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Gallery A: Mat Collishaw – The Crystal Gaze / Gallery B: We Have a business proposal of Twenty Two Million, Five Hundred Thousand United State Dollars only
Mat Collishaw: Per la sua nuova personale nella galleria Raucci/Santamaria “The Crystal Gaze”, lo spazio è stato trasformato in una “sala degli specchi” di ambientazione vittoriana: al suo interno sono allestiti una serie di specchi inseriti in cornici luminose in resina.
Danilo Correale: Le dinami
Comunicato stampa
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Gallery A: “The Crystal Gaze” - Mat Collishaw
Inaugurazione venerdi 11 Maggio 2012 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 Maggio al 20 Luglio 2012
Mat Collishaw (Nottingham 1966 – vive e lavora a Londra) spinge lo spettatore ad una percezione anticonvenzionale delle suggestioni legate ai temi del mito, della storia dell’arte e dell’eros. L’artista mette in discussione le icone di ogni tempo, invitando ad una nuova visione, a volte intimistica a volte provocatoria, che impedisca una passiva accettazione dell’opera.
Attraverso l’uso della fotografia, della scultura e dell’installazione combinate spesso con la tecnologia, digitale e non, l’artista distorce e modifica la realtà introducendo un elemento perturbatore che la renda meno riconoscibile e rassicurante. Si crea così un moto di attrazione/repulsione che pone il problema della relatività del significato e della valenza di un’immagine. I lavori di Collishaw non sono mai univoci, vivono anzi sempre in bilico tra vita e morte, tra crepuscolare e sconvolgente, mettendo in evidenza l’ambiguo rapporto tra realtà, rappresentazione e percezione.
Per la sua nuova personale nella galleria Raucci/Santamaria “The Crystal Gaze”, lo spazio è stato trasformato in una “sala degli specchi” di ambientazione vittoriana: al suo interno sono allestiti una serie di specchi inseriti in cornici luminose in resina. Il lento accendersi delle cornici fa sparire le superfici riflettenti rivelando delle immagini cristallizzate. Si tratta di scatti in 3D di uccelli e fiori tropicali che sono stati fotografati immobilizzati nel ghiaccio: nature morte che, all’affievolirsi della luce delle cornici, spariscono lentamente fino al ritorno allo stato iniziale. I lavori si presentano allora come finestre in cui poter guardare un paradiso tropicale sconvolto da condizioni meteorologiche spietate ed inusuali. La dissolvenza dell’illuminazione rende queste rappresentazioni, racchiuse nella loro prigione glaciale, ancora più fugaci ed inafferrabili. Un ciclo continuo che culmina con il buio, che rileva la figura dello spettatore posto di fronte al suo riflesso.
Le chiavi di lettura offerte da Collishaw diventano molteplici: da un lato emerge un approfondimento sulla funzione della tecnica fotografica, capace, come il ghiaccio, di fermare un’immagine nello spazio e nel tempo. Parallelamente l’artista, sempre sensibile ai temi della caducità della bellezza, cancella lo sfiorire della vita e blocca l’effimero in un’incantata immagine senza età.
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Gallery B: “We Have a business proposal of Twenty Two Million, Five Hundred Thousand United State Dollars only for you” - Danilo Correale
Inaugurazione venerdi 11 Maggio 2012 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 Maggio al 20 Luglio 2012
Le dinamiche dell'aspetto umano del capitalismo finanziario è il fulcro del progetto che Danilo Correale (Napoli 1982 – vive e lavora a Londra) presenta per la sua seconda personale nella galleria Raucci/Santamaria. L'artista mette a fuoco gli aspetti apparentemente proibiti e spersonalizzati del potere, sui gesti e sui messaggi retorici con cui esso si esprime, concentrando la propria attenzione sugli individui che si celano dietro la facciata istituzionale. Correale propone una possibile chiave d'accesso a quella opacità linguistica che ha da sempre costituito il terreno più fertile del potere, sia statale che economico. E’ infatti evidente che il lessico sempre più fumoso utilizzato dal sistema politico, sta inducendo ad un lento distaccamento della massa dalle istituzioni.
Attraverso un approccio speculativo l'artista evidenzia come, attraverso lo studio delle biografie dei personaggi appartenenti al mondo della politica, si possa trovare una possibile lettura alternativa a quella che potrebbe essere definita “semiotica del potere”.
Così, in una pura metafora visiva, nelle due immagini fotografiche Untitled (the stumble) operatori della finanza sono immortalati mentre inciampano: a cadere non sono la grandi società, ma gli individui, addetti alla decifrazione di codici complessi, rappresentanti principali di un sistema di scambi e di relazioni immateriali.
Con una ricerca basata sui paradossi, sui fallimenti personali, i punti fragili del sistema economico, l’artista prova, con un atteggiamento spesso profanatorio, a portare alla luce gli aspetti banali con cui il male è spesso rappresentato. A tal fine le opere in mostra aspirano ad un dialogo poetico più che razionale con la caratteristica freddezza e l’apparente sobrietà delle istituzioni. E’ il caso dell’installazione fotografica The future in their hands (the visible hands) in cui l’artista, speculando sull’impossibilità di determinare la vera natura e la sfuggente personalità di alcuni influenti esponenti del mondo politico/finanziario, prova a rendere decifrabile la “mano invisibile del mercato”. In collaborazione con una famosa chiromante indiana i palmi di sei influenti uomini sono stati “raccontati” tracciando, per ciascuno il profilo della personalità, creando un’ideale ambiguità tra aspetto umano ed immagine pubblica della classe che regolamenta e gestisce il presente ed il futuro della società .
Le parole e i gesti di chi governa viaggiano attraverso una capillare e spesso sottile strategia di comunicazione. Correale ne riassume i vizi e le cadenze con il lavoro We are sorry, un manifesto di scuse dirette al pubblico i cui mandatari rimangono però sfuggenti: un processo sintattico senza emissario in cui ciascun lettore si ritrova inconsapevole e consenziente protagonista.
La disillusione nei confronti di un potere indifferente e di una politica completamente integrata nel mondo economico è sottolineata anche da una serie di venticinque piccole tele che riportano come principio e fine due messaggi. Il primo è una email di una proposta d’affari, di quelle presenti nelle caselle di spam del 90% degli utilizzatori del web, che promette facili business milionari; il secondo invece ricalca la proposta di una manovra finanziaria governativa. Nel passaggio da questi due estremi l’artista evidenzia la varietà di messaggi e le possibili combinazioni linguistiche da decodificare.
Un articolato percorso espositivo completato da una serie di piccole pubblicazioni appartenenti a diversi gruppi d’aiuto anonimi. Taccuini che testimoniano una coscienza collettiva incapace di metabolizzare il fallimento di un sistema, sempre più distante ed estraneo.
Inaugurazione venerdi 11 Maggio 2012 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 Maggio al 20 Luglio 2012
Mat Collishaw (Nottingham 1966 – vive e lavora a Londra) spinge lo spettatore ad una percezione anticonvenzionale delle suggestioni legate ai temi del mito, della storia dell’arte e dell’eros. L’artista mette in discussione le icone di ogni tempo, invitando ad una nuova visione, a volte intimistica a volte provocatoria, che impedisca una passiva accettazione dell’opera.
Attraverso l’uso della fotografia, della scultura e dell’installazione combinate spesso con la tecnologia, digitale e non, l’artista distorce e modifica la realtà introducendo un elemento perturbatore che la renda meno riconoscibile e rassicurante. Si crea così un moto di attrazione/repulsione che pone il problema della relatività del significato e della valenza di un’immagine. I lavori di Collishaw non sono mai univoci, vivono anzi sempre in bilico tra vita e morte, tra crepuscolare e sconvolgente, mettendo in evidenza l’ambiguo rapporto tra realtà, rappresentazione e percezione.
Per la sua nuova personale nella galleria Raucci/Santamaria “The Crystal Gaze”, lo spazio è stato trasformato in una “sala degli specchi” di ambientazione vittoriana: al suo interno sono allestiti una serie di specchi inseriti in cornici luminose in resina. Il lento accendersi delle cornici fa sparire le superfici riflettenti rivelando delle immagini cristallizzate. Si tratta di scatti in 3D di uccelli e fiori tropicali che sono stati fotografati immobilizzati nel ghiaccio: nature morte che, all’affievolirsi della luce delle cornici, spariscono lentamente fino al ritorno allo stato iniziale. I lavori si presentano allora come finestre in cui poter guardare un paradiso tropicale sconvolto da condizioni meteorologiche spietate ed inusuali. La dissolvenza dell’illuminazione rende queste rappresentazioni, racchiuse nella loro prigione glaciale, ancora più fugaci ed inafferrabili. Un ciclo continuo che culmina con il buio, che rileva la figura dello spettatore posto di fronte al suo riflesso.
Le chiavi di lettura offerte da Collishaw diventano molteplici: da un lato emerge un approfondimento sulla funzione della tecnica fotografica, capace, come il ghiaccio, di fermare un’immagine nello spazio e nel tempo. Parallelamente l’artista, sempre sensibile ai temi della caducità della bellezza, cancella lo sfiorire della vita e blocca l’effimero in un’incantata immagine senza età.
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Gallery B: “We Have a business proposal of Twenty Two Million, Five Hundred Thousand United State Dollars only for you” - Danilo Correale
Inaugurazione venerdi 11 Maggio 2012 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 Maggio al 20 Luglio 2012
Le dinamiche dell'aspetto umano del capitalismo finanziario è il fulcro del progetto che Danilo Correale (Napoli 1982 – vive e lavora a Londra) presenta per la sua seconda personale nella galleria Raucci/Santamaria. L'artista mette a fuoco gli aspetti apparentemente proibiti e spersonalizzati del potere, sui gesti e sui messaggi retorici con cui esso si esprime, concentrando la propria attenzione sugli individui che si celano dietro la facciata istituzionale. Correale propone una possibile chiave d'accesso a quella opacità linguistica che ha da sempre costituito il terreno più fertile del potere, sia statale che economico. E’ infatti evidente che il lessico sempre più fumoso utilizzato dal sistema politico, sta inducendo ad un lento distaccamento della massa dalle istituzioni.
Attraverso un approccio speculativo l'artista evidenzia come, attraverso lo studio delle biografie dei personaggi appartenenti al mondo della politica, si possa trovare una possibile lettura alternativa a quella che potrebbe essere definita “semiotica del potere”.
Così, in una pura metafora visiva, nelle due immagini fotografiche Untitled (the stumble) operatori della finanza sono immortalati mentre inciampano: a cadere non sono la grandi società, ma gli individui, addetti alla decifrazione di codici complessi, rappresentanti principali di un sistema di scambi e di relazioni immateriali.
Con una ricerca basata sui paradossi, sui fallimenti personali, i punti fragili del sistema economico, l’artista prova, con un atteggiamento spesso profanatorio, a portare alla luce gli aspetti banali con cui il male è spesso rappresentato. A tal fine le opere in mostra aspirano ad un dialogo poetico più che razionale con la caratteristica freddezza e l’apparente sobrietà delle istituzioni. E’ il caso dell’installazione fotografica The future in their hands (the visible hands) in cui l’artista, speculando sull’impossibilità di determinare la vera natura e la sfuggente personalità di alcuni influenti esponenti del mondo politico/finanziario, prova a rendere decifrabile la “mano invisibile del mercato”. In collaborazione con una famosa chiromante indiana i palmi di sei influenti uomini sono stati “raccontati” tracciando, per ciascuno il profilo della personalità, creando un’ideale ambiguità tra aspetto umano ed immagine pubblica della classe che regolamenta e gestisce il presente ed il futuro della società .
Le parole e i gesti di chi governa viaggiano attraverso una capillare e spesso sottile strategia di comunicazione. Correale ne riassume i vizi e le cadenze con il lavoro We are sorry, un manifesto di scuse dirette al pubblico i cui mandatari rimangono però sfuggenti: un processo sintattico senza emissario in cui ciascun lettore si ritrova inconsapevole e consenziente protagonista.
La disillusione nei confronti di un potere indifferente e di una politica completamente integrata nel mondo economico è sottolineata anche da una serie di venticinque piccole tele che riportano come principio e fine due messaggi. Il primo è una email di una proposta d’affari, di quelle presenti nelle caselle di spam del 90% degli utilizzatori del web, che promette facili business milionari; il secondo invece ricalca la proposta di una manovra finanziaria governativa. Nel passaggio da questi due estremi l’artista evidenzia la varietà di messaggi e le possibili combinazioni linguistiche da decodificare.
Un articolato percorso espositivo completato da una serie di piccole pubblicazioni appartenenti a diversi gruppi d’aiuto anonimi. Taccuini che testimoniano una coscienza collettiva incapace di metabolizzare il fallimento di un sistema, sempre più distante ed estraneo.
11
maggio 2012
Gallery A: Mat Collishaw – The Crystal Gaze / Gallery B: We Have a business proposal of Twenty Two Million, Five Hundred Thousand United State Dollars only
Dall'undici maggio al 20 luglio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAUCCI/SANTAMARIA
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Orario di apertura
lun-ven 11 13,30 e 15 18,30
Vernissage
11 Maggio 2012, Dalle 19 alle 21,30
Autore