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Gaspare Sicula – Natura Non-Morta
Personale
Comunicato stampa
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NATURA NON-MORTA
Le riprese del video sono state fatte nei sotterranei del Teatro Civico di Tortona. Dracula è sempre stato un tutt’uno col teatro prima e col cinema poi. Nel video lo è anche con la musica. L’ombra di Dracula si posa sui cavalletti e traccia il percorso della pittura. Ho trovato l’aspetto di Dracula in una conchiglia a forma di bocca contornata di aculei: la Spondylus Sinensis. Le riprese, andate avanti durante la mostra Broccati e Brocchiglie alla Sala Giovani del Teatro nel dicembre scorso, mi hanno permesso di sfruttare al massimo il video omonimo (una parte delle ricerche formali di Dracula trasse origine, dieci anni fa, appunto, dalle conchiglie). Per due volte è stato inquadrato il telo da retroproiezione e il videoproiettore: toccando di nuovo quindi lo stretto legame tra Dracula e il cinema. Alcune sequenze sono state fatte zoomando molto, sino a far perdere riconoscibilità all’immagine divenuta così pura forma in movimento ricollegabile all’impeto e alla dolcezza del morso, all’euforia del novello stato di frutto nella sua straordinaria condizione di frutto non-morto.
Renfield nutriva i ragni.
Il pittore assorbe la vitalità della natura e la restituisce come arte. La lampada al neon con lo starter non ben funzionante si accende e spegne freneticamente ampliando e svolgendo lo stato di grande emozione per quello che sta avvenendo. La forma di questa lampada ricorda i tasti del pianoforte.
Quella che si vede e sente nelle prime battute è una bruciatura su un piano di truciolato nobilitato di grandi dimensioni con attaccati qua e là, a mo’ di stelle quadre, feltrini autoadesivi. La forma di questa bruciatura è quella di una bocca spalancata seguita da una scia di sangue coagulato.
Il frutto va a riposare nella terra prima che spunti il giorno.
I dipinti che espongo insieme al video appartengono a Dracula, Natura non-morta, Pittura non-morta, Raids.
Ringrazio il Teatro Civico di Tortona, Amilcare Fossati per il montaggio video, Alessandra Guenna, Elena Carrea e le Sorelle Zerbo che mi ospitano nel loro Spazio Arte di Gavi 2.
G.S. www.sicula.com sicula@sicula.com
Partire, tornare per poi allontanarsi ancora, per far ritorno, ancora, per separarsi, un’altra volta e così via. Nella ciclicità, il tempo si annulla. Nessuno conosce l’età delle onde. É questo ritmo che scandisce l’opera di Gaspare Sicula in genere e ispira, in particolare, il ciclo di dipinti “Natura Non-Morta”, alcuni dei quali saranno presentati nella personale presso “Spazio Arte” di Gavi, dall’omonimo titolo. L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 4 aprile verso le 17 e sarà accompagnata dalla proiezione di un video ispirato al tema dell’immortalità della creazione artistica, intriso di gotiche suggestioni. Simbolo per eccellenza di “non-morte”, Dracula, già in passato protagonista di un’affascinante antologia pittorica di Sicula, è l’allegoria attraverso cui si dipana il soggetto del filmato e dei quadri.
Vampirizzare per cibarsi, per vivere in eterno e, nello stesso tempo, infondere una nuova vita, senza fine, alla preda. Vampiro, in questo senso, è, dunque, l’artista, che si nutre della realtà per trasportarla nella dimensione dell’arte. Nel dipinto ogni cosa è sottratta al divenire e il tempo del quadro è un presente che si ripropone in eterno.
Le opere in esposizione emergono dal passato di Gaspare Sicula, dalla citata produzione sul mitico personaggio di Stoker, dalla serie della “Natura Non-Morta” e da alcune tele del ciclo “Tre Dame”. La sottile velina che riveste quest’ultime, i cui soggetti, celebri quadri di maestri del passato (come la nota “Mme Devauçay” di Ingres) che il passo felpato di Feliscatus (alter ego di Sicula) ci aveva a suo tempo consegnato in sembianze feline suggerisce la trasparente essenza di un fantasma. Il contorno dell’immagine, tracciato a matita sulla carta, è l’impalpabile apparenza di uno spettro sul cui eburneo collo, messo in rilievo dall’uso del bianco, sono evidenti i fori impressi dal morso del vampiro, sigillo di un’esistenza immortale. Il Dracula che creò queste opere e che le consegnò al mondo dell’arte, è tornato per restituire loro nuova vita. L’artista brama la linfa delle sue creature ed esse reclamano, periodicamente, il suo sangue. Così, mentre attorno ogni cosa non può sfuggire all’azione deteriorante del tempo e la morte attraversa gli istanti, l’arte se ne sottrae attraverso questa metamorfosi e la pittura non muore, la pittura è non-morta.
