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Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria
ICA Milano presenta all’interno della project room la prima edizione di Gallery Focus, esplorazione in capitoli della storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso una selezione di documenti d’archivio. A dare il via a questa serie di esposizioni d’archivio è il racconto per fonti di una esperienza milanese di grande rilevanza nello sviluppo della conoscenza dell’arte contemporanea in Italia: la Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti della Corte
Comunicato stampa
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Da domenica 24 marzo a domenica 2 giugno 2019, in concomitanza con la mostra mono- grafica dedicata all’artista svizzero Hans Josephsohn, ICA Milano presenta all’interno della project room la prima edizione di Gallery Focus, esplorazione in capitoli della storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso una selezione di documenti d’archivio.
A dare il via a questa serie di esposizioni d’archivio è il racconto per fonti di una esperienza milanese di grande rilevanza nello sviluppo della conoscenza dell’arte contemporanea in Italia: la Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti della Corte. L’esposizione è curata da Caterina Toschi, ricercatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. Obiettivo di queste esplorazioni è dare conto e testimonianza del ruolo determinante dell’iniziativa dei galleristi per l’affermazione dell’arte contemporanea in Italia nel Secondo dopoguerra.
La storia della Galleria dell’Ariete viene ricostruita attraverso una vasta scelta di documenti d’archivio, tra cui cataloghi e manifesti delle mostre, le schede delle opere, la corrispondenza, riviste e fotografie. Tra le immagini fotografiche incluse nel percorso espositivo, scatti di Ugo Mulas e François Halard, quest’ultime in particolare ritraggono i corridoi di The Santa Maddalena Foundation in cui campeggiano i disegni utilizzati come manifesti e realizzati dagli artisti stessi per le proprie esposizioni presso la Galleria dell’Ariete.
Nel 1955, Beatrice Monti della Corte, poco più che venticinquenne, di padre italiano e madre armena, cresciuta a Capri in un momento di particolare fermento culturale, inaugura la Galleria dell’Ariete (il suo segno zodiacale) al 5 di via Sant’Andrea a Milano. La galleria occupa gli spazi già della Galleria del Sole, che avevano visto impegnata Beatrice per i due anni precedenti, come socia.
L’attività espositiva della Galleria spazia tra la presentazione di diverse linguaggi artisti e periodi storici, ma il suo interesse principale rimarrà la presentazione dell’opera di arti- sti viventi, italiani e internazionali.
Tra gli artisti italiani che hanno esposto alla Gal- leria dell’Ariete, Lucio Fontana, che nel 1963 presenta la serie Le Ova, con testo in catalogo di Gillo Dorfles, e poi Carla Accardi, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Piero Gilardi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano e Franco Angeli, i giovani del gruppo dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.
Nel volgere di pochi anni Beatrice Monti instaura relazioni professionali e di amicizia con alcuni dei più importanti galleristi americani, tra cui Leo Castelli, Paula Cooper, Martha Jackson, Sidney Janis e Betty Parsons. L’Ariete arriva a giocare un ruolo dinamico e fondamentale per l’affermazione dell’arte contemporanea italiana negli Stati Uniti e presentando con regolarità a Milano opere di artisti d’oltre oceano come Jasper Johns, Morris Louis, Kenneth Noland, Jackson Pollock e Cy Twombly.
Nel 1960 la Galleria propone Eleven Americans, mostra epocale che riunisce i maggiori esponenti della pittura americana del dopoguerra tra cui Mark Rothko, Franz Kline, Willem De Kooning, Barnett Newman, Jackson Pollock, Adolph Gottlieb e Philip Guston. Nel 1961 ospiterà una personale di Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista vincesse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.
Grande attenzione viene data anche all’arte del Regno Unito: nel 1958 l’Ariete organizza una delle prime mostre di Francis Bacon fuori dai confini britannici, cui faranno seguito altre personali di artisti inglesi, tra cui Barry Flanagan, Hamish Fulton, David Hockney, Phillip King, Richard Smith e William Tucker.
L’Ariete propone inoltre annualmente mostre estranee al filone principale della galleria, che precorrono l’evoluzione del gusto italiano e rispecchiano lo spirito eclettico della proprietaria: ceramiche pre-colombiane (1960), miniature indiane antiche (1971), coperte americane dell’Ottocento (novembre 1973), objets d’art afgani (1977).
La Galleria si è spesso avvalsa della collaborazione di letterati di primissimo piano: il catalogo della mostra inaugurale del 1955, dedicata a opere grafiche di Picasso, è corredato di un'ampia introduzione di Tristan Tzara; scriveranno poi per le mostre di Beatrice Monti figure come Dino Buzzati, Eugenio Montale, Alberto Moravia e Giuseppe Ungaretti.
Nel 1970, l’Ariete intraprende una nuova avventura con la nascita di Ariete Grafica, piccola casa editrice che commissiona multipli ed edizioni d’artista ad autori come Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Barry Flanagan, Fasuto Melotti, Ugo Mulas, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e Alan Shields.
Nel corso degli anni, importanti istituzioni hanno acquistato opere dalla Galleria dell’Ariete, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma, il Metropolitan Museum e il MoMa di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, come anche numerosi collezionisti privati in Europa e negli Stati Uniti (Giovanni Agnelli, Achille Cavellini, Franz Meyer e Joseph Pulitzer Jr).
Pur proseguendo le vendite sino al 1983, Beatrice Monti chiude la galleria nel 1979 per iniziare un nuovo percorso come editor di Condè Nast. L’Ariete Grafica rimane aperta sino a metà degli anni Ottanta. Nel 2000 fonda The Santa Maddalena Foundation, luogo di residenze letterarie in Toscana in cui ospita scrittori da tutto il mondo.
Il progetto di ICA Milano Gallery Focus è un excursus documentario pensato per riaccendere i riflettori su alcune della più importanti esperienze di gallerie milanesi e italiane. Una storia a episodi, in grado di restituire un dipinto fedele delle atmosfere che interessavano gli ambienti artistici all’epoca della ricostruzione, prima, e del boom economico, poi, e che fanno di Milano il crocevia di ispirazioni internazionali, scambi multidisciplinari e l’artefice di un vero e proprio aggiornamento della cultura visiva italiana.
Beatrice Monti Della Corte
Beatrice Monti della Corte è nata da padre italiano, lombardo, e madre armena, originaria di Costantinopoli. Beatrice è cresciuta a Capri dove, sin da adolescente, ha stretto amicizia con scrittori e artisti che frequentavano l’isola abitualmente, come Curzio Mapalarte, Moravia, Elsa Morante, Norman Douglas, Graham Greene. Molto giovane, nel 1955 apre a Milano la Galleria Dell’Ariete che ha giocato un ruolo vitalmente attivo nella promozione dell’arte contemporanea Americana. Negli anni Cinquanta, mostrava artisti tra loro molto diversi, come Francis Bacon, Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Robert Rauschenberg, Sam Francis, Castellani e Manzoni. Molto presto, la Galleria dell’Ariete si è affermata come luogo d’incontro frequentato da personalità internazionali del mondo della cultura. Nel 1967, Beatrice Monti sposa Gregor von Rezzori, nello stesso anno trovano una casa colonica in Toscana di cui avviano la ristrutturazione trasformandola in un luogo leggendario dove ospiteranno artisti e scrittori, tra cui Bruce Chatwin. Nel 2000, due anni dopo la morte di Gregor von Rezzori, questo luogo è diventato quello che è tutt’oggi: The Santa Maddalena Foundation, una casa in cui scrittori affermati, così come giovani talentuosi, risiedono temporaneamente per lavorare. Nel corso della sua storia The Santa Maddalena Foundation ha ospitato ben centosettanta autori. Nel 2007, Beatrice Monti ha inoltre fondato il Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze.
Artisti
Carla Accardi; Carlo Alfano; Franco Angeli; Karel Appel; Arakawa; Alighiero Boetti; James Brown; Stephen Buckley; Anthony Caro; Andrea Cascella; Enrico Castellani; Hsiao Chin; Bernard Cohen; Harold Cohen; Pietro Consagra; Wilhelm De Kooning; Jim Dine; Piero Dorazio; Diego Esposito; Barry Flanagan; Lucio Fontana; Sam Francis; Helen Frankenthaler; Shigeo Fukuda; Piero Gilardi; Adolph Gottlieb; Giorgio Griffa; David Hockney; John Hoyland; Jasper Johns; Phillip King; Alexander Liberman; Leo Lionni; Morris Louis; Piero Manzoni; Gino Marotta; Georges Mathieu; Fausto Melotti; Richard Merkin; Joan Mitchell; Maurizio Mochetti; Robert Motherwell; Mario Nigro; Costantino Nivola; Kenneth Noland; Mimmo Paladino; Giulio Paolini; Raymond Parker; Luigi Parzini; Bobo Piccoli; Michelangelo Pistoletto; Jackson Pollock; Gio’ Pomodoro; Lucio Pozzi; Robert Rauschenberg; Mimmo Rotella; Mark Rothko; Antonio Saura; Alan Shields; Mario Schifano; Antonio Scordia; Richard Smith; Shu Takahashi; Tancredi; Antonio Tàpies; Mark Tobey; William Tucker; Cy Twombly; Jack Youngerman; Gilberto Zorio.
La curatrice: Caterina Toschi
Docente e ricercatore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università per Stranieri di Siena. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e la New York University Florence. Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea presso la Scuola di Dottorato Internazionale intitolata “Miti fondatori dell’Europa nelle Arti e nella Letteratura” delle Università di Firenze, Parigi (Paris IV Sorbonne) e Bonn. Junior Scholar nel 2012 presso il Getty Research Institute di Los Angeles e borsista nel 2017/2018 presso la New York University Florence per il progetto “The Olivetti Idiom (1952-1979)”. Responsabile scientifica presso The Santa Maddalena Foundation (www.santamaddalena.org) della raccolta d’arte di Beatrice Monti della Corte e del suo archivio fotografico correlato all’attività della Galleria dell’Ariete (Milano, 1955- 1980). Sta lavorando a una monografia prodotta da The Santa Maddalena Foundation sulla storia della Galleria dell’Ariete insieme a Beatrice Monti della Corte. Da due anni collabora con Christie’s Education a un progetto sul ruolo delle galleriste nel sistema dell’arte dagli anni Sessanta del Novecento al Duemila, per cui curerà un volume e il prossimo Christie’s Education Symposium (New York, 17-18 maggio 2019). È co-fondatrice di Senzacornice, rivista digitale e laboratorio di ricerca e formazione per l’arte contemporanea (www.senzacornice.org). Autrice dei libri “Dalla pagina alla parete. Tipografia futurista e fotomontaggio dada” (Firenze University Press, 2017) e “The Olivetti Idiom (1952-1979) / L’Idioma Olivetti (1952-1979)” (Quodlibet, 2018). Ha scritto testi per volumi di settore e partecipato a numerose conferenze in centri di cultura italiani e stranieri (Oxford University, CAA Annual Conference, École de Printemps, INHA-Institut National d’Histoire de l’Art, Ecole Normale Supérieure, Universität Eichstätt-Ingolstadt). A ottobre 2018 ha conseguito l’abilitazione nazionale alla funzione di professore di II fascia per il settore concorsuale 10/B1 – Storia dell’Arte.
A dare il via a questa serie di esposizioni d’archivio è il racconto per fonti di una esperienza milanese di grande rilevanza nello sviluppo della conoscenza dell’arte contemporanea in Italia: la Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti della Corte. L’esposizione è curata da Caterina Toschi, ricercatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. Obiettivo di queste esplorazioni è dare conto e testimonianza del ruolo determinante dell’iniziativa dei galleristi per l’affermazione dell’arte contemporanea in Italia nel Secondo dopoguerra.
La storia della Galleria dell’Ariete viene ricostruita attraverso una vasta scelta di documenti d’archivio, tra cui cataloghi e manifesti delle mostre, le schede delle opere, la corrispondenza, riviste e fotografie. Tra le immagini fotografiche incluse nel percorso espositivo, scatti di Ugo Mulas e François Halard, quest’ultime in particolare ritraggono i corridoi di The Santa Maddalena Foundation in cui campeggiano i disegni utilizzati come manifesti e realizzati dagli artisti stessi per le proprie esposizioni presso la Galleria dell’Ariete.
Nel 1955, Beatrice Monti della Corte, poco più che venticinquenne, di padre italiano e madre armena, cresciuta a Capri in un momento di particolare fermento culturale, inaugura la Galleria dell’Ariete (il suo segno zodiacale) al 5 di via Sant’Andrea a Milano. La galleria occupa gli spazi già della Galleria del Sole, che avevano visto impegnata Beatrice per i due anni precedenti, come socia.
L’attività espositiva della Galleria spazia tra la presentazione di diverse linguaggi artisti e periodi storici, ma il suo interesse principale rimarrà la presentazione dell’opera di arti- sti viventi, italiani e internazionali.
Tra gli artisti italiani che hanno esposto alla Gal- leria dell’Ariete, Lucio Fontana, che nel 1963 presenta la serie Le Ova, con testo in catalogo di Gillo Dorfles, e poi Carla Accardi, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Piero Gilardi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano e Franco Angeli, i giovani del gruppo dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.
Nel volgere di pochi anni Beatrice Monti instaura relazioni professionali e di amicizia con alcuni dei più importanti galleristi americani, tra cui Leo Castelli, Paula Cooper, Martha Jackson, Sidney Janis e Betty Parsons. L’Ariete arriva a giocare un ruolo dinamico e fondamentale per l’affermazione dell’arte contemporanea italiana negli Stati Uniti e presentando con regolarità a Milano opere di artisti d’oltre oceano come Jasper Johns, Morris Louis, Kenneth Noland, Jackson Pollock e Cy Twombly.
Nel 1960 la Galleria propone Eleven Americans, mostra epocale che riunisce i maggiori esponenti della pittura americana del dopoguerra tra cui Mark Rothko, Franz Kline, Willem De Kooning, Barnett Newman, Jackson Pollock, Adolph Gottlieb e Philip Guston. Nel 1961 ospiterà una personale di Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista vincesse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.
Grande attenzione viene data anche all’arte del Regno Unito: nel 1958 l’Ariete organizza una delle prime mostre di Francis Bacon fuori dai confini britannici, cui faranno seguito altre personali di artisti inglesi, tra cui Barry Flanagan, Hamish Fulton, David Hockney, Phillip King, Richard Smith e William Tucker.
L’Ariete propone inoltre annualmente mostre estranee al filone principale della galleria, che precorrono l’evoluzione del gusto italiano e rispecchiano lo spirito eclettico della proprietaria: ceramiche pre-colombiane (1960), miniature indiane antiche (1971), coperte americane dell’Ottocento (novembre 1973), objets d’art afgani (1977).
La Galleria si è spesso avvalsa della collaborazione di letterati di primissimo piano: il catalogo della mostra inaugurale del 1955, dedicata a opere grafiche di Picasso, è corredato di un'ampia introduzione di Tristan Tzara; scriveranno poi per le mostre di Beatrice Monti figure come Dino Buzzati, Eugenio Montale, Alberto Moravia e Giuseppe Ungaretti.
Nel 1970, l’Ariete intraprende una nuova avventura con la nascita di Ariete Grafica, piccola casa editrice che commissiona multipli ed edizioni d’artista ad autori come Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Barry Flanagan, Fasuto Melotti, Ugo Mulas, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e Alan Shields.
Nel corso degli anni, importanti istituzioni hanno acquistato opere dalla Galleria dell’Ariete, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma, il Metropolitan Museum e il MoMa di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, come anche numerosi collezionisti privati in Europa e negli Stati Uniti (Giovanni Agnelli, Achille Cavellini, Franz Meyer e Joseph Pulitzer Jr).
Pur proseguendo le vendite sino al 1983, Beatrice Monti chiude la galleria nel 1979 per iniziare un nuovo percorso come editor di Condè Nast. L’Ariete Grafica rimane aperta sino a metà degli anni Ottanta. Nel 2000 fonda The Santa Maddalena Foundation, luogo di residenze letterarie in Toscana in cui ospita scrittori da tutto il mondo.
Il progetto di ICA Milano Gallery Focus è un excursus documentario pensato per riaccendere i riflettori su alcune della più importanti esperienze di gallerie milanesi e italiane. Una storia a episodi, in grado di restituire un dipinto fedele delle atmosfere che interessavano gli ambienti artistici all’epoca della ricostruzione, prima, e del boom economico, poi, e che fanno di Milano il crocevia di ispirazioni internazionali, scambi multidisciplinari e l’artefice di un vero e proprio aggiornamento della cultura visiva italiana.
Beatrice Monti Della Corte
Beatrice Monti della Corte è nata da padre italiano, lombardo, e madre armena, originaria di Costantinopoli. Beatrice è cresciuta a Capri dove, sin da adolescente, ha stretto amicizia con scrittori e artisti che frequentavano l’isola abitualmente, come Curzio Mapalarte, Moravia, Elsa Morante, Norman Douglas, Graham Greene. Molto giovane, nel 1955 apre a Milano la Galleria Dell’Ariete che ha giocato un ruolo vitalmente attivo nella promozione dell’arte contemporanea Americana. Negli anni Cinquanta, mostrava artisti tra loro molto diversi, come Francis Bacon, Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Robert Rauschenberg, Sam Francis, Castellani e Manzoni. Molto presto, la Galleria dell’Ariete si è affermata come luogo d’incontro frequentato da personalità internazionali del mondo della cultura. Nel 1967, Beatrice Monti sposa Gregor von Rezzori, nello stesso anno trovano una casa colonica in Toscana di cui avviano la ristrutturazione trasformandola in un luogo leggendario dove ospiteranno artisti e scrittori, tra cui Bruce Chatwin. Nel 2000, due anni dopo la morte di Gregor von Rezzori, questo luogo è diventato quello che è tutt’oggi: The Santa Maddalena Foundation, una casa in cui scrittori affermati, così come giovani talentuosi, risiedono temporaneamente per lavorare. Nel corso della sua storia The Santa Maddalena Foundation ha ospitato ben centosettanta autori. Nel 2007, Beatrice Monti ha inoltre fondato il Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze.
