influenzandone profondamente la morfologia.
Le serre rappresentano un’architettura ripetitiva e monotona che lascia un’impronta profonda sulla topografia del luogo, la loro presenza in territori specifici è determinata da fattori climatici e condizioni geopolitiche. Cambiaggi che è cresciuta in Liguria, una regione nota per la coltivazione dei fiori, dà a questa tematica un respiro per ora europeo e presto mondiale. In Liguria, le serre, che punteggiano il territorio in maniera estesa, diventano una forma di urbanizzazione agricola, in aperto conflitto con il paesaggio circostante. Da questi luoghi, fortemente compromessi dall’industria dei fiori, ora in declino economico, prende avvio la ricerca fotografica dell’autrice genovese, secondo un progetto in costante crescita. Nel tempo, la ricerca dall'Italia si estende all’Olanda che mantiene la più alta concentrazione di serre nel mondo, per poi arrivare ad analizzare il caso della provincia di Almeria in Spagna, estremo per il rapporto tra paesaggio e industria agricola in vivaio. Qui Cambiaggi documenta quell’area di circa 200 km2 drammaticamente invasa da serre con coperture in polietilene nota come El mar de plástico, dove la produzione di ortaggi è garantita a costi contenuti, anche grazie all’utilizzo di lavoratori provenienti da Africa ed Europa dell’Est che vivono in strutture costruite tra le serre. Dalla Spagna la ricerca torna in Italia, in occasione della campagna fotografica The Third Island, curata da Antonio Ottomanelli e condotta con altri 10 autori, concentrandosi sul territorio calabrese, un paesaggio trasformato e abbandonato, una terra in cui le speranze di impresa e di crescita sembrano totalmente perse.
Il percorso tracciato dall’indagine fotografica della Cambiaggi ci consente di viaggiare attraverso territori estremamente diversi, seguendo una mappatura in progress che diviene strumento per evidenziare le peculiarità paesaggistiche, economiche e politiche dei luoghi incontrati. “ll lavoro sulle serre” come scrive Federico Nicolao, “nasce per provare a narrare una situazione che ha i tratti dello straordinario e del quotidiano ma che in realtà permette al mezzo fotografico di individuare non poche analogie con la condizione dell'uomo: dal confort alla prigionia, dalla cura allo sfruttamento, dalla valorizzazione all'abbandono, dall'uso al libero sviluppo, dall'isolamento alla vita in comunità.”
Nella mostra, le foto stampate in grande formato si snodano all’interno di un appartamento di un palazzo quattrocentesco nel centro di Palermo, che ospita lo Studio Gibel, il collettivo interdisciplinare fondato da Oli Bonzanico, Delfino Sisto Legnani, Dario Nepoti, Francesco Venezia. Le immagini costruiscono un dialogo con un luogo singolare, nel suo vissuto quotidiano, invitando il visitatore a percorrere lo spazio e a costruire una propria narrazione, a partire dal paesaggio.
Bio
Gaia Cambiaggi nasce nel 1977 a Genova, dove vive e lavora. Artista e fotografa, il suo lavoro riguarda principalmente l'architettura, la città e i paesaggi antropizzati osservati in relazione alle comunità che li abitano. Tra le mostre più recenti in Italia, The Third Island, La Triennale di Milano e Verso il Mediterraneo. Sezioni del paesaggio da Salerno a Reggio Calabria, Istituto Centrale per la Grafica, Roma, in collaborazione con MAXXI. All’estero il suo lavoro è stato esposto alla Shenzhen-Hong Kong Biennale of Architecture and Urbanism e a Experimenta (Lisbon Design Biennial). Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste, libri, giornali ed editoriali d'arte tra cui The New York Times, The Guardian, Domus, Abitare, Monocle, Rolling Stone, Icon Design, Tank, Citizen K e molti altri.
16
giugno 2018
Gaia Cambiaggi – Invernaderos
Dal 16 giugno al 13 luglio 2018
arte contemporanea
Location
STUDIO GIBEL
Palermo, Corso Vittorio Emanuele, 484, (Palermo)
Palermo, Corso Vittorio Emanuele, 484, (Palermo)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
16 Giugno 2018, ore 12
Autore
Curatore