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Gary Hill – Depth Charge
terza personale italiana di Gary Hill dal titolo “Depth Charge”. Dopo le personali del 1996 a Napoli e del 1999 a Milano nella prima sede di Via Solferino, l’artista californiano esporrà sui tre piani della galleria due lavori recenti e quattro storici
Comunicato stampa
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La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare la terza personale italiana di Gary Hill, dal titolo Depth Charge, che inaugurerà giovedì 26 febbraio 2015.
Dopo le personali del 1996 e del 1999, presentate rispettivamente a Napoli e a Milano, nella prima sede di Via Solferino, l’artista californiano esporrà sui tre piani della galleria due lavori recenti: Klein Bottle, Pacifier e quattro lavori storici: Depth Charge, Isolation Tank, Learning Curve and Sine Wave.
Noto per l’utilizzo del video “come la forma di espressione più vicina al pensiero”, Gary Hill (Santa Monica, California, 1951), incentra la sua ricerca sulle relazioni tra codice verbale e immagini elettroniche e digitali.
Il suo lavoro indaga infatti le modalità di percezione, la diversità dei linguaggi (parlato, scritto e gestuale) e le dinamiche scaturite dalla combinazione di elementi visivi e sonori generati elettronicamente.
Dalla metà degli Anni ’70 realizza video e video-installazioni, complesse e spesso scenografiche, in grado di coinvolgere attivamente lo spettatore.
I sei lavori, intorno ai quali Hill ha costruito la sua terza personale da Lia Rumma, sono chiaramente esplicativi della sua rigorosa ricerca artistica e della varietà dei processi di elaborazione.
In Depth Charge (2009-2012), che dà anche il titolo alla mostra, Gary Hill combina due precedenti opere: la proiezione è infatti un riferimento a Varèse 360, in cui la composizione, Un Grand Sommeil Noir (1906) di Edgard Varèse, è interpretata dal musicista/compositore Bill Frisell alla chitarra elettrica, mentre i cinque monitor a terra ripropongono l’opera The Psychedelic Gedankenexperiment, nella quale l’artista indaga le alterazioni psichiche dovute all’assunzione di dietilamide dell'acido lisergico (LSD).
La presenza stessa dell’artista e della sua voce, frequente nel suo lavoro, crea uno stato di sospensione e invita il visitatore a un ascolto e a una visione attenta dell’opera, come accade in Sine Wave (2011) e in Isolation Tank (2010-2011), dove un video interamente creato dal computer e il suono generato da un sintetizzatore danno vita a un’opera di forte impatto.
Learning Curve (1993) è invece un omaggio al surf e alla relazione conoscitiva tra prassi e teoria. In quest'opera lo spettatore, seduto su una sedia da scuola all’estremità di un lungo tavolo di 5 metri leggermente inclinato e costruito prospetticamente proprio per enfatizzarne la distanza, è invitato a fissare un monitor di 5 pollici che mostra un’onda perfetta, inseguita dai surfisti per tutta la vita.
Gary Hill (1951, Santa Monica, CA). I suoi lavori sono stati presentati in musei e istituzioni di tutto il mondo, alla Foundation Cartier pour l’art contemporain, Paris; San Francisco Museum of Modern Art; Centre Georges Pompidou, Paris; Guggenheim Museum SoHo, New York; Museum für Gegenwartskunst, Basel; Museu d’Art Contemporani, Barcelona; Kunstmuseum Wolfsburg e altre ancora. I progetti su commissione comprendono opere per il Science Museum di Londra e la Seattle Central Public Library di Seattle, Washington, ed una installazione e una performance rispettivamente al Colosseo e al Tempio di Venere a Roma. Hill ha inoltre ricevuto borse di studio dal National Endowment for the Arts e dalle Fondazioni Rockefeller e Guggenheim, oltre a numerosi premi ed onorificenze, come il Leone d’Oro per la Scultura alla Biennale di Venezia (1995), il John D. and Catherine T. MacArthur Foundation Fellowship Award (1998), il Kurt-Schwitters-Preis (2000), ed un dottorato ad honorem dall’Academy of Fine Arts di Poznan, in Polonia (2005) , e dal Cornish College of the Arts di Seattle, WA (2011).
Dopo le personali del 1996 e del 1999, presentate rispettivamente a Napoli e a Milano, nella prima sede di Via Solferino, l’artista californiano esporrà sui tre piani della galleria due lavori recenti: Klein Bottle, Pacifier e quattro lavori storici: Depth Charge, Isolation Tank, Learning Curve and Sine Wave.
Noto per l’utilizzo del video “come la forma di espressione più vicina al pensiero”, Gary Hill (Santa Monica, California, 1951), incentra la sua ricerca sulle relazioni tra codice verbale e immagini elettroniche e digitali.
Il suo lavoro indaga infatti le modalità di percezione, la diversità dei linguaggi (parlato, scritto e gestuale) e le dinamiche scaturite dalla combinazione di elementi visivi e sonori generati elettronicamente.
Dalla metà degli Anni ’70 realizza video e video-installazioni, complesse e spesso scenografiche, in grado di coinvolgere attivamente lo spettatore.
I sei lavori, intorno ai quali Hill ha costruito la sua terza personale da Lia Rumma, sono chiaramente esplicativi della sua rigorosa ricerca artistica e della varietà dei processi di elaborazione.
In Depth Charge (2009-2012), che dà anche il titolo alla mostra, Gary Hill combina due precedenti opere: la proiezione è infatti un riferimento a Varèse 360, in cui la composizione, Un Grand Sommeil Noir (1906) di Edgard Varèse, è interpretata dal musicista/compositore Bill Frisell alla chitarra elettrica, mentre i cinque monitor a terra ripropongono l’opera The Psychedelic Gedankenexperiment, nella quale l’artista indaga le alterazioni psichiche dovute all’assunzione di dietilamide dell'acido lisergico (LSD).
La presenza stessa dell’artista e della sua voce, frequente nel suo lavoro, crea uno stato di sospensione e invita il visitatore a un ascolto e a una visione attenta dell’opera, come accade in Sine Wave (2011) e in Isolation Tank (2010-2011), dove un video interamente creato dal computer e il suono generato da un sintetizzatore danno vita a un’opera di forte impatto.
Learning Curve (1993) è invece un omaggio al surf e alla relazione conoscitiva tra prassi e teoria. In quest'opera lo spettatore, seduto su una sedia da scuola all’estremità di un lungo tavolo di 5 metri leggermente inclinato e costruito prospetticamente proprio per enfatizzarne la distanza, è invitato a fissare un monitor di 5 pollici che mostra un’onda perfetta, inseguita dai surfisti per tutta la vita.
Gary Hill (1951, Santa Monica, CA). I suoi lavori sono stati presentati in musei e istituzioni di tutto il mondo, alla Foundation Cartier pour l’art contemporain, Paris; San Francisco Museum of Modern Art; Centre Georges Pompidou, Paris; Guggenheim Museum SoHo, New York; Museum für Gegenwartskunst, Basel; Museu d’Art Contemporani, Barcelona; Kunstmuseum Wolfsburg e altre ancora. I progetti su commissione comprendono opere per il Science Museum di Londra e la Seattle Central Public Library di Seattle, Washington, ed una installazione e una performance rispettivamente al Colosseo e al Tempio di Venere a Roma. Hill ha inoltre ricevuto borse di studio dal National Endowment for the Arts e dalle Fondazioni Rockefeller e Guggenheim, oltre a numerosi premi ed onorificenze, come il Leone d’Oro per la Scultura alla Biennale di Venezia (1995), il John D. and Catherine T. MacArthur Foundation Fellowship Award (1998), il Kurt-Schwitters-Preis (2000), ed un dottorato ad honorem dall’Academy of Fine Arts di Poznan, in Polonia (2005) , e dal Cornish College of the Arts di Seattle, WA (2011).
26
febbraio 2015
Gary Hill – Depth Charge
Dal 26 febbraio al 30 aprile 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Vernissage
26 Febbraio 2015, h 19.00
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