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GameScapes
Paesaggi e città dei videogiochi nelle opere di cinque artisti internazionali
Comunicato stampa
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L’interattività come cifra che caratterizza sia il videogame che le avanguardie più tecnologiche dell’arte contemporanea: questo il concetto cardine su cui ruotano gli eventi in programma in ottobre a Monza, dove, in contemporanea con le finali dei World Cyber Games, l’Assessorato alla Cultura inaugura la mostra GameScapes. Paesaggi e città dei videogiochi nelle opere di cinque artisti internazionali, a cura di Rosanna Pavoni.
Presso la sede della Galleria Civica un avvincente percorso espositivo cattura il visitatore fra le creazioni di Cory Arcangel, Mauro Ceolin, Jonathan Haddock, Eddo Stern, Carlo Zanni, game artist di spicco che mostrano con fantasia e ironia le possibili angolazioni, panoramiche, trasformazioni e utopie del concetto di “città virtuale”, traendo ispirazione proprio dalle città dei videogiochi, luoghi dai quali molte sorprese possono scaturire. In un momento di particolare fioritura di questo filone dell’arte contemporanea, la creatività dei game artist va di pari passo con l’evoluzione dei videogame, che oggi raggiungono livelli di complessità e definizione molto elevati.
Commenta Annalisa Bemporad, Assessore alla Cultura del Comune di Monza: “Le finali dei World Cyber Games hanno attratto un elevato numero di persone giunte dall’Italia e da molti altri Paesi, alle quali vogliamo mostrare gli aspetti non solo ludici del videogioco, strumento oggi in grado di sviluppare una vera e propria cultura che ha ispirato la nascita della Game Art. L’esposizione ha luogo in una città storica come Monza, che si apre alle città virtuali e alla cultura digitale di artisti muniti di mouse e monitor in luogo di pennelli e tela. L’arte digitale, vero e proprio focus della nostra programmazione autunnale, sarà protagonista anche all’Arengario dal 20 ottobre al 30 novembre con la videoinstallazione di Studio Azzurro La Pozzanghera-Micropaesaggio interattivo, dedicata in modo particolare ai bambini”.
La mostra è accompagnata da una guida bilingue che, in forma agile e sintetica, offre a un pubblico non specialistico strumenti per avvicinarsi a questa espressione artistica.
Nel testo introduttivo la curatrice Rosanna Pavoni, anche responsabile della programmazione espositiva dell’Assessorato, spiega come la mostra sia “occasione di conferme e riconferme per chi pratica il terreno della Game Art; di nuove connessioni e curiosità per chi gioca; di avvicinamento a una differente forma d’espressione artistica per chi fino ad ora ha solo - qualche volta - regalato videogiochi a Natale”.
Matteo Bittanti, attraverso il suo saggio contenuto nella guida, pone l’accento sulla sperimentazione dei game artist e ci suggerisce con quale spirito avvicinarsi alla mostra: “in quanto espressione visuale dell’era digitale il videogame diventa terreno di sperimentazione dell’avanguardia artistica, da sempre pronta a cogliere le profonde mutazioni estetiche – e quindi etiche – della società. Gli artisti di GameScapes ci invitano a entrare in mondi fantastici e insieme persistenti, mondi ludici ma non necessariamente rassicuranti. Il visitatore può immaginare lo spazio espositivo della Galleria Civica come un videogame in real-life, di cui ogni artista ha costruito un mondo, un livello, uno spazio”.
Come pregevole strumento per la conoscenza approfondita della Game Art nelle sue manifestazioni, la casa editrice Johan & Levi pubblica il volume bilingue di Matteo Bittanti e Domenico Quaranta GameScenes. L’arte nell’era dei videogiochi, che indaga a fondo motivazioni, attrattive, peculiarità di questa corrente che si ispira al mondo virtuale dei pixel, attraverso le diverse personalità di artisti internazionali, e ci aiuta – come spiega Domenico Quaranta – a sondare “il modo in cui il videogame, inteso come nuovo medium con un proprio linguaggio, una propria ideologia e una propria cultura, sta trasformando le altre forme culturali, il nostro modo di vivere”.
Presso la sede della Galleria Civica un avvincente percorso espositivo cattura il visitatore fra le creazioni di Cory Arcangel, Mauro Ceolin, Jonathan Haddock, Eddo Stern, Carlo Zanni, game artist di spicco che mostrano con fantasia e ironia le possibili angolazioni, panoramiche, trasformazioni e utopie del concetto di “città virtuale”, traendo ispirazione proprio dalle città dei videogiochi, luoghi dai quali molte sorprese possono scaturire. In un momento di particolare fioritura di questo filone dell’arte contemporanea, la creatività dei game artist va di pari passo con l’evoluzione dei videogame, che oggi raggiungono livelli di complessità e definizione molto elevati.
Commenta Annalisa Bemporad, Assessore alla Cultura del Comune di Monza: “Le finali dei World Cyber Games hanno attratto un elevato numero di persone giunte dall’Italia e da molti altri Paesi, alle quali vogliamo mostrare gli aspetti non solo ludici del videogioco, strumento oggi in grado di sviluppare una vera e propria cultura che ha ispirato la nascita della Game Art. L’esposizione ha luogo in una città storica come Monza, che si apre alle città virtuali e alla cultura digitale di artisti muniti di mouse e monitor in luogo di pennelli e tela. L’arte digitale, vero e proprio focus della nostra programmazione autunnale, sarà protagonista anche all’Arengario dal 20 ottobre al 30 novembre con la videoinstallazione di Studio Azzurro La Pozzanghera-Micropaesaggio interattivo, dedicata in modo particolare ai bambini”.
La mostra è accompagnata da una guida bilingue che, in forma agile e sintetica, offre a un pubblico non specialistico strumenti per avvicinarsi a questa espressione artistica.
Nel testo introduttivo la curatrice Rosanna Pavoni, anche responsabile della programmazione espositiva dell’Assessorato, spiega come la mostra sia “occasione di conferme e riconferme per chi pratica il terreno della Game Art; di nuove connessioni e curiosità per chi gioca; di avvicinamento a una differente forma d’espressione artistica per chi fino ad ora ha solo - qualche volta - regalato videogiochi a Natale”.
Matteo Bittanti, attraverso il suo saggio contenuto nella guida, pone l’accento sulla sperimentazione dei game artist e ci suggerisce con quale spirito avvicinarsi alla mostra: “in quanto espressione visuale dell’era digitale il videogame diventa terreno di sperimentazione dell’avanguardia artistica, da sempre pronta a cogliere le profonde mutazioni estetiche – e quindi etiche – della società. Gli artisti di GameScapes ci invitano a entrare in mondi fantastici e insieme persistenti, mondi ludici ma non necessariamente rassicuranti. Il visitatore può immaginare lo spazio espositivo della Galleria Civica come un videogame in real-life, di cui ogni artista ha costruito un mondo, un livello, uno spazio”.
Come pregevole strumento per la conoscenza approfondita della Game Art nelle sue manifestazioni, la casa editrice Johan & Levi pubblica il volume bilingue di Matteo Bittanti e Domenico Quaranta GameScenes. L’arte nell’era dei videogiochi, che indaga a fondo motivazioni, attrattive, peculiarità di questa corrente che si ispira al mondo virtuale dei pixel, attraverso le diverse personalità di artisti internazionali, e ci aiuta – come spiega Domenico Quaranta – a sondare “il modo in cui il videogame, inteso come nuovo medium con un proprio linguaggio, una propria ideologia e una propria cultura, sta trasformando le altre forme culturali, il nostro modo di vivere”.
12
ottobre 2006
GameScapes
Dal 12 al 29 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA
Monza, Via Manfredo Camperio, 1, (Milano)
Monza, Via Manfredo Camperio, 1, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-13 e 15-19. Chiuso lunedì
Vernissage
12 Ottobre 2006, ore 18,30
Editore
JOHAN & LEVI
Ufficio stampa
CLARART
Autore