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GALA
Presentiamo nello spazio espositivo BIOF – Blue Institute Of Futures la mostra collettiva Gala, un progetto di esplorazione sulla creazione della vita e sul tema della cura. L* quattro artist* in mostra rappresentano questo tema con pratiche artistiche differenti, dall’arte visiva alla performance.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Zona Blu presenta nello spazio espositivo BIOF - Blue Institute Of Futures la mostra collettiva Gala, un progetto di esplorazione sulla creazione della vita e sul tema della cura.
La mostra, curata da Clarissa Virgilio, sarà visitabile dal 10 al 17 dicembre dalle 16.00 alle 20.00 su appuntamento. L’inaugurazione si terrà in data 10 dicembre dalle 19.00 alle 00.00.
Gala è un progetto che studia una maternità in senso assoluto, scevra dai concetti di genere e dal tema della sessualità come atto procreativo, ed esplorata più come un processo dinamico - ma dall’esterno invisibile - di generazione di un nuovo individuo. Le fotografie di
Erica Bardi (Napoli, 1998 – vive e lavora a Milano) fanno parte della serie Secreto, realizzata per il progetto di ricerca promosso da Dolomiti Contemporanee. Il concept del corpus fotografico di Bardi è quello di concentrarsi sulla secrezione delle ghiandole, tramite tra il prodotto e il suo creatore. I primi piani dei ventri e dei musi di alcune mucche di Borca di Cadore esprimono una potenza generativa immensa ma timida, dimessa. Bardi sceglie di accostare questi scatti alla sperimentazione serigrafica, con scatti che mostrano la produzione casearia del territorio cadorino. Sulla tela, i primi piani astraggono
la “secrezione” dal processo di lavorazione, presentandola come vero brodo primordiale fonte di nutrimento.
Un altro aspetto che Gala vuole mettere in risalto è l’inevitabilità del dolore. La cicatrice, anche quella del cesareo, diventa una traccia eterna dell’atto di generazione su un corpo. Sara Caruso (1999, Reggio Emilia- vive e lavora a Venezia) realizza una pittura viva, materica, creando sulla tela ciò che è organico. La sua pratica artistica pone attenzione sullo studio del corpo danneggiato, modellato dal trauma e dall’esperienza. Il suo lavoro si estende in un atto performativo che pone al centro una riflessione sugli atti di cura, spesso associati alla cura dell’Altro ma fondamentali da applicare anche su se stess*. Caruso mette un accento critico sulle abitudini di una realtà come quella attuale che richiede il sacrificio di
bisogni primari – nutrirsi, lavarsi, dormire – per l’adattamento ad uno standard che non prevede la preservazione del benessere fisico e mentale del singolo.
Nel contesto della generazione è fondamentale la componente sonora. Il progetto di sound design di Alessandra Giacchetta (Bari, 2001 – vive e lavora a Berlino) realizza un progetto di generative music per un’installazione sonora che dia allo spettatore accesso ad una culla generativa in uno stato di coscienza. Le sonorità selezionate da Giacchetta a partire dall’album Air Effect del duo Ozmotic in collaborazione con Christian Fennesz richiamano i processi di fermentazione del vino. In quest’ottica al concetto di generazione viene applicata
l’idea di metamorfosi organica. Giacchetta realizza inoltre una performance sonora dal vivo, in cui integra suoni in presa diretta della performance di Caruso.
Summa del concetto di Gala, che riflette su generazione, trauma, atti di cura e secrezioni vitali l’installazione di Matteo Pulvirenti (Milano, 1982 – vive e lavora a Genova) unisce questi concetti in un unico oggetto. Pulvirenti nella propria arte spesso alle tele unisce la pratica del ricamo, che talvolta esce dalla dimensione piana e si estende nello spazio. Per questo progetto la tridimensionalità del filo si spinge oltre, con un lavoro installativo che “si avvinghia” alle pareti dello spazio espositivo. Una costruzione ovoidale, che richiama quindi la culla embrionale di un essere vivente, contiene due liquidi immiscibili continuamente mossi da un motore che immette aria all’interno della struttura. Latte e sangue si muovono
all’interno di uno spazio simbolicamente connesso alla creazione.
La mostra, curata da Clarissa Virgilio, sarà visitabile dal 10 al 17 dicembre dalle 16.00 alle 20.00 su appuntamento. L’inaugurazione si terrà in data 10 dicembre dalle 19.00 alle 00.00.
Gala è un progetto che studia una maternità in senso assoluto, scevra dai concetti di genere e dal tema della sessualità come atto procreativo, ed esplorata più come un processo dinamico - ma dall’esterno invisibile - di generazione di un nuovo individuo. Le fotografie di
Erica Bardi (Napoli, 1998 – vive e lavora a Milano) fanno parte della serie Secreto, realizzata per il progetto di ricerca promosso da Dolomiti Contemporanee. Il concept del corpus fotografico di Bardi è quello di concentrarsi sulla secrezione delle ghiandole, tramite tra il prodotto e il suo creatore. I primi piani dei ventri e dei musi di alcune mucche di Borca di Cadore esprimono una potenza generativa immensa ma timida, dimessa. Bardi sceglie di accostare questi scatti alla sperimentazione serigrafica, con scatti che mostrano la produzione casearia del territorio cadorino. Sulla tela, i primi piani astraggono
la “secrezione” dal processo di lavorazione, presentandola come vero brodo primordiale fonte di nutrimento.
Un altro aspetto che Gala vuole mettere in risalto è l’inevitabilità del dolore. La cicatrice, anche quella del cesareo, diventa una traccia eterna dell’atto di generazione su un corpo. Sara Caruso (1999, Reggio Emilia- vive e lavora a Venezia) realizza una pittura viva, materica, creando sulla tela ciò che è organico. La sua pratica artistica pone attenzione sullo studio del corpo danneggiato, modellato dal trauma e dall’esperienza. Il suo lavoro si estende in un atto performativo che pone al centro una riflessione sugli atti di cura, spesso associati alla cura dell’Altro ma fondamentali da applicare anche su se stess*. Caruso mette un accento critico sulle abitudini di una realtà come quella attuale che richiede il sacrificio di
bisogni primari – nutrirsi, lavarsi, dormire – per l’adattamento ad uno standard che non prevede la preservazione del benessere fisico e mentale del singolo.
Nel contesto della generazione è fondamentale la componente sonora. Il progetto di sound design di Alessandra Giacchetta (Bari, 2001 – vive e lavora a Berlino) realizza un progetto di generative music per un’installazione sonora che dia allo spettatore accesso ad una culla generativa in uno stato di coscienza. Le sonorità selezionate da Giacchetta a partire dall’album Air Effect del duo Ozmotic in collaborazione con Christian Fennesz richiamano i processi di fermentazione del vino. In quest’ottica al concetto di generazione viene applicata
l’idea di metamorfosi organica. Giacchetta realizza inoltre una performance sonora dal vivo, in cui integra suoni in presa diretta della performance di Caruso.
Summa del concetto di Gala, che riflette su generazione, trauma, atti di cura e secrezioni vitali l’installazione di Matteo Pulvirenti (Milano, 1982 – vive e lavora a Genova) unisce questi concetti in un unico oggetto. Pulvirenti nella propria arte spesso alle tele unisce la pratica del ricamo, che talvolta esce dalla dimensione piana e si estende nello spazio. Per questo progetto la tridimensionalità del filo si spinge oltre, con un lavoro installativo che “si avvinghia” alle pareti dello spazio espositivo. Una costruzione ovoidale, che richiama quindi la culla embrionale di un essere vivente, contiene due liquidi immiscibili continuamente mossi da un motore che immette aria all’interno della struttura. Latte e sangue si muovono
all’interno di uno spazio simbolicamente connesso alla creazione.
10
dicembre 2024
GALA
Dal 10 al 17 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
BIOF Blue institute of futures
Milano, Via Ludovico di Breme, 52, (MI)
Milano, Via Ludovico di Breme, 52, (MI)
Orario di apertura
Aperto su appuntamento
Vernissage
10 Dicembre 2024, 19.00-00.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico