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Galileo: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo
La mostra focalizza la propria attenzione sulle osservazioni condotte da Galileo tra il 1609 e il 1610, proponendo al visitatore un percorso che permetta di immedesimarsi nell’esperienza di Galileo cogliendone tutte le sue sfaccettature. Un’ampia anteprima della grande esposizione sarà presentata al Meeting di Rimini
Comunicato stampa
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Galileo tornerà a Roma in una grande mostra che, a conclusione delle celebrazioni per i 400 anni dalle prime osservazioni del cannocchiale, sarà allestita al Palazzo della Cancelleria con il patrocinio del Pontificio ConsiglIo della Cultura.
"GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" è curata dall'Associazione Euresis e promossa dal Meeting per l'Amicizia fra i Popoli. A coordinarla è Mario Gargantini con la collaborazione di un Comitato Scientifico internazionale. La mostra si avvale, tra le altre, della collaborazione della Pontificia Accademia delle Scienze, dell'Università degli Studi di Padova, Cattedra Galileiana, delle Università degli Studi di Bari, Pavia (Dipartimento di Fisica "A. Volta"), Statale di Milano, del Museo Astronomico di Brera e della John Templeton Foundation.
Un'ampia anteprima della grande esposizione sarà presentata al Meeting di Rimini dal 23 al 29 agosto prossimi, inserendosi perfettamente all'interno della tematica della conoscenza come avvenimento che sarà al centro dei dibattiti, degli spettacoli e delle mostre della manifestazione.
"Ciò che contraddistingue questa dalle molte mostre galileiane italiane di quest'anno di celebrazioni, chiarisce Mario Gargantini, è che "GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" focalizza la propria attenzione sulle osservazioni condotte da Galileo tra il 1609 e il 1610, proponendo al visitatore un percorso che permetta di immedesimarsi nell'esperienza di Galileo cogliendone tutte le sue sfaccettature. L'obiettivo non è tanto quello di arrivare a un "giudizio definitivo" sul caso Galileo, quanto piuttosto di creare le condizioni per un giudizio, indagando il contesto storico-culturale del tempo, la pluralità dei fattori in gioco, entrando in modo molto approfondito nel merito di un momento (quello osservativo) della vicenda scientifica galileiana.
Ad essere evidenziate dalla mostra saranno soprattutto le dimensioni tipiche dell'agire scientifico: la passione per la conoscenza della natura, l'aderenza al dato, la valorizzazione dei particolari, l'ingegno nel costruire strumenti che ci permettono di "rivelare" forme e comportamenti della natura, l'entusiasmo per la scoperta, il desiderio della comunicazione. Le osservazioni padovane di Galileo sono emblematiche di tutto ciò e l'attualità di questi temi è evidente.
Il tutto proposto con un taglio fortemente didattico, non accademico, volendo la mostra rivolgersi al più vasto pubblico. Alle importanti testimonianze originali esposte, ai documenti, si accompagneranno ricostruzioni storiche, exibit, simulazioni, modelli. Per la loro realizzazione gli organizzatori hanno coinvolto gli specialisti di Muse Media, società specializzata con sede a Bologna ed esperienza internazionale.
Il percorso espositivo, volutamente spettacolare e di forte impatti emotivo, prende il via dagli avvenimenti, dalle coincidenze storiche che sottendono alle geniali intuizioni di Galileo per soffermarsi poi sulle relazioni umane, sulle motivazioni profonde del pisano. A partire dalle osservazioni astronomiche compiute tra il 1609 e il 1610, successivamente racchiuse nel presto celeberrimo Sidereus Nuncius pubblicato nel 1610. L'intento è di condurre il visitatore ad immedesimarsi con ciò che Galileo ha effettivamente visto nelle sue prime osservazioni, con le sue reazioni e con quelle di chi lo circondava, partendo dalle conoscenze astronomiche e dalle concezioni cosmologiche dell'epoca. Con la prospettiva di comprendere meglio gli sviluppi che ne sono seguiti e le conseguenze che ne hanno tratto Galileo e gli altri protagonisti. Tra le domande cui la mostra tenta di offrire una precisa risposta ve ne sono diverse di fondamentali: da "che cosa ha visto veramente Galileo nel suo cannocchiale?" a "su quali argomentazioni Galileo ha fondato le sue tesi astronomiche? Qual è stata l'importanza per le tesi di Galileo di chi lo ha preceduto?
Come Galileo ha sviluppato e gestito i risultati scientifici conseguiti?".
Quest'ultima domanda porterà a gettare uno sguardo sull'intera vicenda, fissando l'attenzione in particolare sulla personalità di Galileo egualmente caratterizzata da genio e arroganza, per approfondire poi il Galileo scienziato e teologo, le relazioni personali dell'uomo Galileo con personalità chiave come Benedetto Castelli e la figlia Suor Maria Celeste.
"GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" non punta alla riesumazione "archeologica" di un avvenimento del passato quanto alla individuazione di spunti di giudizio rilevanti anche nel contesto scientifico attuale. Attraverso le luci e ombre della vicenda di Galileo, si intende far emergere la grandezza e le valenze umane dell'impresa scientifica e al tempo stesso il rischio ideologico, sempre in agguato e drammaticamente presente nella scienza contemporanea.
"GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" è curata dall'Associazione Euresis e promossa dal Meeting per l'Amicizia fra i Popoli. A coordinarla è Mario Gargantini con la collaborazione di un Comitato Scientifico internazionale. La mostra si avvale, tra le altre, della collaborazione della Pontificia Accademia delle Scienze, dell'Università degli Studi di Padova, Cattedra Galileiana, delle Università degli Studi di Bari, Pavia (Dipartimento di Fisica "A. Volta"), Statale di Milano, del Museo Astronomico di Brera e della John Templeton Foundation.
Un'ampia anteprima della grande esposizione sarà presentata al Meeting di Rimini dal 23 al 29 agosto prossimi, inserendosi perfettamente all'interno della tematica della conoscenza come avvenimento che sarà al centro dei dibattiti, degli spettacoli e delle mostre della manifestazione.
"Ciò che contraddistingue questa dalle molte mostre galileiane italiane di quest'anno di celebrazioni, chiarisce Mario Gargantini, è che "GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" focalizza la propria attenzione sulle osservazioni condotte da Galileo tra il 1609 e il 1610, proponendo al visitatore un percorso che permetta di immedesimarsi nell'esperienza di Galileo cogliendone tutte le sue sfaccettature. L'obiettivo non è tanto quello di arrivare a un "giudizio definitivo" sul caso Galileo, quanto piuttosto di creare le condizioni per un giudizio, indagando il contesto storico-culturale del tempo, la pluralità dei fattori in gioco, entrando in modo molto approfondito nel merito di un momento (quello osservativo) della vicenda scientifica galileiana.
Ad essere evidenziate dalla mostra saranno soprattutto le dimensioni tipiche dell'agire scientifico: la passione per la conoscenza della natura, l'aderenza al dato, la valorizzazione dei particolari, l'ingegno nel costruire strumenti che ci permettono di "rivelare" forme e comportamenti della natura, l'entusiasmo per la scoperta, il desiderio della comunicazione. Le osservazioni padovane di Galileo sono emblematiche di tutto ciò e l'attualità di questi temi è evidente.
Il tutto proposto con un taglio fortemente didattico, non accademico, volendo la mostra rivolgersi al più vasto pubblico. Alle importanti testimonianze originali esposte, ai documenti, si accompagneranno ricostruzioni storiche, exibit, simulazioni, modelli. Per la loro realizzazione gli organizzatori hanno coinvolto gli specialisti di Muse Media, società specializzata con sede a Bologna ed esperienza internazionale.
Il percorso espositivo, volutamente spettacolare e di forte impatti emotivo, prende il via dagli avvenimenti, dalle coincidenze storiche che sottendono alle geniali intuizioni di Galileo per soffermarsi poi sulle relazioni umane, sulle motivazioni profonde del pisano. A partire dalle osservazioni astronomiche compiute tra il 1609 e il 1610, successivamente racchiuse nel presto celeberrimo Sidereus Nuncius pubblicato nel 1610. L'intento è di condurre il visitatore ad immedesimarsi con ciò che Galileo ha effettivamente visto nelle sue prime osservazioni, con le sue reazioni e con quelle di chi lo circondava, partendo dalle conoscenze astronomiche e dalle concezioni cosmologiche dell'epoca. Con la prospettiva di comprendere meglio gli sviluppi che ne sono seguiti e le conseguenze che ne hanno tratto Galileo e gli altri protagonisti. Tra le domande cui la mostra tenta di offrire una precisa risposta ve ne sono diverse di fondamentali: da "che cosa ha visto veramente Galileo nel suo cannocchiale?" a "su quali argomentazioni Galileo ha fondato le sue tesi astronomiche? Qual è stata l'importanza per le tesi di Galileo di chi lo ha preceduto?
Come Galileo ha sviluppato e gestito i risultati scientifici conseguiti?".
Quest'ultima domanda porterà a gettare uno sguardo sull'intera vicenda, fissando l'attenzione in particolare sulla personalità di Galileo egualmente caratterizzata da genio e arroganza, per approfondire poi il Galileo scienziato e teologo, le relazioni personali dell'uomo Galileo con personalità chiave come Benedetto Castelli e la figlia Suor Maria Celeste.
"GALILEO: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo" non punta alla riesumazione "archeologica" di un avvenimento del passato quanto alla individuazione di spunti di giudizio rilevanti anche nel contesto scientifico attuale. Attraverso le luci e ombre della vicenda di Galileo, si intende far emergere la grandezza e le valenze umane dell'impresa scientifica e al tempo stesso il rischio ideologico, sempre in agguato e drammaticamente presente nella scienza contemporanea.
23
agosto 2009
Galileo: cose mai viste. Fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo
Dal 23 al 29 agosto 2009
Location
RIMINI FIERA
Rimini, Via Emilia, 155, (Rimini)
Rimini, Via Emilia, 155, (Rimini)
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore