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GAME
Il gioco è innanzitutto funzione espressiva: si manifesta in modo naturale dove ci sono le condizioni ambientali che non ostacolino la sua realizzazione. È trasformazione della realtà secondo il proprio io, quindi sulla base di bisogni e inclinazioni. Da qui l’idea della mostra “GAME”.
Comunicato stampa
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Da lunedì 10 a mercoledì 19 ottobre, dalle 12 alle 19, presso Galleria Studio CiCo in via Gallese 8, Roma, si terrà la mostra collettiva dal titolo “GAME”, organizzata dall’artista e curatrice Cinzia Cotellessa.
«Il tempo della vita è un bambino che gioca con le tessere di una scacchiera: il regno è del bambino». Queste sono le parole di Eraclito secondo cui il tempo, e la vita stessa, è un gioco: qualcosa di puramente casuale e privo di scopo. Sul tema hanno scritto filosofi, psicologi, che nel gioco vedono il cardine dello sviluppo della mente e della personalità del bambino, e sociologi come Roger Caillois che analizza il gioco come un’attività libera, realizzata entro limiti di spazio e tempo. Un’attività incerta e improduttiva, con regole che sospendono le leggi ordinarie. Infine, fittizia: consapevole della sua irrealtà. Tutti questi aggettivi, o quasi, potrebbero applicarsi anche ad un’opera d’arte.
La collettiva celebra il gioco, anche da adulti quando giocare diventa un compito arduo. Il gioco, paradossalmente, fin da piccoli offre simboli e proiezioni di realtà del mondo adulto: guardie e ladri, cowboy e indiani, dottore e paziente. Come un allenamento inconsapevole per affrontare la vita e mettersi di fronte alle proprie potenzialità. Il gioco è innanzitutto funzione espressiva: si manifesta in modo naturale dove ci sono le condizioni ambientali che non ostacolino la sua realizzazione. È trasformazione della realtà secondo il proprio io, quindi sulla base di bisogni e inclinazioni.
Da qui l’idea della mostra “GAME”. Numerose opere eseguite con varie tecnica - olio, acquarello, grafite, acrilico, foto, installazioni, sculture – interpreteranno il tema, facendo tornare la mente libera dalla tirannia del tempo che scorre, dagli impegni e dalle responsabilità che la occupano. Gli artisti sono i più indicati per portare alla luce l’eterno bambino che vive dentro di noi, viaggiando nel meraviglioso percorso per poterlo ritrovare.
Oltre alla poetessa Maria Teresa Tedde, partecipano tra gli altri, Pier Domenico Magri, Franco Bacci, Alessandro Rinaldoni, Francesca Ghidini, Giuliana Pellacani, Cinzia Cotellessa, Simona Capuano, Lalage Florio, Loredana Garzillo, Edoardo Iacolucci, Adele Taglialatela, Marco Castellari, Stefano La Rocca, Giovanni di Stefano, Domenico Balestrieri, Dariush Sangelaji, Giancarlo Valdinoci, Gianni Testa e il critico d'arte Piero Zanetov.
«Il tempo della vita è un bambino che gioca con le tessere di una scacchiera: il regno è del bambino». Queste sono le parole di Eraclito secondo cui il tempo, e la vita stessa, è un gioco: qualcosa di puramente casuale e privo di scopo. Sul tema hanno scritto filosofi, psicologi, che nel gioco vedono il cardine dello sviluppo della mente e della personalità del bambino, e sociologi come Roger Caillois che analizza il gioco come un’attività libera, realizzata entro limiti di spazio e tempo. Un’attività incerta e improduttiva, con regole che sospendono le leggi ordinarie. Infine, fittizia: consapevole della sua irrealtà. Tutti questi aggettivi, o quasi, potrebbero applicarsi anche ad un’opera d’arte.
La collettiva celebra il gioco, anche da adulti quando giocare diventa un compito arduo. Il gioco, paradossalmente, fin da piccoli offre simboli e proiezioni di realtà del mondo adulto: guardie e ladri, cowboy e indiani, dottore e paziente. Come un allenamento inconsapevole per affrontare la vita e mettersi di fronte alle proprie potenzialità. Il gioco è innanzitutto funzione espressiva: si manifesta in modo naturale dove ci sono le condizioni ambientali che non ostacolino la sua realizzazione. È trasformazione della realtà secondo il proprio io, quindi sulla base di bisogni e inclinazioni.
Da qui l’idea della mostra “GAME”. Numerose opere eseguite con varie tecnica - olio, acquarello, grafite, acrilico, foto, installazioni, sculture – interpreteranno il tema, facendo tornare la mente libera dalla tirannia del tempo che scorre, dagli impegni e dalle responsabilità che la occupano. Gli artisti sono i più indicati per portare alla luce l’eterno bambino che vive dentro di noi, viaggiando nel meraviglioso percorso per poterlo ritrovare.
Oltre alla poetessa Maria Teresa Tedde, partecipano tra gli altri, Pier Domenico Magri, Franco Bacci, Alessandro Rinaldoni, Francesca Ghidini, Giuliana Pellacani, Cinzia Cotellessa, Simona Capuano, Lalage Florio, Loredana Garzillo, Edoardo Iacolucci, Adele Taglialatela, Marco Castellari, Stefano La Rocca, Giovanni di Stefano, Domenico Balestrieri, Dariush Sangelaji, Giancarlo Valdinoci, Gianni Testa e il critico d'arte Piero Zanetov.
10
ottobre 2022
GAME
Dal 10 al 19 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
Studio CiCo
Roma, Via Gallese, 8, (RM)
Roma, Via Gallese, 8, (RM)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 12 - 19
Vernissage
10 Ottobre 2022, 18.00
Sito web
Ufficio stampa
NPNS
Autore
Curatore
Parteciperà anche l’artista Gianni Testa