Artisti
Carla Accardi; Carlo Alfano; Franco Angeli; Karel Appel; Arakawa; Alighiero Boetti; James Brown; Stephen Buckley; Anthony Caro; Andrea Cascella; Enrico Castellani; Hsiao Chin; Bernard Cohen; Harold Cohen; Pietro Consagra; Wilhelm De Kooning; Jim Dine; Piero Dorazio; Diego Esposito; Barry Flanagan; Lucio Fontana; Sam Francis; Helen Frankenthaler; Shigeo Fukuda; Piero Gilardi; Adolph Gottlieb; Giorgio Griffa; David Hockney; John Hoyland; Jasper Johns; Phillip King; Alexander Liberman; Leo Lionni; Morris Louis; Piero Manzoni; Gino Marotta; Georges Mathieu; Fausto Melotti; Richard Merkin; Joan Mitchell; Maurizio Mochetti; Robert Motherwell; Mario Nigro; Costantino Nivola; Kenneth Noland; Mimmo Paladino; Giulio Paolini; Raymond Parker; Luigi Parzini; Bobo Piccoli; Michelangelo Pistoletto; Jackson Pollock; Gio’ Pomodoro; Lucio Pozzi; Robert Rauschenberg; Mimmo Rotella; Mark Rothko; Antonio Saura; Alan Shields; Mario Schifano; Antonio Scordia; Richard Smith; Shu Takahashi; Tancredi; Antonio Tàpies; Mark Tobey; William Tucker; Cy Twombly; Jack Youngerman; Gilberto Zorio.
La curatrice: Caterina Toschi
Docente e ricercatore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università per Stranieri di Siena. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e la New York University Florence. Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea presso la Scuola di Dottorato Internazionale intitolata “Miti fondatori dell’Europa nelle Arti e nella Letteratura” delle Università di Firenze, Parigi (Paris IV Sorbonne) e Bonn. Junior Scholar nel 2012 presso il Getty Research Institute di Los Angeles e borsista nel 2017/2018 presso la New York University Florence per il progetto “The Olivetti Idiom (1952-1979)”. Responsabile scientifica presso The Santa Maddalena Foundation (www.santamaddalena.org) della raccolta d’arte di Beatrice Monti della Corte e del suo archivio fotografico correlato all’attività della Galleria dell’Ariete (Milano, 1955- 1980). Sta lavorando a una monografia prodotta da The Santa Maddalena Foundation sulla storia della Galleria dell’Ariete insieme a Beatrice Monti della Corte. Da due anni collabora con Christie’s Education a un progetto sul ruolo delle galleriste nel sistema dell’arte dagli anni Sessanta del Novecento al Duemila, per cui curerà un volume e il prossimo Christie’s Education Symposium (New York, 17-18 maggio 2019). È co-fondatrice di Senzacornice, rivista digitale e laboratorio di ricerca e formazione per l’arte contemporanea (www.senzacornice.org). Autrice dei libri “Dalla pagina alla parete. Tipografia futurista e fotomontaggio dada” (Firenze University Press, 2017) e “The Olivetti Idiom (1952-1979) / L’Idioma Olivetti (1952-1979)” (Quodlibet, 2018). Ha scritto testi per volumi di settore e partecipato a numerose conferenze in centri di cultura italiani e stranieri (Oxford University, CAA Annual Conference, École de Printemps, INHA-Institut National d’Histoire de l’Art, Ecole Normale Supérieure, Universität Eichstätt-Ingolstadt). A ottobre 2018 ha conseguito l’abilitazione nazionale alla funzione di professore di II fascia per il settore concorsuale 10/B1 – Storia dell’Arte.
24
marzo 2019
Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria
Dal 24 marzo al 02 giugno 2019
Location
ICA MILANO – ISTITUTO CONTEMPORANEO PER LE ARTI
Milano, via Orobia, 26, (Milano)
Milano, via Orobia, 26, (Milano)
Orario di apertura
Giovedì – domenica: 12.00 – 20.00. Chiuso lunedì e martedì. Mercoledì Visite su appuntamento: +39 375 5324806
Vernissage
24 Marzo 2019, h 12
Ufficio stampa
PAOLA MANFREDI
Curatore