Le riprese del video sono state fatte nei sotterranei del Teatro Civico di Tortona. Dracula è sempre stato un tutt’uno col teatro prima e col cinema poi. Nel video lo è anche con la musica. L’ombra di Dracula si posa sui cavalletti e traccia il percorso della pittura. Ho trovato l’aspetto di Dracula in una conchiglia a forma di bocca contornata di aculei: la Spondylus Sinensis. Le riprese, andate avanti durante la mostra Broccati e Brocchiglie alla Sala Giovani del Teatro nel dicembre scorso, mi hanno permesso di sfruttare al massimo il video omonimo (una parte delle ricerche formali di Dracula trasse origine, dieci anni fa, appunto, dalle conchiglie). Per due volte è stato inquadrato il telo da retroproiezione e il videoproiettore: toccando di nuovo quindi lo stretto legame tra Dracula e il cinema. Alcune sequenze sono state fatte zoomando molto, sino a far perdere riconoscibilità all’immagine divenuta così pura forma in movimento ricollegabile all’impeto e alla dolcezza del morso, all’euforia del novello stato di frutto nella sua straordinaria condizione di frutto non-morto.
Renfield nutriva i ragni.
Il pittore assorbe la vitalità della natura e la restituisce come arte. La lampada al neon con lo starter non ben funzionante si accende e spegne freneticamente ampliando e svolgendo lo stato di grande emozione per quello che sta avvenendo. La forma di questa lampada ricorda i tasti del pianoforte.
Quella che si vede e sente nelle prime battute è una bruciatura su un piano di truciolato nobilitato di grandi dimensioni con attaccati qua e là, a mo’ di stelle quadre, feltrini autoadesivi. La forma di questa bruciatura è quella di una bocca spalancata seguita da una scia di sangue coagulato.
Il frutto va a riposare nella terra prima che spunti il giorno.
I dipinti che espongo insieme al video appartengono a Dracula, Natura non-morta, Pittura non-morta, Raids.
Ringrazio il Teatro Civico di Tortona, Amilcare Fossati per il montaggio video, Alessandra Guenna, Elena Carrea e le Sorelle Zerbo che mi ospitano nel loro Spazio Arte di Gavi 2.
G.S. www.sicula.com sicula@sicula.com
Partire, tornare per poi allontanarsi ancora, per far ritorno, ancora, per separarsi, un’altra volta e così via. Nella ciclicità, il tempo si annulla. Nessuno conosce l’età delle onde. É questo ritmo che scandisce l’opera di Gaspare Sicula in genere e ispira, in particolare, il ciclo di dipinti “Natura Non-Morta”, alcuni dei quali saranno presentati nella personale presso “Spazio Arte” di Gavi, dall’omonimo titolo. L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 4 aprile verso le 17 e sarà accompagnata dalla proiezione di un video ispirato al tema dell’immortalità della creazione artistica, intriso di gotiche suggestioni. Simbolo per eccellenza di “non-morte”, Dracula, già in passato protagonista di un’affascinante antologia pittorica di Sicula, è l’allegoria attraverso cui si dipana il soggetto del filmato e dei quadri.
Vampirizzare per cibarsi, per vivere in eterno e, nello stesso tempo, infondere una nuova vita, senza fine, alla preda. Vampiro, in questo senso, è, dunque, l’artista, che si nutre della realtà per trasportarla nella dimensione dell’arte. Nel dipinto ogni cosa è sottratta al divenire e il tempo del quadro è un presente che si ripropone in eterno.
Le opere in esposizione emergono dal passato di Gaspare Sicula, dalla citata produzione sul mitico personaggio di Stoker, dalla serie della “Natura Non-Morta” e da alcune tele del ciclo “Tre Dame”. La sottile velina che riveste quest’ultime, i cui soggetti, celebri quadri di maestri del passato (come la nota “Mme Devauçay” di Ingres) che il passo felpato di Feliscatus (alter ego di Sicula) ci aveva a suo tempo consegnato in sembianze feline suggerisce la trasparente essenza di un fantasma. Il contorno dell’immagine, tracciato a matita sulla carta, è l’impalpabile apparenza di uno spettro sul cui eburneo collo, messo in rilievo dall’uso del bianco, sono evidenti i fori impressi dal morso del vampiro, sigillo di un’esistenza immortale. Il Dracula che creò queste opere e che le consegnò al mondo dell’arte, è tornato per restituire loro nuova vita. L’artista brama la linfa delle sue creature ed esse reclamano, periodicamente, il suo sangue. Così, mentre attorno ogni cosa non può sfuggire all’azione deteriorante del tempo e la morte attraversa gli istanti, l’arte se ne sottrae attraverso questa metamorfosi e la pittura non muore, la pittura è non-morta.
04
aprile 2009
Gaspare Sicula – Natura Non-Morta
Dal 04 al 26 aprile 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO ARTE
Gavi, Corte Zerbo, (Alessandria)
Gavi, Corte Zerbo, (Alessandria)
Orario di apertura
Dal giovedì alla domenica ore 16 - 19 Chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 17
Sito web
www.sicula.com
Autore